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Continua il mio impegno a favore dei commercianti messi in difficoltà dai cantieri stradali

Liberate per il Consiglio Comunale due mie mozioni, una sull’estensione degli sgravi a tutte le vie interessate dal cantiere di corso Grosseto e una sull’esonero dal pagamento della Tassa sul Suolo Pubblico in occasione delle feste di via per le attività commerciali situate in aree di lavori in corso. È positivo che la Maggioranza abbia colto il senso e l’importanza delle mie richieste. Resto invece molto critico a proposito dell’intenzione della Giunta di riconoscere soltanto il 40% (e non l’80%) di riduzione, su una cifra totale di poche decine di migliaia di euro, agli esercenti.

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INTERPELLANZA – Lungo Dora Napoli: e sai cosa bevono!

PREMESSO CHE

– il quartiere Aurora si trova nel territorio della Circoscrizione 7;

– esso è attraversato dal corso del fiume Dora Riparia;

– il percorso del fiume è accompagnato dai lungo Dora e da spazi di verde caratterizzati dalla presenza di una vegetazione rigogliosa;

– lo scrivente ha recentemente incontrato un gruppo di cittadini e commercianti che hanno desiderato        esporre la situazione che da tempo mesi interessa i lungo Dora adiacenti al ponte Mosca;

RILEVATO CHE

– con frequenza quotidiana decine di individui stazionano sui parapetti del lungo Dora in orario post prandiale ivi permanendo fino a notte fonda;

– l’unica attività svolta consiste nel bivacco e nel consumo sfrenato (si potrebbe dire in modalità “open bar”) di vino, birre e altre bevande alcoliche;

– tali soggetti completano indegnamente la loro occupazione declinando la città secondo i loro comodi e, nello specifico, in funzione di gabinetto o latrina a cielo aperto;

– per quanto riguarda i rifiuti – evidentemente ritenendo poco funzionali le campane per la raccolta del vetro e gli altri cassonetti – codesti scelgono di utilizzare le sponde e il letto della Dora Riparia in funzione di raccoglitore per i rifiuti;

– gli effetti di tali “attività” alcoliche si riverberano negativamente sull’ambiente circostante oltre a causare danni diretti e indiretti alle attività commerciali limitrofe;

– sovente i passanti sono presi a male parole da tali eccellenti bevitori, quando addirittura tali affronti non sfociano in pestaggi e risse;

CONSIDERATO CHE

–        il Corpo di Polizia Municipale possiede specifiche competenze in materia di contrasto al degrado urbano e tutela della convivenza civile;

–        il Corpo è quotidianamente impegnato per garantire con efficacia il rispetto e l’osservanza della disciplina normativa e regolamentare;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

  1. se per l’Amministrazione il quartiere Aurora sia una zona franca della legalità utile solo per facili propagande elettorali ma poi lontana dalle quotidiane attenzioni e dai controlli;
  2. quali e quanti siano stati gli interventi della Polizia Municipale (sia in data anteriore rispetto alla presentazione del presente atto sia in data successiva) per identificare i soggetti dediti al bivacco;
  3. se l’Amministrazione abbia intenzione di inserire il quartiere Aurora all’interno delle zone individuate dalla Giunta come destinatarie delle nuove misure anti-movida;
  4. se AMIAT, tenuto conto della particolare specificità della situazione, sia in grado di aumentare i passaggi e riesca ad organizzare una pulizia straordinaria del verde, delle sponde della Dora e del letto del fiume (operazione non facile ma certamente utile anche in funzione antiesondazione).

F.to  Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Il buio oltre la siepe: è questo il destino per l’edificio “ex Superga” in Via Verolengo?

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

– in via Verolengo, nel territorio della Circoscrizione 5, aveva sede lo stabilimento della Superga;

– tale impianto, di cui rimangono solo alcuni reparti dismessi lungo le vie Verolengo e Orvieto, fu costruito nel 1913 dalla Martiny, società in seguito confluita nella Frigt (Fabbriche Riunite Industria Gomma Torino) poi Superga;

– eretto in via Verolengo, su un’area occupata in precedenza da uno stabilimento degli Albesiano, arrivò a estendersi fino a via Orvieto, via Luini e via Assisi;

– specializzato nella lavorazione di tipo calzaturiero, negli anni Dieci arrivò a produrre anche pneumatici per il comparto automobilistico;

– nei suoi reparti, dove lavoravano maestranze prevalentemente femminili, nacquero le famose scarpe da tennis di tela conosciute ancora oggi come “Superga”;

– durante la Seconda Guerra mondiale la fabbrica subì i bombardamenti alleati e diventò un centro della lotta antifascista;

– nel 1951, con il passaggio alla Pirelli, iniziò un periodo di forte sviluppo;

– nei reparti erano occupate quasi duemila operaie in gran parte residenti nelle borgate circostanti;

– gli anni Settanta e Ottanta furono segnati dalla crisi e dalla ristrutturazione;

– nel 1976 la manodopera si ridusse a 751 unità, nel 1998 cessò la produzione e, dopo vari passaggi di proprietà, il marchio nel 2002 è rilevato dalla Basic Net;

RILEVATO CHE

– oggi gli edifici di fabbrica abbandonati sono stati in parte trasformati in residenze e in parte versano da anni in stato di degrado;

– per i reparti tutt’ora esistenti si prospetta da molti anni un riutilizzo come ambulatori medici (poliambulatorio) al fine di accorpare una serie di servizi sanitari presenti sul territorio e in sostituzione del poliambulatorio di via del Ridotto;

– l’edificio “ex Superga” è rimasto nella disponibilità dell’ASL dal 1999 al 2015, periodo in cui sono state destinate risorse statali, regionali e dell’ASL stessa;

– nel corso dell’estate 2015 (come riportato dal quotidiano La Stampa il 22 agosto 2015) la Direzione Generale dell’ASL Torino 2 decise di recedere dal contratto di affitto con il Comune di Torino, restituendo il bene alla disponibilità della Città;

– attualmente l’immobile, di proprietà comunale, è oggetto di un’alienazione mediante asta pubblica, come da deliberazioni (mecc. 2017 04635/131 e mecc. 2018 02536/131);

CONSIDERATO CHE

– la realizzazione del Poliambulatorio doveva riequilibrare l’operazione urbanistica che aveva permesso ai privati nel 1998 di chiudere lo stabilimento e di realizzare residenze in una parte dell’area industriale dimessa;

– la realizzazione del nuovo quartiere Spina 3 ha comportato l’insediamento di 12.000 nuovi residenti, con relativa necessità di ampliare l’offerta di servizi sanitari nel territorio;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1) quale sia il futuro prospettato dall’Amministrazione per l’area oggetto del presente atto;

2) se la Civica Amministrazione abbia ricevuto un adeguato compenso dall’ASL a titolo di ristoro per il recesso anticipato dal contratto di locazione in assenza di realizzazione del poliambulatorio;

3) se la Civica Amministrazione ritenga che per conseguire il fine di realizzare servizi pubblici essenziali sia ottimale la scelta di alienare il bene ai privati;

4) qualora fosse confermata la scelta di rivolgersi all’iniziativa privata, se la Civica Amministrazione sia in grado di garantire che almeno una porzione dei quasi 4.000 metri quadrati dell’edifico “ex Superga” sia riservata e destinata a funzioni pubbliche sociali, aggregative e culturali senza scopo di lucro.

F.to  Silvio Magliano