Motovelodromo, il Paese delle Meraviglie
Nonostante i mirabolanti progetti della Giunta, sono convinto che questa Amministrazione chiuderà il proprio mandato senza aver concluso nulla. E fra quattro anni la situazione in corso Casale sarà, temo, peggio di oggi. In tutto questo, il mio ringraziamento va alle realtà sportive e culturali che stanno mantenendo vivo questo storico luogo torinese.
Spero davvero di sbagliarmi. Ma, se dovessi scommettere un euro, lo punterei sul fatto che, a fine consiliatura, la situazione del Motovelodromo sarà la stessa di oggi. O peggio.
La Giunta ha deciso di abbandonare i progetti della scorsa Amministrazione a proposito dell’impianto di corso Casale: assolutamente legittimo. Ma che cosa propone, in alternativa? Un bando molto generico e velleitario. Generico perché rivolto indistintamente a ogni tipo di soggetto e realtà: della cultura, dell’associazionismo, dello sport. Velleitario perché prevede la ristrutturazione delle due tribune e di altre parti della struttura a carico dell’aggiudicatario. Immaginare che sia difficile trovare qualcuno con una tale disponibilità economica è una troppo facile profezia. Ricordo inoltre che stiamo parlando di un impianto sportivo che presenta, in diverse parti, problemi di sicurezza, nonché di un monumento sottoposto a vincolo da parte della Soprintendenza.
In tutto questo, il mio ringraziamento va ai tanti soggetti che, con il loro impegno, stanno facendo sì che il Motovelodromo continui a vivere, costituendo – con la loro stessa presenza e la loro attività – un baluardo contro l’ulteriore abbandono e il vandalismo. Se stiamo parlando di una struttura ancora sostanzialmente utilizzabile per il bene di tutti è grazie a loro. E l’Amministrazione? Evidentemente, è troppo impegnata a respingere ideologicamente ogni ipotesi di collaborazione tra pubblico e privato per proporre soluzioni credibili.