Emergenza clochard, certe polemiche sono pura ipocrisia politica
Fuori luogo l’indignazione di facciata di chi, fino a ieri, parlava di “fenomeno da far sparire dal salotto buono di Torino” e oggi alza alte grida di condanna per gli interventi. Questo è invece il momento dell’unità e della collaborazione. Il problema è reale. Auspico che ogni eventuale fenomeno di racket e sfruttamento sia identificato e smantellato. Anche dopo aver rifiutato ogni offerta di aiuto, rispettare le leggi resta un dovere della persona. Mettere a disposizione ogni mezzo perché a tutti sia garantito sostegno è compito delle Istituzioni. Chiesa e Terzo Settore lo fanno da sempre: all’Arcivescovo, alla Curia e ai Volontari – ai quali nessun Consigliere può permettersi di dare lezioni – il mio grazie più sincero.
L’indignazione “a favore di telecamere” di chi, fino a ieri, si riferiva ai clochard quale “fenomeno da portare lontano dal salotto buono della città” e oggi si lamenta per i recenti interventi si smaschera da sé quale mera mossa politica. Un atteggiamento che spiace, perché il problema è reale: questo dovrebbe essere, piuttosto, il momento dell’unità e della collaborazione. Compito e dovere delle Istituzioni è fornire tutte le occasioni, tutti gli strumenti e tutti i percorsi possibili affinché ogni persona possa essere accolta, dormire al caldo, avere l’opportunità di costruirsi di nuovo una vita. Chi invece rifiuta, scientificamente e volontariamente, tutte le occasioni di aiuto ha sempre e comunque il dovere di rispettare le regole e le leggi. Auspico che siano identificati e smantellati gli eventuali fenomeni di racket, ricatto o sfruttamento ai danni delle persone che dormono in strada. Questo non è un tema sul quale dividersi, ma sul quale collaborare. Il mio più grande ringraziamento va all’Arcivescovo e alla Curia, alle Associazioni e ai Volontari, che, da sempre, si impegnano gratuitamente a favore degli ultimi e delle persone più fragili. E quei colleghi Consiglieri che si permettono di invitare a un maggior impegno la Curia e l’Associazionismo la prossima volta si informino meglio su tutto il bene che da sempre Chiesa e Volontari fanno per le persone più fragili.