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Emerge in tutta la sua gravità l’emergenza-piscine

Avevo già lanciato l’allarme, quindici giorni fa, in seguito alla Commissione di approfondimento sui danni alla vasca esterna della Piscina Sempione. Ieri un grave incendio, che pare doloso, presso la Piscina Colletta. Sempre più grave il fenomeno degli ingressi non autorizzati negli impianti della città. Preoccupano i sempre maggiori spazi conquistati dall’illegalità sul nostro territorio. E certi atteggiamenti politici non aiutano il clima: anzi lo fomentano.

Clima preoccupante in questa città. Fasce sempre più ampie di facinorosi, lontani anni luce da qualsiasi concetto di rispetto della legge e della convivenza civile, si sentono sempre più autorizzati a fare quello che vogliono.

Emerge in tutta la sua gravità, tra le altre, l’emergenza-piscine, che i recenti e gravi fatti di ordine pubblico in altre zone della città non devono oscurare.  Sotto i riflettori, il tema della sicurezza e della gestione degli ingressi negli impianti cittadini. Sono spesso decine e decine le persone che, quotidianamente, entrano abusivamente in diverse strutture cittadine: Piscina Sempione, Piscina Colletta, Piscina Lombardia tra le altre. Avevo già sottolineato in un recente comunicato il pericolo, ripetutosi in proporzioni prima mai viste nella serata di ieri.

All’interno della piscina estiva della Colletta è divampato ieri sera un incendio, quasi sicuramente di natura dolosa, che ha danneggiato un intero magazzino dove erano custodite circa centocinquanta sdraio e varie attrezzature. Le mie preoccupazioni relative alla sicurezza si confermano in tutta la loro gravità. Ora chi si prende la responsabilità per quanto successo? Chi paga i danni? Quali contromisure si prenderanno?

A valle di questi due gravi episodi – fatti di Santa Giulia e incendio della piscina Sempione – e alla luce delle ultime deliranti dichiarazioni dei Cinque Stelle (che attribuiscono alla Questura la colpa di quanto successo ieri sera in Vanchiglia), sento il dovere di condannare con forza una sempre più diffusa e inaccettabile modalità di azione e comunicazione, per la quale la colpa è sempre di qualcun altro, e che finisce per rappresentare un alibi e un’implicita giustificazione per tutti coloro che intendono compiere azioni contrarie al rispetto delle regole e del prossimo.