
Ora la Sindaca è sola: le mie riflessioni sul caso-Giordana
“Umanamente”, l’avverbio con il quale la Sindaca Appendino circoscrive il proprio dispiacere per le dimissioni del Capo di Gabinetto Paolo Giordana, ha un’evidente pregnanza politica: “Mi spiace sinceramente per la persona, ma non posso fare diversamente”. Saluti, dunque. Dimissioni accettate. Inevitabilmente.
Alcune riflessioni da parte mia.
- Si apre, ufficialmente, la seconda fase del mandato della Sindaca: Torino torna ad avere una Sindaca e non più una Sindaca sostenuta, e talvolta sostituita, da un Sindaco Ombra.
- Anche a Torino, la “purezza degli onesti” è ufficialmente e definitivamente riconosciuta per quello che è: uno straordinario strumento di (auto)promozione e non un elemento costitutivo e distintivo del Movimento 5 Stelle.
- Anche la presunta differenza ontologica dell’Amministrazione torinese rispetto a quella, fino a qualche tempo fa creduta analoga solo per colore, di Roma sembra venire meno. I primi segnali in questo senso risalgono alla tremenda notte di piazza San Carlo, lo scorso 3 giugno.
- Se è vero che risulta che ci sia qualcuno che ha chiesto di cancellare una contravvenzione, è altrettanto vero che qualcun altro si è detto disponibile a farlo. Mi auguro, pertanto, che anche l’Amministrazione Delegato di GTT abbia lo stile di rassegnare le proprie dimissioni. Diventa difficile chiedere onestà e correttezza agli utenti del servizio, con queste premesse.
Oggi tutti hanno visto e riconosciuto che il re è nudo. Il ruolo di noi esponenti della Minoranza, mentre aspettiamo che tutto si chiarisca anche dal punto di vista giuridico, non deve cambiare: lavoro serio, preciso, puntuale e risoluto. Almeno noi.