Rete Reumatologica, a che punto è il Piemonte?
Domani, sul tema, il mio Question Time in Consiglio: anche la nostra Regione segua la strada già aperta da Emilia, Lazio, Puglia e Veneto.
È già stato istituito il Tavolo Tecnico per l’attivazione della Rete Reumatologica in Piemonte? Le Associazioni attive su questo tema sono state coinvolte? Lo chiederò domani alla Giunta Regionale con un Question Time appena presentato. La partecipazione delle realtà associative è fondamentale per la realizzazione di una Rete Reumatologica efficiente, appropriata e partecipata. La questione è urgente, dal momento che le patologie reumatiche non hanno ancora, in Piemonte, PDTA validati e condivisi. Il progetto della Rete Reumatologica non risulta essere progredito oltre lo stadio preliminare del censimento delle strutture, benché le Linee Progettuali in tema di “PDTA in Reumatologia: sviluppo della Rete Reumatologica piemontese” risalgano al 2018. Reti Reumatologiche sono già attive da tempo in diverse Regioni: Emilia Romagna, Lazio, Puglia e Veneto stanno dimostrando quanto le Reti Reumatologiche possano essere utili nel processo di miglioramento della qualità di vita dei pazienti reumatologici e conseguentemente nella riduzione dei costi sociosanitari, elevatissimi, delle loro patologie. Le Reti rappresentano strumenti di governance in grado di garantire quello scambio di esperienze e di dati necessario per l’elaborazione di percorsi diagnostici e terapeutici più appropriati ed efficaci. Chiamare in causa le Associazioni è inoltre utile per il coinvolgimento dei pazienti nelle condizioni di poter partecipare ai processi decisionali grazie all’intervento delle Associazioni. Sono oltre 400mila i piemontesi con patologie reumatiche. Le malattie reumatiche costituiscono, a livello nazionale, la seconda causa più frequente di disabilità dopo le malattie cardiovascolari.