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Appendino alla guida di Torino: a rischio la sicurezza di tutti

Imbarazzanti (non) risposte della Sindaca sul concerto del 25 aprile in piazza Castello: le misure sono state calibrate su una stima pari a 2.500 persone presenti, ma in piazza erano quattro volte tanto. È così che, a un anno dalla tragedia di piazza San Carlo, si garantisce la sicurezza dei torinesi? Sono seriamente preoccupato per i prossimi eventi di piazza: questa Amministrazione mette a repentaglio l’incolumità di tutti.

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INTERPELLANZA – Spingendo la ‘notte’ più in là…i problemi restano gravi e insopportabili!

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha recentemente effettuato un sopralluogo nel quartiere Aurora (Circoscrizione VII), insieme a un gruppo di residenti, ponendo l’attenzione alla situazione del tratto iniziale di corso Vercelli e della zona adiacente;

RILEVATO  CHE

  • con preciso riferimento al tratto compreso tra corso Emilia e corso Novara, spiace segnalare un livello di assoluto degrado, sporcizia e trascuratezza;
  • se i recenti interventi per l’installazione di dieci telecamere di ultima generazione, meritoriamente dichiarati dall’Assessore alla Sicurezza, hanno avuto un immediato effetto deterrente e positivo in riferimento alla situazione dei giardini intitolati a Madre Teresa di Calcutta, resta da dire che i dolori e i patimenti a carico dei residenti e dei cittadini onesti non sono esauriti ma semplicemente spostati di qualche metro;
  • non c’è tratto di muro di corso Vercelli che non sia interessato da imbrattamenti e da graffiti che definire forme di espressione artistica costituirebbe uno sfregio a tutti quegli artisti che con la loro qualità e il loro talento hanno dato risalto e splendore a spazi della Città altrimenti depressi e lugubri;
  • spesso tali scritte contengono espressioni denigratorie dell’autorità costituita;
  • la sporcizia avanza e non risparmia nemmeno l’area adiacente alla sede della Circoscrizione VII;
  • rimane senza soluzione la questione della riqualificazione dell’area occupata dalle Officine Grandi Motori;
  • i residenti segnalano inoltre urgenti criticità relative alla sicurezza (microcriminalità e fenomeni di spaccio), particolarmente rilevanti nelle ore serali e notturne ed ora concentrate soprattutto nei pressi dei giardini Alimonda e via Damiano;
  • molti cittadini hanno segnalato allo scrivente che alcuni nomadi stazionano con i loro caravan, in numero sempre crescente, lungo il marciapiede lato ovest di corso Vercelli nel tratto tra via Cuneo e corso Novara;
  • come conseguenza di tale presenza accade che spesso si trovino a terra vetri e specchi rotti della auto posteggiate la sera antecedente;
  • inoltre, vi sono eloquenti segni di bivacchi e di un utilizzo di tale marciapiede ad uso esclusivo di tali personaggi, certamente non dediti ad attività di cura e amorevole attenzione verso il prossimo;

CONSIDERATO CHE

  • la zona in oggetto è a poche centinaia di metri dal centro cittadino ma evidentemente ancora molto distante dalla soluzione delle sue tante problematiche;
  • è evidente che un intervento “a sineddoche” (una parte per il tutto) quale si può considerare l’installazione di numerose telecamere di ultima generazione non può essere considerato generatore di benefici effetti ad ampio raggio per tutto il quartiere;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se, dopo l’installazione delle telecamere, l’Amministrazione consideri esaurito il proprio interesse per la zona o se abbia da presentare ai cittadini idee, progetti e tempi certi per la sua riqualificazione;
  2. se l’Amministrazione intenda dichiarare al Consiglio Comunale e ai cittadini la piena “soddisfazione” per lo stato di degrado e sporcizia;
  3. quanti siano attualmente i passaggi di AMIAT nella zona in oggetto, se siano considerati sufficienti e se sia intenzione dell’Amministrazione incrementarli;
  4. se l’Amministrazione sia in grado di effettuare un intervento straordinario di pulizia dei muri imbrattati da segni e scritte che deturpano l’ambiente e la sensibilità dei cittadini onesti;
  5. se l’Amministrazione ritenga utile incrementare i passaggi delle pattuglie della Polizia Municipale a contrasto del degrado urbano e a tutela della convivenza civile che sono, come noto, competenze (in materia di sicurezza urbana) specifiche del Corpo;
  6. se sia stato verificato il titolo per l’occupazione di suolo pubblico effettuata dai nomadi presso il marciapiede e con le modalità indicate nel paragrafo precedente e se essi posseggano regolare concessione;
  7. se il Reparto Informativo Minoranze Etniche della Polizia Municipale sia già intervenuto e abbia già assunto formali iniziative per contenere il dilagante fenomeno del bivacco e dell’insudiciamento del marciapiede a detrimento della sua destinazione e uso pubblico quale bene dell’ente proprietario della strada.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – La storia infinita del cantiere di corso Grosseto

PREMESSO CHE

  • l’area compresa tra corso Grosseto, via Ala di Stura e il Raccordo Torino-Caselle si trova a Torino nel quartiere Borgo Vittoria nel territorio della Circoscrizione V;
  • è un’area ad alta densità abitativa che da tempo soffre di notevoli disagi prima per la costruzione del Passante Ferroviario, poi per il Viale della Spina ed ora per il collegamento ferroviario Torino-Ceres;

RILEVATO  CHE

  • i disagi causati ai cittadini residenti nelle vicinanze del cantiere, peraltro attivo ormai da molti anni, sono tanti e di ampia natura;
  • i macchinari per il movimento terra presenti nel cantiere per il collegamento ferroviario Torino-Ceres provocano un fastidioso e incessante inquinamento acustico e sollevano nell’aria molta polvere;
  • i lavori nel cantiere movimentano terra e sabbia (perforazione terreno e rimozione terra) per 8-10 ore al giorno;
  • a causa di tale situazione i residenti sono costretti a pulire i loro balconi e le loro finestre per rimuovere lo sporco con cadenza quotidiana (e ovviamente non è una questione di mera pulizia);
  • i molti camion che quotidianamente entrano ed escono nel cantiere aumentano il livello dell’inquinamento acustico e atmosferico;
  • risulta essere presente un generatore di corrente che viene tenuto in funzione per molte ore del dì (i cittadini riferiscono dalle 6 alle 22);
  • il marciapiede limitrofo al Parco Sempione lato ovest nei pressi degli interni del civico 53 di corso Grosseto risulta danneggiato per un lungo tratto;
  • lo stato precario del marciapiede molto probabilmente è causato anche dal frequente passaggio di mezzi pesanti;
  • la rottura del cordolo, la presenza di buche, di erbacce non sfalciate e di sconnessioni mettono a serio rischio l’incolumità dei pedoni, con particolare accentuazione per le persone con difficoltà deambulatorie e/o sensoriali;
  • nello stesso tratto di strada è stata modificata la viabilità, da senso unico a doppio senso senza uscita su corso Grosseto;
  • nella stessa via sono stati rimossi i cassonetti dei rifiuti costringendo i cittadini a estenuanti “passeggiate”, o addirittura ad utilizzare l’auto, per gettare i sacchetti della spazzatura;
  • le modifiche alla viabilità costringono i residenti che hanno necessità di dirigersi in direzione ovest a giungere fino in piazza Derna, allungando di molto il loro percorso e andando a congestionare un tratto di strada già molto trafficato;
  • inoltre, l’attraversamento pedonale collocato in corso Grosseto all’ingresso della rampa di accesso alla tangenziale è poco visibile e pertanto molto pericoloso per gli utenti deboli della strada;

CONSIDERATO CHE

  • durante la campagna elettorale per le elezioni comunali 2016 l’attuale Amministrazione aveva espresso l’impegno di operare a favore delle cosiddette periferie;
  • i cittadini residenti nel complesso immobiliare in corso Grosseto 53 interni e nei palazzi adiacenti sono costretti da anni a subire di un cantiere che definire infinito potrebbe apparire ottimistico;

INTERPELLA

         Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia intenzione – svolte le opportune valutazioni tecniche e anche in collaborazione con ARPA – di collocare una centralina nella zona in oggetto per il rilevamento dei livelli di rumorosità e di inquinamento atmosferico derivanti dalle operazioni del cantiere;
  2. se l’Amministrazione svolga scrupolosi e quotidiani accertamenti in merito sia alla pulizia delle strade adiacenti al cantiere sia al lavaggio dei camion di cui è responsabile la ditta operante;
  3. in caso di risposta affermativa, si domanda di elencare le date degli accertamenti e gli esiti;
  4. se, come e con quali tempistiche l’Amministrazione intenda intervenire per eseguire i necessari lavori di ripristino del marciapiede rovinato dal passaggio dei mezzi e già segnalato con l’interpellanza mecc. 201702972 presentata dallo scrivente il 20 luglio 2017;
  5. se l’Amministrazione sia in grado, in accordo con AMIAT, di collocare i cassonetti per la raccolta rifiuti lungo la strada individuata come interni di corso Grosseto 53 per permettere ai cittadini di gettare i rifiuti senza essere costretti a sostenere estenuanti “trasferte”;
  6. se l’Amministrazione intenda eseguire interventi per aumentare la visibilità e mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale collocato all’inizio della rampa di accesso alla tangenziale;
  7. se, tenuto conto della durata del cantiere e dei molteplici disagi patiti da molti anni dai cittadini, l’Amministrazione intenda concedere una riduzione dell’importo TARI dovuto dai residenti nelle zone adiacenti al cantiere in oggetto (corso Grosseto 53 interni e da 55 a 85, via Ala di Stura da 24 a 38, via Sospello da 195 a 225) almeno con riferimento al corrente anno e fino alla conclusione dei lavori.

          Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Nuova location per il Barattolo – dopo due anni di promesse mancate, l’Assessore non può fare scena muta

I sottoscritti Consiglieri Comunali,

PREMESSO CHE

– il Canale Molassi ha ospitato il mercato di Libero Scambio sin dai primi anni 2000, prima spontaneamente e poi con Regolamento n. 316 del Comune;

– la deliberazione della Giunta Comunale dell’8 settembre 2015 (mecc. 2015 03957/070), individuava quale ulteriore area sperimentale destinata alle attività di Libero Scambio l’area pubblica ubicata in via Monteverdi e, nello stabilire l’opportunità di definire altre aree nell’ambito cittadino, faceva emergere la possibilità di individuare tale sito nell’area in via Basse di Stura di proprietà di Iren-Energia;

– la deliberazione della Giunta Comunale del 17 maggio 2016 (mecc. 2016 02365/016), avente ad oggetto “Collocazione delle attività di Libero Scambio su area pubblica in via Monteverdi. Individuazione nuovo punto di ristoro. Approvazione.” approvava la proroga fino al 31 ottobre 2016 della concessione di occupazione di posteggio su suolo pubblico rilasciata agli operatori del commercio su area pubblica a servizio delle attività di libero scambio sull’area di via Monteverdi;

RILEVATO CHE

– la deliberazione della Giunta Comunale del 25 ottobre 2016 (mecc. 2016 04809/070), avente ad oggetto “Attività di Libero Scambio. Gestione delle attività del sabato e della domenica. aree, criteri e modalità di gestione”, deliberava “una rotazione in molteplici aree, anche tra quelle precedentemente individuate. A tale rotazione potrebbe essere associato un meccanismo di indennizzo per quelle Circoscrizioni che ospitano le aree di Libero Scambio” ed individuava come prima ipotesi di rotazione l’area Ponte Mosca, poi resasi indisponibile;

– la deliberazione della Giunta Comunale del 22 novembre 2016 (mecc. 2016 05361/070), avente ad oggetto “Attività di libero scambio. criteri e modalità per l’individuazione del concessionario del servizio di gestione delle attività del sabato e della domenica”, svincolava l’affidamento della gestione del Libero Scambio dalla localizzazione delle attività, che sarebbero avvenute su aree di volta in volta individuate dalla Città;

– la deliberazione della Giunta Comunale del 6 aprile 2017 (mecc. 2017 01248/131), avente ad oggetto “Area compresa tra via Varano, via Carcano, via Ravina e vie Nievo-Poliziano. indirizzi per la risistemazione e gli insediamenti futuri. Approvazione.”, dichiarava quanto segue: “Si ritiene, quindi, di approvare la sistemazione definitiva del compendio destinando provvisoriamente parte dell’area alle attività di animazione e rigenerazione e al sabato e alla domenica alle attività previste da “Barattolo”. Per quanto riguarda le attività legate al libero scambio, attualmente ospitate in Canale Molassi e in via Monteverdi, oggetto di specifica concessione di servizio affidata all’associazione Vivibalon, si procederà, a cura del Servizio Arredo Urbano, Rigenerazione Urbana e Integrazione al loro trasferimento in due fasi: la prima fase interesserà le attività previste la domenica (attualmente in via Monteverdi); la seconda quelle del sabato (Canale Molassi). La nuova area potrà ospitare al massimo 400 stalli.”;

– il 10 giugno 2017 la presenza di venditori abusivi presso il Barattolo in Canale Molassi ha impedito l’accesso di un’ambulanza che doveva soccorrere una persona vittima di attacco cardiaco in uno degli stabili affacciati su Canale Molassi;

– il 15 ottobre 2017 un uomo è stato ucciso mentre frequentava il Barattolo in via Carcano; – a novembre 2017 l’Assessore Giusta ha dichiarato nell’ambito della Conferenza dei Capigruppo, di fronte ai Comitati CarcaNo e Associazioni e Comitati Riuniti di Porta Palazzo, di voler individuare una nuova sede per il Barattolo;

– il 29 novembre 2017 Appendino e Giusta nell’ambito dell’Assemblea pubblica AxTo e CoCity all’Hub Cecchi Point hanno ribadito la volontà di spostare il Barattolo entro la fine dell’inverno;

– il 19 febbraio 2018 l’Assessore Giusta nel rispondere all’interpellanza del Vicepresidente Lavolta ha dichiarato che Barattolo sarebbe stato spostato entro il 21 marzo 2018;

– il 23 marzo 2018 nell’ambito della Conferenza dei Capigruppo l’Assessore Giusta ha ventilato lo spostamento del Barattolo a Mirafiori, presso l’immobile di TNE, ipotesi poi smentita dall’indisponibilità della Regione, socio di TNE;

– il 26 marzo 2018, durante un’assemblea pubblica al Cortile del Maglio, l’Assessore Giusta ha reso nota la volontà dell’Amministrazione di dare vita ad un mercato ambientale del riuso e di farlo durare tutta la settimana e non solo nel week end, con conseguenti modifiche del Regolamento del Barattolo;

– a metà aprile 2018 è stata emanata un’ordinanza in base a cui in via Pesaro, via Ciriè e strada del Fortino è stata apposta segnaletica verticale indicante il divieto di sosta con rimozione, il venerdì dalle 18 alle 24 e il sabato dalle ore 00 alle ore 04, in concomitanza con la preparazione del Barattolo che si svolge il sabato mattina; l’apposizione di tale segnaletica fa supporre l’ubicazione definitiva del Barattolo in quell’area;

PRESO ATTO

che attualmente il Barattolo si svolge il sabato mattina a Canale Molassi e San Pietro in Vincoli e la domenica mattina in via Carcano;

CONSIDERATO

che ad oggi la Giunta non ha ufficialmente comunicato qual è la nuova sede designata, ma si è limitata nei fatti a sancire il divieto di sosta per il Barattolo del sabato in Canale Molassi e San Pietro in Vincoli, senza peraltro alcun confronto con la popolazione e senza alcuna dichiarazione ufficiale di voler mantenere in maniera permanente il Barattolo in quell’area e in via Carcano;

RISCONTRATO CHE

– in data 16 aprile 2018 l’Assessore Giusta ha risposto in Consiglio Comunale all’interpellanza (mecc. 2018 01131/002) affermando di non avere ancora individuato una nuova location per Barattolo, sostitutiva delle attuali sedi di via Carcano, Canale Molassi e San Pietro in Vincoli;

– in data 21 maggio 2018 l’Assessore Giusta non ha risposto in Consiglio Comunale all’interpellanza (mecc. 2018 01393/002), affermando di non avere ancora individuato una nuova location per Barattolo, sostitutiva delle attuali sedi di via Carcano, Canale Molassi e San Pietro in Vincoli; omettendo di precisare se sta proseguendo la ricerca di una nuova location; confermando di aver fatto fare l’ordinanza sul divieto di sosta per il Barattolo in Canale Molassi e San Pietro in Vincoli; dichiarando che preferirebbe trattare il tema nella conferenza dei capigruppo e non nell’aula consiliare e di fatto sottraendosi alla trattazione dell’interpellanza;

INTERPELLANO

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1) se hanno cambiato idea rispetto al principio della rotazione, da loro teorizzato nella deliberazione della Giunta Comunale del 25 ottobre 2016 (mecc. 2016 04809/070);

2) se stanno proseguendo la ricerca di una nuova location, rispondente ai requisiti di sicurezza, possibilità di perimetrazione, accessibilità per ambulanze, sufficiente ampiezza, pavimentazione, accessibilità per mezzi pubblici, disponibilità di parcheggi, distanza dalle case;

3) se hanno deciso di mantenere il Barattolo in via Carcano, Canale Molassi e San Pietro in Vincoli, nonostante la non ottemperanza ai requisiti minimi di sicurezza;

4) se sono a conoscenza degli esposti sulla sicurezza depositati recentemente dai Comitati;

5) se intendono incontrare i Comitati per comunicare le loro decisioni sulla sede del Barattolo, nel rispetto dei principi di trasparenza, partecipazione e coinvolgimento della popolazione residente nelle scelte dell’Amministrazione;

6) se sono consapevoli che il Regolamento del Consiglio Comunale, all’Articolo 59 – Risposta orale alle interpellanze in Consiglio, recita: “1. Alla interpellanza risponde verbalmente il Sindaco, ovvero uno o più assessori da lui delegati. […] 4. Trascorsi quindici giorni dalla richiesta di discussione di una interpellanza segnalata in sede di programmazione dei lavori in Conferenza dei Capigruppo, senza che essa sia stata trattata in Consiglio o in commissione, il Presidente del Consiglio ne dispone l’iscrizione all’ordine del giorno, se richiesto da uno dei proponenti, e il Sindaco, qualora questi ultimi lo richiedano, è tenuto alla trattazione della stessa”.

F.to Monica Canalis

        Silvio Magliano