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Vanchiglia, stalli riservati ai residenti: la Città tuteli il diritto di chi paga per posteggiare

Strisce gialle e blu in Santa Giulia e dintorni: ho appena chiesto alla Sindaca Appendino, che ha risposto a verbale alla mia interpellanza sul tema, più controlli. Misura partita in ritardo a causa della mancanza di segnaletica e paline: effettuato un solo controllo, adesso si cambi marcia.

Strisce gialle e blu in Vanchiglia: i residenti pagano una quota alla Città di Torino per avere diritto a posteggiare l’auto negli stalli riservati e dunque la Città ha il dovere di tutelare questo diritto. Logica lineare: mi auguro che l’Amministrazione si comporti di conseguenza, incrementando i controlli (partiti con il freno a mano tirato) e sanzionando chi posteggia sugli stalli gialli senza averne titolo. Ho portato il tema in Consiglio Comunale con un’interpellanza appena discussa. Abbastanza deludenti le risposte della Sindaca Appendino: i primi (e unici) interventi di controllo sono stati effettuati lo scorso 17 novembre e sono state accertate 15 violazioni per sosta non autorizzata. Un solo passaggio ci sembra poco e ci auguriamo che questo fatto sia legato al lockdown e alla chiusura di ristoranti e locali. Con la riapertura dobbiamo cambiare passo. Prima di questa data non era stata neanche collocata la cartellonistica e dunque, benché molti cittadini pensassero il contrario (le strisce erano già state tracciate), la misura non era attiva. Apprendiamo che l’onere del controllo è in capo ai soli Agenti della Municipale: non si impiega invece personale GTT, che pure servirebbe. L’Amministrazione preferisce utilizzare le telecamere, speriamo sia sufficiente.

Ciclabile di via Nizza, intervenire prima che i bambini si facciano male

Pericolo durante gli orari di entrata e di uscita dei piccoli alunni delle Scuole Bonacossa e Fregonese: biciclette e monopattini sfrecciano a tutta velocità. Con un’interpellanza appena discussa in Consiglio Comunale ho chiesto alla Giunta di mettere l’area in sicurezza.

La “furia ciclabile” dei Cinque Stelle dipinge di vernice gialla le nostre strade e fa sbocciare ovunque ciclopiste, spesso tutt’altro che sicure. Succede anche sulle vie già dotate di percorsi per biciclette e monopattini: esempio pratico, via Nizza.

Al civico 27/F di questa arteria cittadina si trovano le Scuole Bonacossa e Fregonese. Facile immaginare la quantità di persone presenti sul marciapiede nelle ore di entrata e di uscita delle bimbe e dei bimbi (sono circa 200 a frequentare le classi della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria). Sull’adiacente pista ciclabile sfrecciano talora a velocità folle, come da me verificato personalmente, biciclette e monopattini. A centro strada accelerano le auto dopo lo stop al semaforo di largo Marconi. Le situazioni di pericolo sono all’ordine del giorno. 

Ho portato il tema all’attenzione della Giunta con un’interpellanza, chiedendo alla Giunta Appendino interventi finalizzati a rallentare la velocità, in quel tratto di strada, sia dei veicoli a motore sia di biciclette e monopattini. La Giunta ha risposto promettendo bande ottiche e segnaletica orizzontale e verticale, oltre al limite di velocità a 30 chilometri l’ora per le auto. Mi auguro che possa trovare accoglimento anche l’ipotesi di collocare una piattaforma rialzata per mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale.

Soprattutto, mi auguro che tutte le misure siano messe in atto in fretta e che nel frattempo non capiti nulla a bimbi e adulti. La mobilità alternativa è un’ottima cosa finché non è lesiva della sicurezza altrui. E in ogni caso è più facile accompagnare i figli a scuola in auto che in monopattino.

Pedonalizzazione in via San Francesco da Paola, il danno e la beffa

Risposte fumose della Giunta alla mia interpellanza appena discussa in Consiglio Comunale: ogni decisione sull’interruzione del progetto è rimandata a un vago futuro. La riapertura fuori tempo massimo di via Des Ambrois? Una presa in giro bella e buona. Questa Amministrazione prenda atto: progetto fallimentare da abbandonare prima di causare ulteriori danni.

Si è presa una settimana in più per rispondere, l’Assessora Lapietra: un tempo non sufficiente, evidentemente, per mettere insieme una risposta convincente. Futuro della pedonalizzazione? “Vedremo”. Così è, se vi pare.

Mi chiedo secondo quale criterio sia stato approvato un progetto che appare davvero senza senso. Un paio di esempi: in via Des Ambrois un’officina è stata costretta a spostarsi per non restare esclusa cioè dal tratto percorribile dai veicoli e dunque dalla possibilità di portare avanti l’attività; ora il gestore paga doppio affitto (senza aver ricevuto dall’Amministrazione neanche l’ombra di una proposta di compensazione): chissà come avrà preso la notizia della riapertura di quel tratto di strada. Mi chiedo inoltre se questa Giunta si renda conto di che cosa significhi trovarsi dall’oggi al domani su una via pedonalizzata per un’attività che si occupa di spedizioni e logistica: altro caso puntuale e reale, quello di Mail Boxes Etc di William Casto.

Questa Giunta prenda atto che questo tentativo è fallito da tutti i punti di vista. Non è più tempo di negare l’evidenza. Diverse attività commerciali hanno subito ingenti cali di fatturato (fino al 50%, secondo certe stime) dovuti alla pedonalizzazione, come se non bastasse l’emergenza da Covid-19. Pedonalizzazione significa, si stima, circa 70 posteggi in meno. Ricadute ambientali positive? Di fatto, nessuna, perché il traffico si riversa sulle strade vicine. Le 750 firme raccolte per chiedere la riapertura al traffico dimostrano che i cittadini hanno capito perfettamente che questa pedonalizzazione non ha senso. Chissà quanto tempo ancora servirà perché ci arrivi anche l’Amministrazione.

Ecoisole Smart, così non va

Anche in via San Secondo esordio pessimo: la via si trasforma in una discarica a cielo aperto, cestini già colmi a metà mattina.

Asfalto ricoperto di rifiuti, numero totalmente insufficiente di cestini, cocci di bottiglia sparsi sui marciapiedi: anche in via San Secondo inizia con il piede sbagliato la sperimentazione delle Ecoisole Smart. La lezione di altri quartieri cittadini, per esempio Spina Tre, non è stata, evidentemente, imparata.

Fatto salvo il sacrosanto richiamo al senso civico dei cittadini, le ragioni del fallimento sono evidenti anche in Borgo San Secondo: collocazione spesso non ottimale delle campane (in certi casi disposte come una barriera davanti ai negozi, come se la crisi non fosse abbastanza grave) e conformazione non favorevole della via (marciapiedi larghi poco più di un metro) tra le altre.

Risultato: bidoncini colmi già a metà mattina (“Servirebbero quattro o cinque passaggi ogni giorni per svuotarli”, denunciano residenti e commercianti), isolati che stanno diventando una discarica a cielo aperto, vetri appuntiti sull’asfalto come insidia per le zampe degli animali domestici (e non solo per loro).

Mentre l’Amministrazione cerca di giustificare le proprie scelte, anche quelle sbagliate, dietro motivazioni tecniche, urge intervenire per evitare che il nuovo metodo di raccolta naufraghi immediatamente.

Due misure immediate: realizzazione di “nasi” in corrispondenza degli incroci (come quelli già esistenti all’incrocio tra via Gioberti e via Montevecchio) e collocamento sugli stessi nasi di bidoni per la raccolta di piccoli rifiuti. Con una simile misura, si garantirebbe tra l’altro la piena accessibilità degli attraversamenti (da questo punto di vista, la situazione è in zona attualmente pessima) e si contrasterebbe il fenomeno della malasosta presso le intersezioni stradali. Lo chiederò con urgenza alla Giunta Comunale.

INTERPELLANZA – Inquinamento acustico proveniente da strada Traforo di Pino: cosa intende fare l’Amministrazione per i residenti?

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha recentemente ricevuto segnalazioni provenienti da cittadini residenti nella Collina torinese (soprattutto in strada delle Traverse e strada del Durio) e aventi ad oggetto rilevanti problemi riguardanti inquinamento acustico proveniente dai numerosi veicoli in transito in strada Traforo di Pino, strada composta da una corsia per senso di marcia con limite di velocità di 50 km/h;

RILEVATO CHE

  • il tema era già emerso alcuni anni addietro e aveva coinvolto l’interessamento di ARPA Piemonte;
  • in esito ad un primo intervento di rilevazioni fonometriche eseguite nel 2010 ai fini della “Valutazione da rumore in ambiente esterno”, ARPA concludeva riferendo che i rilievi di rumore effettuati presso le abitazioni in strada delle Traverse evidenziavano che i livelli di immissione sonora determinati dal traffico veicolare lungo strada Traforo del Pino risultavano superiori ai limiti stabiliti dalla Città;
  • con un successivo intervento svolto da ARPA nel febbraio 2016 si andava ad indagare, ai fini dell’inquinamento acustico prodotto, circa il ruolo svolto dai 4 giunti di dilatazione installati nel 2009 per rinforzare strutturalmente il viadotto situato in corrispondenza di strada delle Traverse: la relazione tecnica relativa alle valutazioni strumentali svolte da ARPA affermava che la presenza dei giunti di dilatazione determinava un peggioramento del clima acustico dell’area;
  • negli ultimi anni sono stati svolti interventi manutentivi presso il viadotto in oggetto ma, secondo quanto riferito dai residenti, l’impatto sonoro del transito dei veicoli rimane elevato e si propaga per tutta la vallata;   

RILEVATO INOLTRE CHE

  • i cittadini che hanno lamentato l’inquinamento acustico causato dal transito dei veicoli sul viadotto in oggetto risiedono essenzialmente in strada delle Traverse, strada del Durio e strada del Cartman;
  • strada delle Traverse è un sedime in parte comunale ed in parte privato: i cittadini hanno lamentato l’assenza di illuminazione pubblica e di manutenzione della pavimentazione nel tratto di competenza dell’ente comunale;
  • sovente accade che, in occasione di eventi piovosi di particolare entità (ormai non più rari), il rio che scorre parallelamente alle strade del Durio e delle Traverse esondi trascinando rami e altri detriti che invadono i sedimi rendendo pericolosa la circolazione veicolare;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione intenda sollecitare ARPA o eseguire in proprio nuovi rilievi fonometrici presso il viadotto in oggetto;
  2. se, tenuto conto della situazione narrata dai cittadini e ospitata in sintesi nel presente atto, l’Amministrazione intenda considerare l’installazione di barriere acustiche presso il viadotto in oggetto (necessarie per contenere il rumore e, secondariamente, per proteggere da pericolose cadute di oggetti);
  3. in caso di risposta affermativa al precedente quesito, quali siano i tempi e i costi stimati;
  4. se l’Amministrazione abbia in programma l’installazione dell’illuminazione pubblica nel tratto comunale di strada delle Traverse e se e quando sia previsto un intervento per la sistemazione/manutenzione del manto stradale;
  5. se l’Amministrazione intenda intervenire per la regimentazione delle acque del rio collinare al fine di scongiurare che ad ogni evento atmosferico consegua una pericolosa esondazione con trascinamento di materiale sulle strade adiacenti all’alveo.

Silvio Magliano