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Tre Ordini del Giorno approvati (all’unanimità) in Consiglio: grande soddisfazione

Proviamo con questi atti, come Moderati, a intervenire su alcuni elementi del Bilancio della Giunta Cirio oggettivamente perfettibili e per noi cruciali: libertà di educazione, emergenza carceri e sostegno ai cittadini più deboli tramite gli Uffici di Pubblica Tutela.

Soddisfazione: il Consiglio Regionale ha dimostrato di aver colto il valore delle proposte dei Moderati votando compattamente a favore dei miei tre Ordini del Giorno collegati al Bilancio di Previsione 2023-25. Consideriamo una vittoria della buona politica l’approvazione unanime delle tre proposte, relative rispettivamente all’esaurimento della graduatoria per gli assegni di iscrizione e frequenza delle Scuole Paritarie, agli incentivi per chi assume detenuti (con l’estensione del provvedimento ai soggetti sottoposti a misure alternative alla carcerazione) e al sostegno e finanziamento degli Uffici di Pubblica Tutela – e dunque ai cittadini più fragili – sul territorio regionale.

Libertà di educazione, saranno coperte tutte le domande di Voucher: premiato l’impegno dei Moderati
Siamo da sempre per la libertà di educazione: ci soddisfa l’approvazione del nostro Ordine del Giorno e ora manterremo alta l’attenzione affinché l’impegno preso sia mantenuto, cosa peraltro già avvenuta per quanto riguarda l’anno scolastico in corso. La Giunta è impegnata dal mio atto a procedere in modo analogo a quanto già fatto con successo per quanto riguarda l’anno scolastico in corso anche relativamente al bando per l’anno scolastico 2023-24. Lo scorso anno la graduatoria per gli assegni di iscrizione e frequenza alle Scuole Paritarie è stata esaurita, anche grazie al nostro impegno. Chiediamo che anche quest’anno siano assegnati tutti i voucher e che non risultino famiglie che, pur avendone titolo, si vedano negare questo contributo a causa della mancanza di risorse finanziarie. Ancora una volta è stata premiata la costanza delle nostre battaglie in Aula. 

Incentivi per chi assume detenuti
Che le carceri rappresentino un’emergenza è un fatto lampante e confermato nel corso del Consiglio Aperto di ieri: proviamo, da parte nostra, ad affrontare questa situazione con proposte concrete. È stato approvato dal Consiglio l’Ordine del Giorno dei Moderati che chiede incentivi per le imprese piemontesi che scelgono di assumere detenuti. I dati dimostrano che la recidiva scende sotto il 15% per chi lavora mentre sconta la propria pena. La Legge Regionale 34 del 2008 permette incentivi per i datori di lavoro che assumono persone che stanno scontando una pena. Con il nostro atto chiediamo inoltre l’estensione della misura anche a chi è sottoposto a misure alternative alla carcerazione (attualmente, sono esclusi per esempio coloro che scontano la propria pena ai domiciliari).

Sostegno agli Uffici di Pubblica Tutela piemontesi (e, dunque, sostegno alle persone fragili)
Con il terzo dei nostri Ordini del Giorno approvati impegniamo la Giunta a continuare a sostenere e a finanziare gli Uffici di Pubblica Tutela sul territorio regionale e a impiegare nei fatti i 20mila euro già stanziati per ciascuno degli anni del triennio in corso per garantire la continuità dell’Ufficio di Pubblica Tutela presso la sede di Ivrea, il cui rischio di chiusura è fondamentale sventare. Questi fondi sono già stati assegnati, grazie all’impegno dei Moderati, e chiediamo che siano trasferiti e impiegati nei fatti. Gli Uffici di Pubblica Tutela sono attività che la Città Metropolitana esercita su delega della Regione Piemonte per il sostegno a privati, enti pubblici e professionisti in fase di orientamento nelle procedure per aprire e gestire misure di protezione giuridica (tutela e amministrazione di sostegno). Grazie agli Uffici di Pubblica Tutela, gli utenti hanno un supporto nel districarsi fra i provvedimenti che servono a dare sostegno alle persone fragili che non riescono più a gestire in piena autonomia i propri interessi e bisogni.

Lo sgombero di tutte le occupazioni abusive di case ATC serve subito

Non è il momento delle risposte di circostanza, come quella che ho appena ricevuto in Consiglio Regionale al mio Question Time: occasione persa a tutti gli effetti, mentre nella sola Torino 210 appartamenti attendono di essere restituiti ai piemontesi.

Chiedevamo, con il nostro Question Time in Consiglio Regionale, il cronoprogramma dei prossimi interventi previsti, abbiamo ricevuto dalla Giunta una risposta generica: occasione persa nel momento peggiore, nel quale più urgente è la risoluzione del problema delle occupazioni abusive di case ATC. Ribadiamo la nostra richiesta: urge liberare tutte le unità immobiliari oggi occupate abusivamente, attivando con effetto immediato ogni strumento istituzionale e legale utile allo scopo. Le Istituzioni lo devono alle tante persone che, avendone titolo in teoria, si vedono nella pratica negare il diritto alla casa da atti violenti come le occupazioni abusive di case ATC. Recenti interventi, effettuati in alcuni comuni della provincia di Torino entro 24 ore dall’occupazione, dimostrano che gli sgomberi, sempre naturalmente nel rispetto di chi vive una condizione di fragilità e dell’infanzia, sono possibili. Il rispetto delle regole è alla base della civile convivenza ed è la prima condizione perché siano tutelati i diritti dei più deboli. Un’abitazione dignitosa è il primo di questi diritti e non vorremmo che, nella condizione di “più deboli”, restassero proprio i cittadini rispettosi della legalità. Chi occupa abusivamente una casa ATC sta impedendo ad altre persone, in condizioni di bisogno, di fruire di un proprio pieno diritto. Risultano attualmente in essere circa 210 occupazioni abusive di alloggi in immobili di ATC sul solo territorio del Comune di Torino, in via Montevideo come in via Taggia, in via Rebuzzi come in via Tunisi e in diversi altri quartieri.

La richiesta dei Moderati: “Permessi rosa” su tutto il territorio nazionale

Il “Permesso rosa” è un’utile misura per la mobilità e la facilità di parcheggio per le donne in stato di gravidanza e per i neo-genitori: ho chiesto e ottenuto l’inserimento nell’ordine del giorno della seduta in corso del Consiglio Regionale del mio OdG che chiede l’estensione a tutti i Comuni italiani del contrassegno che permette la sosta in stalli riservati a chi attende la nascita di un figlio o lo ha da poco messo al mondo.

Un Ordine del Giorno dei Moderati chiede l’estensione su tutto il territorio nazionale della validità del contrassegno denominato “Permesso rosa”: ho appena ottenuto l’inserimento del mio atto all’ordine del giorno della seduta in corso del Consiglio Regionale del Piemonte. Mi auguro che i colleghi Consiglieri votino a favore del mio Ordine del Giorno, che impegnerebbe la Giunta a chiedere al Governo l’estensione su tutto il territorio nazionale della validità di questo contrassegno.

Anche con una simile misura si può agevolare la mobilità delle donne e delle famiglie che stanno per mettere o hanno da poco messo al mondo un figlio. La validità del contrassegno dedicato alle persone con disabilità – simile per concezione – è già attualmente estesa su tutto il territorio nazionale; per quanto riguarda i “Permessi rosa”, invece, sono al momento gli enti proprietari della strada che possono decidere di riservare spazi per la sosta e le persone che hanno titolo a farne uso sono autorizzate dal Comune di residenza. Il “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della Strada” non prevede, al momento, una disposizione esplicita per l’estensione di questa opzione su tutto il territorio nazionale. Il permesso rosa è un contrassegno rilasciato dalle Amministrazioni comunali italiane alle donne in stato di gravidanza oppure ai genitori con figli di età non superiore ai due anni. È stato introdotto a livello nazionale nel 2021 ed è disciplinato dall’Articolo 188-bis del Codice della Strada.

Approccio comunitario per affrontare l’emergenza carceri

La collaborazione tra struttura carceraria, agenti, Volontari e mondo del lavoro è la strada da seguire. Fondamentale aver affrontato il tema delle condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria nel Consiglio Regionale aperto di oggi, assoluta solidarietà agli agenti alla luce delle condizioni in cui quotidianamente lavorano. Le nostre richieste: potenziamento dei servizi sanitari in carcere, attivazione delle REMS, sostegno psicologico per prevenire forme di burnout degli agenti, risorse per chi intende assumere persone che stanno scontando una pena, fondi per garantire la presenza di educatori negli istituti carcerari.

Emergenza carceri: nell’ambito di una situazione generale gravissima, che diventa drammatica in alcuni contesti particolari come il carcere di Torino, un approccio comunitario – che preveda la collaborazione e la condivisione di intenti tra struttura carceraria, Polizia Penitenziaria, Associazioni e mondo del lavoro – è l’unico in grado di garantire reale e duratura efficacia. Aver dedicato al tema delle condizioni di lavoro degli agenti di Polizia Penitenziaria il Consiglio Regionale aperto di questa mattina è stato un segnale importantissimo.

Anche potenziare i servizi sanitari dentro il carcere è possibile, se c’è la volontà politica di farlo: abbiamo dunque chiesto a questa Giunta e a questa Maggioranza di impegnarsi sul tema, pur nella piena consapevolezza della difficoltà oggettiva di incentivare i professionisti a intraprendere un percorso lavorativo all’interno delle strutture carcerarie. Nella richiesta di potenziamento dei servizi sanitari dentro le carceri includiamo anche le visite specialistiche. Ho invitato Giunta e Maggioranza a impegnarsi per realizzare misure in grado di tutelare la salute di chi sconta una pena e la sicurezza di agenti e cittadini, garantendo oltretutto un risparmio economico alle casse della Regione.

Sull’inclusione lavorativa di chi sconta una pena, l’impegno dei Moderati si concretizza con un Ordine del Giorno con il quale chiediamo incentivi alle aziende che assumono detenuti e l’estensione dell’attuale normativa per includere in questa possibilità anche i soggetti sottoposti a misure alternative alla carcerazione (sono attualmente escluse, per esempio, le persone in detenzione domiciliare). Favorire l’inclusione lavorativa di chi sconta una pena, abbassando al contempo i tassi di recidiva, è un elemento fondamentale.

Gli agenti di Polizia Penitenziaria lavorano quotidianamente in condizioni durissime: la nostra solidarietà nei loro confronti è totale e assoluta. Per loro, a costante rischio burnout, è necessario pensare a percorsi di sostegno psicologico. Riteniamo fondamentale la rapida attivazione delle REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) per ospitare i detenuti che ne possono avere titolo.

Chiediamo infine, come già fatto con successo da altre Giunte regionali nel recente passato, investimenti sulla presenza di educatori che, all’interno del carcere, potranno, tra le altre attività e funzioni, garantire un’interazione ottimale tra agenti e persone che scontano la loro pena. Anche il carcere è una parte di questo Paese che non deve essere dimenticata.

Piemonte seconda regione in Italia per numero di morti da amianto

Solo la Lombardia fa registrare cifre peggiori: il dato è stato riferito poco fa in Commissione dall’Associazione Familiari Vittime dell’Amianto (AFEVA). Facciamo nostra la richiesta degli auditi: si torni subito a convocare il Comitato Strategico e a considerare la partecipazione attiva della politica come elemento fondamentale per affrontare questa emergenza.

Oltre 5mila decessi dal 1990 a oggi, oltre 300 nuove diagnosi di tumore ogni anno, il secondo posto dopo la Lombardia per numero di vittime totali: dati impressionanti. Facciamo nostre le istanze degli auditi, poco fa, in Commissione Sanità del Consiglio Regionale del Piemonte chiedendo che si torni a convocare il Tavolo Strategico con la partecipazione attiva e costante degli Assessori Regionali alla Sanità e all’Ambiente. Non c’è altra modalità di affrontare un problema enorme e riteniamo che la tendenza degli ultimi anni, aggravata dalla pandemia, a incontri meno frequenti e approfonditi debba essere subito invertita. Gli incontri dovrebbero essere preferibilmente in presenza. Gran parte delle vittime ha perso la vita per mesotelioma pleurico, la forma tumorale più diffusa tra quelle legate all’amianto. La convocazione del Tavolo è una condizione necessaria per il completamento della bonifica dei siti contaminati in Piemonte (almeno 65mila: ma, verosimilmente, molti di più), così come fondamentale è recuperare un rapporto di pieno dialogo tra politica e Associazioni, che possono rappresentare un fattore di stimolo e dare un contributo decisivo in termini di proposte. In Piemonte, solo un sito contaminato dall’amianto su cinque in Piemonte è stato bonificato, le risorse economiche per gli interventi ci sono.