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I piemontesi con patologie reumatologiche chiedono una svolta

Preoccupante il ritardo, su molti fronti, del Piemonte: con un’interpellanza appena presentata chiederò alla Giunta aggiornamenti, tra gli altri temi, sullo stato di avanzamento del progetto PDTA, sullo sviluppo della rete reumatologica e sull’istituzione di un Tavolo Tecnico. Non c’è solo un gap con le altre Regioni da colmare, ma condizioni migliori e speranze per i 400mila piemontesi coinvolti da queste patologie (e per le loro famiglie) da garantire.

In tema di Reumatologia, per il Piemonte ci sono tre assolute priorità: adeguarsi agli standard del resto d’Italia, migliorare la qualità di vita dei malati reumatologici e conseguentemente ridurre costi sociosanitari elevatissimi. Faccio convintamente miei questi obiettivi: ho pertanto presentato un’interpellanza a Palazzo Lascaris per provare a iniziare un percorso.

Il progetto relativo al “Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA) in Reumatologia: sviluppo della rete reumatologica piemontese” si è concluso? Se sì, con quali risultati? Questi i primi due quesiti del mio atto, con il quale chiederò inoltre se esista una piattaforma informatica dedicata alla rete reumatologica e se tale tecnologia permetta o meno lo scambio di informazioni tra le varie strutture regionali, nonché – dal momento che esiste in altre Regioni – se anche in Piemonte sia attivo un Tavolo tecnico, con quale periodicità e alla presenza di chi si riunisca.

In Piemonte, di fatto, non risultano attivi PDTA validati e condivisi per le patologie reumatiche, mentre non risulta che la rete reumatologica sia progredita oltre l’obiettivo minimo del censimento delle strutture (non suddivise in hub, spoke e ambulatori). Decisamente più avanti sono, da questo punto di vista, Regioni quali Emilia Romagna, Lazio, Puglia e Veneto. Anche in Piemonte le malattie reumatiche – seconda causa più frequente di disabilità dopo le malattie cardiovascolari – colpiscono quasi un decimo della popolazione. Queste patologie fanno peraltro registrare preoccupanti dati di crescita e diffusione. Il 63% delle Associazioni ha ricevuto segnalazioni relative a licenziamenti, mancati rinnovi di contratti lavorativi o interruzioni del rapporto di lavoro della persona con malattia cronica e rara, proprio a causa della propria patologia.

La realizzazione di un PDTA per le malattie reumatiche infiammatorie e auto-immuni nasce dalla necessità di standardizzare criteri condivisi per la diagnosi, terapia e assistenza dei pazienti. Il PDTA consente di identificare gli attori responsabili e i rispettivi ruoli all’interno del percorso di cura, uniformare le modalità delle cure prestate, garantire cure precoci, ridurre i tempi di attivazione delle procedure, abbattere le liste di attesa e – non ultimo – ridurre i costi impressionanti che gravano sul Sistema Sanitario Nazionale dovuti alla diagnosi tardiva delle malattie reumatiche. Per poter arrestare la malattia ai primi stadi è necessario ottenere una diagnosi e una terapia precoce, quindi il malato reumatico deve poter disporre di una organizzazione sanitaria integrata sul territorio di residenza.

Regione Piemonte, Reumatologia, Sanità