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INTERPELLANZA – Ex Galoppatoio militare (Parco del Meisino): l’Amministrazione deve scegliere tra il decadimento e un progetto di rivitalizzazione. L’alternativa è chiara?

PREMESSO CHE

– il Galoppatoio “Ferruccio Dardi”, intitolato al capitano del Gruppo Corazzato Novara morto nel 1942 in Africa settentrionale difendendo il proprio Squadrone da un attacco di carri inglesi, è un polmone verde di quasi 150.000 mq, ricco di specie arboree e animali, affacciato sulla scenografica confluenza dei fiumi Stura e Po, situato alle spalle del Cimitero Sassi tra il Po e via Friedrich Nietzsche;
– l’area era occupata sin dal secondo Ottocento dal Poligono militare, dalla metà del Novecento divenne galoppatoio militare, utilizzato dall’Esercito fino al 2011 per l’addestramento dei cavalli e per i concorsi ippici;
– il Galoppatoio era frequentato da nomi di assoluto prestigio nel campo dell’equitazione civile e militare, nazionale e internazionale e ha ospitato numerosi concorsi e manifestazioni equestri di tutte le specialità (ostacoli, completo, cross, endurance);
– nel 2006 venne definito da Ferruccio Capra Quarelli su Repubblica “una struttura ippica tra le più belle e complete d’Italia”;

RILEVATO CHE

– il Galoppatoio è stato abbandonato dai militari e dai loro cavalli otto anni fa, ceduto al Demanio che nel 2015 l’ha trasferito gratuitamente al Comune di Torino;
– da allora la struttura versa in uno stato di completo abbandono (si allega cospicua documentazione fotografica): progetti di riuso mai realizzati, esondazioni dei fiumi, occupazioni abusive ed elevati costi di manutenzione hanno impedito la riapertura per la pubblica fruizione;
– il 25 luglio 2015 nacque GreenTo ASDPS, un’associazione nata dalla volontà di cittadini amanti della natura, degli animali e attenti alle problematiche sociali di recuperare il Galoppatoio Militare “Ferruccio Dardi” con il fine di restituirlo, senza oneri per il Comune, alla fruizione di tutti i cittadini e con un occhio attento alle fasce più deboli e fragili;
– in data 30 novembre 2015, previo parere positivo del Comune di Torino rilasciato all’Agenzia del Demanio, il Galoppatoio fu concesso in locazione all’associazione GreenTo ASDPS;
– in data 17 febbraio 2016 i Consiglieri Comunali effettuarono un sopralluogo presso il Galoppatoio al fine di valutarne la riapertura;
– nel corso del 2016 furono realizzate, con organizzazione e costi a carico di GreenTo ASDPS, le seguenti attività: analisi plano-altimetriche e rilevi aerei del territorio compreso nei confini del Galoppatoio e degli immobili e manufatti in esso contenuti, analisi e relazioni floro-faunistiche realizzate da tecnici specializzati, analisi di compatibilità idro-geologica redatte da professionisti specializzati, in conformità alle indicazioni AIPO, sessioni con gli istituti universitari interessati (Veterinaria, Scienze Forestali, Agraria, Ingegneria, Architettura, IUSTO), Associazioni Disabilità, Enti e Società Sportive, liberi professionisti utili alla definizione tecnica del progetto, sessioni con le associazioni naturalistiche e sportive locali e nazionali e con le strutture dedicate al lavoro sulla disabilità, sessioni con le aziende e gli istituti di credito interessati alla gestione delle attività necessarie al “welfare”, sessioni con alcuni Assessori per i primi approcci conoscitivi (Finardi, Giusta), realizzazione di elaborati grafici tecnici, elaborati grafici di presentazione, planimetrie, rendering 2 e 3D, valutazioni e proiezioni economiche certificate onde realizzare il pacchetto documentale completo per presentare il progetto in “Project Financing”;
– hanno fatto seguito una serie di interlocuzioni (o di tentate interlocuzioni, quale ad esempio quella con la Sindaca) con alcuni protagonisti o ex della Giunta pentastellata (Montanari, Giannuzzi, Unia, Finardi, Schellino);

CONSIDERATO CHE

– la riqualificazione dell’area, ampiamente annunciata dall’ex Vice Sindaca, non è mai stata eseguita e l’attuale situazione ne è un’eloquente testimonianza;
– il progetto di GreenTo ASDPS prevede il recupero di un’area di estensione pari a circa 152.000 mq, soggetta a tutela in quanto parco naturale (Parco Naturale del Meisino) e tutela paesaggistica secondo la legge n. 431/85 (legge Galasso), è inoltre inserita nella fascia “B” del PAI (area inondabile) e classificata come Zona a Protezione Speciale (ZPS) per quanto riguarda la tutela faunistica (recentemente riconosciuta Riserva di Biosfera Italiana UNESCO);
– il progetto di riqualificazione prevede una riapertura dell’area alla Città di Torino, nei limiti dei vincoli sopra citati, restituendone una parte all’attività equestre e la restante ad attività sportive, riabilitative, sociali, educative, culturali e, comunque, attinenti al rispetto della natura in ogni sua forma e manifestazione;
– la disabilità troverebbe ampi spazi specificamente dedicati, oltre a una capillare interrelazione con tutte le altre attività;
– le linee guida di tutta l’ipotesi progettuale individuano l’obiettivo finale nell’aiuto e nell’accoglienza delle fasce più deboli (inclusi anziani e bambini) e nel rispetto totale delle caratteristiche naturali del luogo;
– i contatti con il mondo accademico torinese, con importanti realtà del settore scientifico e sanitario, con una nota società di telecomunicazioni, oltre a tutte le Associazioni e le professionalità coinvolte, rendono di altissimo profilo il progetto sia per le figure che vi operano sia per gli obiettivi che si propongono;
– ogni forma naturale (compresa quella energetica) viene attentamente studiata, valutata e curata al fine di minimizzare gli impatti antropici, rendendo l’intera area un poliedrico laboratorio di avanguardia per ogni attinente disciplina sia nella fase di start-up sia negli anni a seguire;
– lo “spacchettamento” dell’intera area in sottozone adeguatamente dimensionate e dedicate alle varie discipline o funzioni consentirebbe la migliore apertura e fruizione del parco a tutti i cittadini, unita al necessario controllo degli ospiti nei loro movimenti e nelle loro attività onde non snaturare, deturpare o recare danno alle grandissime ricchezze floro-faunistiche venutesi a creare in questi anni;
– la stretta collaborazione con l’Ente Parco, con L’AIPO, con gli operatori, i consulenti ed i professionisti specificamente titolati nelle varie discipline di competenza, hanno consentito le severe e puntuali verifiche necessarie a garantire la perfetta compatibilità, a qualunque livello, di ogni ipotesi progettuale messa in campo.
– la riabilitazione equestre troverebbe una spiccata affinità con la prestigiosa tradizione dell’area;
– la realizzazione del progetto sarebbe a impatto zero per le casse della Civica Amministrazione; anzi, sgraverebbe l’ente dagli oneri di manutenzione e di gestione dell’area;
– il progetto è visto con interesse sia da molte associazioni che hanno a cuore il destino dei meno fortunati sia dalle massime istituzioni sportive nazionali e locali;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
1. se l’Amministrazione sia disponibile ad accogliere e valutare il progetto proposto da GreenTo ASDPS per la completa riqualificazione dell’area ex Galoppatoio “Ferruccio Dardi” (Parco del Meisino);
2. se l’Amministrazione intenda farsi parte diligente avviando una seria e concreta interlocuzione con tutti gli “stakeholder” interessati o che comunque potrebbero essere coinvolti a vario titolo nel progetto di rinascita dell’area;
3. se la titolare della delega all’Urbanistica intenda ricevere l’associazione GreenTo per una preventiva esposizione del progetto, tenuto conto delle precedenti richieste di appuntamento inviate dall’associazione e rimaste senza alcun cenno di riscontro;
4. se, in alternativa al progetto citato nel presente documento, l’Amministrazione abbia conoscenza di altre qualificate proposte;
5. quali siano i progetti dell’Amministrazione per strappare al degrado e al decadimento l’area dell’ex Galoppatoio al fine di restituirla alla libera fruizione dei cittadini.

Silvio Magliano

Galoppatoio