Skip to main content

INTERPELLANZA – Quali sono le intenzioni dell’Amministrazione in tema di derivati?

I sottoscritti Consiglieri Comunali,

PREMESSO

che i primi anni Duemila videro la stipula di una serie di contratti di finanza derivata, alcuni scaduti, altri in vita fino al 2037, che hanno comportato oneri finanziari molto rilevanti per le casse comunali e la conseguente necessità di restringere il pacchetto dei servizi alla persona e alla cittadinanza erogati dalla Civica Amministrazione;

RILEVATO CHE

– come da Nota Integrativa allegata al Bilancio di previsione finanziario 2018, risulta che siano 18 i contratti relativi a strumenti finanziari derivati e contratti di finanziamento che includano una componente derivata;

– al 31 dicembre 2017 essi generavano un debito residuo per le casse comunali pari a Euro 586.461.589,56 e un “mark to market” in territorio negativo per Euro 148.457.452;

– il saldo dei derivati ha segno negativo per la Città ormai da molti anni;

– da un esame della documentazione finanziaria disponibile suscita perplessità in taluni casi l’accettazione, da parte della Civica Amministrazione, di tassi fissi doppi rispetto a quelli di mercato dovuti sul prestito sottostante; la presenza di garanzie strutturate a favore degli istituti di credito; le frequente stipula di contratti in lingua inglese che prevedono, in caso di controversie, il ricorso a organi giurisdizionali stranieri;

CONSIDERATO CHE

– la sentenza sul caso “AT 39914” del 3 dicembre 2013 – pubblicata dalla Commissione Europea a fine 2016 e ormai perfettamente operativa – permette a singoli cittadini, imprese ed enti pubblici di chiudere tutti i contratti di mutuo, prestiti e derivati stipulati dal 2005 al 2008;

– la sentenza si basa su due pilastri: da un lato, l’indeterminatezza del tasso quando in parametro di riferimento è l’Euribor (ex articolo 117 T.U.B. l’incertezza della clausola di determinazione degli interessi in un contratto di mutuo determina la nullità della clausola), dall’altro lato, si fa riferimento all’intesa restrittiva della concorrenza operata da un cartello di istituti di credito europei avente la finalità di manipolare, traendone beneficio, il corso dell’Euribor;

– la sentenza riguarda sia i contratti di mutuo ipotecario e fondiario a tasso variabile sia i contratti derivati sul tasso (interest rate swap – IRS);

– gli Enti Locali potrebbero ottenere il risarcimento integrale di tutti gli interessi e flussi negativi su derivati che si sono visti addebitare relativamente a tali contratti nel periodo 2005-2008;

INTERPELLANO

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1)  quanti e quali dei contratti derivati attualmente in essere potrebbero essere interessati dalla sopra citata sentenza della Commissione Europea;

2)  se, in caso di risposta affermativa, l’Amministrazione sia a conoscenza della sentenza e stia studiando se far valere i propri diritti;

3) se, in caso di risposta affermativa, l’Amministrazione abbia scelto secondo quali modalità intervenire a cura e salvaguardia dei propri diritti, cioè a difesa della collettività;

4) se e come l’Amministrazione stia studiando di tutelarsi nel caso in cui uno o più contratti derivati prevedano perdite per le casse comunali sia in caso di salita sia in caso di discesa del costo del denaro.

F.to:  Silvio Magliano

           Eleonora Artesio