Limati i tagli ai fondi per le Paritarie, buona notizia ma non basta
Resta gravissima e pesante la riduzione dei contributi per le Scuole Fism e per la Scuola Ebraica: si passa da 750mila euro a mezzo milione di euro (dal 25 al 20%). A pagare dazio restano le famiglie. Ritardo cronico nell’erogazione dei fondi: presto in Comune una mia interpellanza sul tema.
Prendo atto della volontà della Giunta di limare il taglio dei fondi per le Scuole Paritarie. Una concessione più di forma che di sostanza, comunque, dal momento che 250mila euro non fanno certo la differenza in positivo. Si passa da un taglio pari al 25% a uno pari al 20% circa: non c’è da molto esultare.
Resta chiaro l’intendimento tutto ideologico di penalizzare le Paritarie e, con loro, le famiglie, dal momento che i tagli, per quanto in piccola parte ridotti, non potranno che risolversi in un aumento delle rette. Con le riduzioni dei contributi si mettono inoltre a rischio tanti posti di lavoro e la tenuta stessa del sistema scolastico torinese. Evidentemente per questa Giunta esistono studenti, famiglie, insegnanti e personale di serie A e studenti, famiglie, insegnanti e personale di serie B. Le Scuole Materne convenzionate accolgono 5.500 bambini e danno lavoro a 550 dipendenti.
Prendo anche atto della richiesta all’Amministrazione da parte dei rappresentanti della Fism di farsi portavoce presso le Fondazioni Bancarie per recuperare il mezzo milione rimanente. È l’extrema ratio. Speriamo che in questo modo i fondi possano essere recuperati, contando sulla sensibilità delle Fondazioni nei confronti di un tema fondamentale come il diritto allo studio e come la tenuta del sistema scolastico cittadino.
Un’ultima notazione riguardo al cronico ritardo con il quale i fondi, peraltro tagliati, sono erogati da parte degli enti pubblici: sto preparando sul tema un’interpellanza da discutere in Consiglio Comunale. I ritardi mettono in difficoltà le Scuole tanto quanto i tagli ai contributi.