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Tag: Galoppatoio

Galoppatoio in mano agli occupanti, ma la Giunta lascia fare

Nessun provvedimento da parte dell’Amministrazione a tutela della ex struttura ippica del Meisino, presso la quale si sono abusivamente insediati diversi soggetti che millantano lo status di membri di una non meglio identificata Associazione. Nessuna progettualità per recuperare e valorizzare la struttura, in stato di totale degrado: la preoccupazione dei residenti è massima ed è la stessa mia. Adesso la priorità è mettere in sicurezza questa porzione del parco del Meisino e identificare una destinazione d’uso credibile e utile. Restituiamo l’ex Galoppatoio ai torinesi. Una volta per tutte. Limitarsi, come sta facendo l’Amministrazione, a monitorare la presenza di amianto non è minimamente sufficiente.

Ex Galoppatoio militare Ferruccio Dardi in mano agli abusivi: “tutto fa pensare” (per usare le stesse parole usate dalla Giunta in risposta, poco fa in Sala Rossa, alla mia interpellanza) che gli occupanti siano, appunto, proprio occupanti, e non membri di qualche sedicente e misteriosa Associazione, come hanno provato a spiegare gli abusivi stessi e come riferito in Aula dall’assessore, rispondendo al mio quesito.

Se questa Giunta si dimentica che al Meisino esiste un Galoppatoio, non se ne dimenticano, evidentemente, i malintenzionati, che infatti si comportano di conseguenza.

Quando, ad agosto 2019, discussi in Sala Rossa la mia precedente interpellanza sul tema, la Giunta non lesinò promesse, parlando di progetto di rinascita per l’ex Galoppatoio: due anni dopo, nulla risulta fatto, la situazione è peggiorata e la preoccupazione è massima di fronte a un presente fatto di muri abbattuti, rifiuti abbandonati, vetri taglienti, brecce aperte nei muri e presenze non autorizzate.

La priorità della Giunta di fronte a tutto questo? Strano ma vero: monitorare la presenza di eternit. L’amianto merita attenzione, naturalmente, ma di certo non è la sola cosa che dovrebbe sembrarci urgente in un contesto di simile degrado. Se all’Assessore tutto questo non è chiaro, organizzi un sopralluogo e verifichi con i propri occhi (anche per capire se negli edifici pericolanti soggiornino ancora i soggetti di cui sopra o se altri li abbiano raggiunti).

Cara Giunta Appendino, il tempo vola. In attesa che qualche idea geniale illumini le menti dell’Assessorato, almeno si liberi e metta in sicurezza il Galoppatoio, per evitare nuove occupazioni e situazioni di pericolo per le persone (e di responsabilità giuridica per la Città di Torino).

INTERPELLANZA – Ex Galoppatoio militare (Parco del Meisino): l’Amministrazione deve scegliere tra il decadimento e un progetto di rivitalizzazione. L’alternativa è chiara?

PREMESSO CHE

– il Galoppatoio “Ferruccio Dardi”, intitolato al capitano del Gruppo Corazzato Novara morto nel 1942 in Africa settentrionale difendendo il proprio Squadrone da un attacco di carri inglesi, è un polmone verde di quasi 150.000 mq, ricco di specie arboree e animali, affacciato sulla scenografica confluenza dei fiumi Stura e Po, situato alle spalle del Cimitero Sassi tra il Po e via Friedrich Nietzsche;
– l’area era occupata sin dal secondo Ottocento dal Poligono militare, dalla metà del Novecento divenne galoppatoio militare, utilizzato dall’Esercito fino al 2011 per l’addestramento dei cavalli e per i concorsi ippici;
– il Galoppatoio era frequentato da nomi di assoluto prestigio nel campo dell’equitazione civile e militare, nazionale e internazionale e ha ospitato numerosi concorsi e manifestazioni equestri di tutte le specialità (ostacoli, completo, cross, endurance);
– nel 2006 venne definito da Ferruccio Capra Quarelli su Repubblica “una struttura ippica tra le più belle e complete d’Italia”;

RILEVATO CHE

– il Galoppatoio è stato abbandonato dai militari e dai loro cavalli otto anni fa, ceduto al Demanio che nel 2015 l’ha trasferito gratuitamente al Comune di Torino;
– da allora la struttura versa in uno stato di completo abbandono (si allega cospicua documentazione fotografica): progetti di riuso mai realizzati, esondazioni dei fiumi, occupazioni abusive ed elevati costi di manutenzione hanno impedito la riapertura per la pubblica fruizione;
– il 25 luglio 2015 nacque GreenTo ASDPS, un’associazione nata dalla volontà di cittadini amanti della natura, degli animali e attenti alle problematiche sociali di recuperare il Galoppatoio Militare “Ferruccio Dardi” con il fine di restituirlo, senza oneri per il Comune, alla fruizione di tutti i cittadini e con un occhio attento alle fasce più deboli e fragili;
– in data 30 novembre 2015, previo parere positivo del Comune di Torino rilasciato all’Agenzia del Demanio, il Galoppatoio fu concesso in locazione all’associazione GreenTo ASDPS;
– in data 17 febbraio 2016 i Consiglieri Comunali effettuarono un sopralluogo presso il Galoppatoio al fine di valutarne la riapertura;
– nel corso del 2016 furono realizzate, con organizzazione e costi a carico di GreenTo ASDPS, le seguenti attività: analisi plano-altimetriche e rilevi aerei del territorio compreso nei confini del Galoppatoio e degli immobili e manufatti in esso contenuti, analisi e relazioni floro-faunistiche realizzate da tecnici specializzati, analisi di compatibilità idro-geologica redatte da professionisti specializzati, in conformità alle indicazioni AIPO, sessioni con gli istituti universitari interessati (Veterinaria, Scienze Forestali, Agraria, Ingegneria, Architettura, IUSTO), Associazioni Disabilità, Enti e Società Sportive, liberi professionisti utili alla definizione tecnica del progetto, sessioni con le associazioni naturalistiche e sportive locali e nazionali e con le strutture dedicate al lavoro sulla disabilità, sessioni con le aziende e gli istituti di credito interessati alla gestione delle attività necessarie al “welfare”, sessioni con alcuni Assessori per i primi approcci conoscitivi (Finardi, Giusta), realizzazione di elaborati grafici tecnici, elaborati grafici di presentazione, planimetrie, rendering 2 e 3D, valutazioni e proiezioni economiche certificate onde realizzare il pacchetto documentale completo per presentare il progetto in “Project Financing”;
– hanno fatto seguito una serie di interlocuzioni (o di tentate interlocuzioni, quale ad esempio quella con la Sindaca) con alcuni protagonisti o ex della Giunta pentastellata (Montanari, Giannuzzi, Unia, Finardi, Schellino);

CONSIDERATO CHE

– la riqualificazione dell’area, ampiamente annunciata dall’ex Vice Sindaca, non è mai stata eseguita e l’attuale situazione ne è un’eloquente testimonianza;
– il progetto di GreenTo ASDPS prevede il recupero di un’area di estensione pari a circa 152.000 mq, soggetta a tutela in quanto parco naturale (Parco Naturale del Meisino) e tutela paesaggistica secondo la legge n. 431/85 (legge Galasso), è inoltre inserita nella fascia “B” del PAI (area inondabile) e classificata come Zona a Protezione Speciale (ZPS) per quanto riguarda la tutela faunistica (recentemente riconosciuta Riserva di Biosfera Italiana UNESCO);
– il progetto di riqualificazione prevede una riapertura dell’area alla Città di Torino, nei limiti dei vincoli sopra citati, restituendone una parte all’attività equestre e la restante ad attività sportive, riabilitative, sociali, educative, culturali e, comunque, attinenti al rispetto della natura in ogni sua forma e manifestazione;
– la disabilità troverebbe ampi spazi specificamente dedicati, oltre a una capillare interrelazione con tutte le altre attività;
– le linee guida di tutta l’ipotesi progettuale individuano l’obiettivo finale nell’aiuto e nell’accoglienza delle fasce più deboli (inclusi anziani e bambini) e nel rispetto totale delle caratteristiche naturali del luogo;
– i contatti con il mondo accademico torinese, con importanti realtà del settore scientifico e sanitario, con una nota società di telecomunicazioni, oltre a tutte le Associazioni e le professionalità coinvolte, rendono di altissimo profilo il progetto sia per le figure che vi operano sia per gli obiettivi che si propongono;
– ogni forma naturale (compresa quella energetica) viene attentamente studiata, valutata e curata al fine di minimizzare gli impatti antropici, rendendo l’intera area un poliedrico laboratorio di avanguardia per ogni attinente disciplina sia nella fase di start-up sia negli anni a seguire;
– lo “spacchettamento” dell’intera area in sottozone adeguatamente dimensionate e dedicate alle varie discipline o funzioni consentirebbe la migliore apertura e fruizione del parco a tutti i cittadini, unita al necessario controllo degli ospiti nei loro movimenti e nelle loro attività onde non snaturare, deturpare o recare danno alle grandissime ricchezze floro-faunistiche venutesi a creare in questi anni;
– la stretta collaborazione con l’Ente Parco, con L’AIPO, con gli operatori, i consulenti ed i professionisti specificamente titolati nelle varie discipline di competenza, hanno consentito le severe e puntuali verifiche necessarie a garantire la perfetta compatibilità, a qualunque livello, di ogni ipotesi progettuale messa in campo.
– la riabilitazione equestre troverebbe una spiccata affinità con la prestigiosa tradizione dell’area;
– la realizzazione del progetto sarebbe a impatto zero per le casse della Civica Amministrazione; anzi, sgraverebbe l’ente dagli oneri di manutenzione e di gestione dell’area;
– il progetto è visto con interesse sia da molte associazioni che hanno a cuore il destino dei meno fortunati sia dalle massime istituzioni sportive nazionali e locali;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
1. se l’Amministrazione sia disponibile ad accogliere e valutare il progetto proposto da GreenTo ASDPS per la completa riqualificazione dell’area ex Galoppatoio “Ferruccio Dardi” (Parco del Meisino);
2. se l’Amministrazione intenda farsi parte diligente avviando una seria e concreta interlocuzione con tutti gli “stakeholder” interessati o che comunque potrebbero essere coinvolti a vario titolo nel progetto di rinascita dell’area;
3. se la titolare della delega all’Urbanistica intenda ricevere l’associazione GreenTo per una preventiva esposizione del progetto, tenuto conto delle precedenti richieste di appuntamento inviate dall’associazione e rimaste senza alcun cenno di riscontro;
4. se, in alternativa al progetto citato nel presente documento, l’Amministrazione abbia conoscenza di altre qualificate proposte;
5. quali siano i progetti dell’Amministrazione per strappare al degrado e al decadimento l’area dell’ex Galoppatoio al fine di restituirla alla libera fruizione dei cittadini.

Silvio Magliano