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INTERPELLANZA – Il buio oltre la siepe: è questo il destino per l’edificio “ex Superga” in Via Verolengo?

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

– in via Verolengo, nel territorio della Circoscrizione 5, aveva sede lo stabilimento della Superga;

– tale impianto, di cui rimangono solo alcuni reparti dismessi lungo le vie Verolengo e Orvieto, fu costruito nel 1913 dalla Martiny, società in seguito confluita nella Frigt (Fabbriche Riunite Industria Gomma Torino) poi Superga;

– eretto in via Verolengo, su un’area occupata in precedenza da uno stabilimento degli Albesiano, arrivò a estendersi fino a via Orvieto, via Luini e via Assisi;

– specializzato nella lavorazione di tipo calzaturiero, negli anni Dieci arrivò a produrre anche pneumatici per il comparto automobilistico;

– nei suoi reparti, dove lavoravano maestranze prevalentemente femminili, nacquero le famose scarpe da tennis di tela conosciute ancora oggi come “Superga”;

– durante la Seconda Guerra mondiale la fabbrica subì i bombardamenti alleati e diventò un centro della lotta antifascista;

– nel 1951, con il passaggio alla Pirelli, iniziò un periodo di forte sviluppo;

– nei reparti erano occupate quasi duemila operaie in gran parte residenti nelle borgate circostanti;

– gli anni Settanta e Ottanta furono segnati dalla crisi e dalla ristrutturazione;

– nel 1976 la manodopera si ridusse a 751 unità, nel 1998 cessò la produzione e, dopo vari passaggi di proprietà, il marchio nel 2002 è rilevato dalla Basic Net;

RILEVATO CHE

– oggi gli edifici di fabbrica abbandonati sono stati in parte trasformati in residenze e in parte versano da anni in stato di degrado;

– per i reparti tutt’ora esistenti si prospetta da molti anni un riutilizzo come ambulatori medici (poliambulatorio) al fine di accorpare una serie di servizi sanitari presenti sul territorio e in sostituzione del poliambulatorio di via del Ridotto;

– l’edificio “ex Superga” è rimasto nella disponibilità dell’ASL dal 1999 al 2015, periodo in cui sono state destinate risorse statali, regionali e dell’ASL stessa;

– nel corso dell’estate 2015 (come riportato dal quotidiano La Stampa il 22 agosto 2015) la Direzione Generale dell’ASL Torino 2 decise di recedere dal contratto di affitto con il Comune di Torino, restituendo il bene alla disponibilità della Città;

– attualmente l’immobile, di proprietà comunale, è oggetto di un’alienazione mediante asta pubblica, come da deliberazioni (mecc. 2017 04635/131 e mecc. 2018 02536/131);

CONSIDERATO CHE

– la realizzazione del Poliambulatorio doveva riequilibrare l’operazione urbanistica che aveva permesso ai privati nel 1998 di chiudere lo stabilimento e di realizzare residenze in una parte dell’area industriale dimessa;

– la realizzazione del nuovo quartiere Spina 3 ha comportato l’insediamento di 12.000 nuovi residenti, con relativa necessità di ampliare l’offerta di servizi sanitari nel territorio;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1) quale sia il futuro prospettato dall’Amministrazione per l’area oggetto del presente atto;

2) se la Civica Amministrazione abbia ricevuto un adeguato compenso dall’ASL a titolo di ristoro per il recesso anticipato dal contratto di locazione in assenza di realizzazione del poliambulatorio;

3) se la Civica Amministrazione ritenga che per conseguire il fine di realizzare servizi pubblici essenziali sia ottimale la scelta di alienare il bene ai privati;

4) qualora fosse confermata la scelta di rivolgersi all’iniziativa privata, se la Civica Amministrazione sia in grado di garantire che almeno una porzione dei quasi 4.000 metri quadrati dell’edifico “ex Superga” sia riservata e destinata a funzioni pubbliche sociali, aggregative e culturali senza scopo di lucro.

F.to  Silvio Magliano