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Nomadi al parco Colonnetti: rischio nuovo insediamento abusivo

I cittadini sono preoccupati da un evidente problema di ordine pubblico: dalla Giunta risposte insoddisfacenti su come evitare che abusivi soggiornino stabilmente in aree dove è proibito. Una situazione pericolosa per tutti alla quale bisogna porre rimedio prima di trovarsi di fronte a situazioni come lungo Stura Lazio e corso Tazzoli: non basta qualche controllo, serve un piano organizzato di interventi.

I disagi dei cittadini per la carovana di nomadi che ha preso dimora al parco Colonnetti, tra via Artom, strada Delle Cacce, strada Castello di Mirafiori, preoccupano non soltanto per una situazione che mette in difficoltà i residenti e genera rischi per gli stessi nomadi, in particolare i bambini che corrono liberi anche in mezzo al traffico, ma anche per il metodo di intervento scelto dalla Giunta, che denota la mancanza di una gestione in prospettiva ma soltanto il controllo puntuale di violazioni a regolamenti.

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Poliambulatorio via Petitti: non garantita la sicurezza per i cittadini

Dopo innumerevoli rinvii dovrebbe essere completato a breve l’allestimento del nuovo poliambulatorio in piena San Salvario: l’apertura è prevista per aprile, con ambulatori di odontoiatria, protesica e salute mentale. Al di là dei disagi di una simile struttura in piena zona blu, è impensabile che non sia stato previsto un servizio di guardiania o portineria, indispensabile ove si trovino ambulatori del servizio di salute mentale e del SERT. Senza sorveglianza il Poliambulatorio non deve aprire.

Senza portineria, senza una forma di sorveglianza che tuteli i cittadini che vi si recano, il Polimabulatorio di via Petitti non deve aprire. Ma andiamo con ordine: il Poliambulatorio in via Petitti, piena Circoscrizione 8 e pieno San Salvario, una zona di Torino che ha molte difficoltà, dovrebbe finalmente aprire ad aprile.

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Paritarie, oltre ai ritardi anche i tagli: un milione in meno

Il Comune non ha ancora erogato nulla di quanto pattuito per il 2014, oltre tre milioni di euro, ma il vero pericolo è nel bilancio: un milione in meno per le scuole paritarie che mette a rischio la sopravvivenza degli istituti e la garanzia di una scelta di libertà per le famiglie. Il Nuovo Centrodestra chiede che i fondi vengano reintegrati: non ci bastano le generiche concessioni della maggioranza, serve un impegno serio.

Già annaspano per la carenza dei fondi: alle scuole paritarie di Torino mancano i contributi relativi all’anno 2014 del Comune (3milioni e 250mila euro), della Regione e dello Stato, messi a bilancio ma dei quali non è stato erogato neppure un centesimo. Ma il vero problema è in realtà assai più grave e corposo: dal bilancio 2014 del Comune, infatti, manca un milione tondo sull’importo della convenzione, una scelta che, se confermata, avrebbe conseguenze a dir poco catastrofiche sia per la ricaduta sul lavoro, sia per la libertà delle famiglie, sia sul sistema educativo comunale.

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La Tari scade oggi, ma molti cittadini aspettano ancora la bolletta

Per i ritardi una multa del 30% dell’importo delle bollette più gli interessi: molte cartelle non sono arrivate, moltissime sono state recapitate soltanto a ridosso della scadenza, alla fine della scorsa settimana. Ho presentato un’interpellanza per capire le ragioni dei disguidi e le intenzioni della Giunta sulle sanzioni: i cittadini non devono pagare gli errori di Soris.

La Tari scade oggi: la seconda rata della tariffa per la raccolta rifiuti che tutti i torinesi devono pagare, pena sanzioni pesantissime, il 30% del dovuto più gli interessi di mora. Molti cittadini però non hanno ricevuto le cartelle, altri le hanno trovate nella posta soltanto pochi giorni fa, alla fine della scorsa settimana. Un problema per molte famiglie, che si sono trovate importi salati da pagare dall’oggi al domani, e per molti anziani soli, per i quali un F24, unico metodo di pagamento ammesso, è in molti casi un foglio di carta azzurrino semisconosciuto. Dal Comune dicono che tutte le lettere sono state spedite per tempo, che il problema è del vettore incaricato di consegnarle, per una volta non le tanto vituperate Poste Italiane. Ma intanto la scadenza resta e l’importo assai pesante delle sanzioni anche, annidati entrambi in una sezione molto nascosta del sito del Comune, nella sezione dedicata alla IUC: arrivarci, anche per utenti abbastanza esperti, non è banale. Le informazioni, necessarie e fondamentali in questo marasma di tariffe, non sono facilmente accessibili, per contro è facilissimo accedere, dalla home della sezione tributi del sito del Comune, alla pagina dedicata alla vecchia Tares, edizione 2013: inutile e fuorviante.

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Via Nizza: negozi in affanno

Un’altra mazzata per il commercio nel tratto di via Nizza tra il Lingotto e via Sommariva e fino a piazza Bengasi, già messo a dura prova dai cantieri in grave ritardo e che procedono a singhiozzo: la bretella che sarà costruita per permettere l’accesso al grattacielo della Regione taglierà definitivamente fuori i negozi, isolandoli completamente dal resto del quartiere. Se nel 2013 erano stati erogati gli sgravi previsti in caso di cantieri di lunga durata, per il 2014 non si è fatto nulla, per la parte fino a piazza Bengasi, mentre per il tratto fino a via Sommariva gli sgravi sono a posteriori, cioè rimborsi su imposte già pagate. E molti negozi chiuderanno…

I commercianti di via Nizza, nel tratto tra il Lingotto e via Sommariva e da qui a piazza Bengasi, non mangeranno il panettone. A differenza della Giunta e dei funzionari del Comune che si godranno tranquillamente il periodo festivo, nonostante abbiano trascurato una situazione che ben conoscevano e che rischia di mettere sul lastrico decine di esercenti e le loro famiglie. Proprio in quel tratto, provato da un interminabile cantiere per la stazione della metropolitana Italia ’61 che da mesi procede a singhiozzo, potrebbe essere costruita la prevista bretella temporanea per permettere l’accesso al grattacielo della Regione, i cui lavori saranno conclusi prima che la stessa via Nizza sia riaperta al traffico. Il tratto tra il Lingotto e via Sommariva, dove esistono e sopravvivono a fatica da due anni poco più di una decina di negozi, sarà dunque tagliato fuori dal resto del quartiere dalla costruzione della bretella: la porzione di via Nizza, attualmente chiusa al traffico, ma finora ancora accessibile ai pedoni, diverrà di fatto irraggiungibile a chiunque. I negozi, già in difficoltà, rischiano seriamente di dovere chiudere, mentre molti abitanti del quartiere, che in quel tratto di strada di fatto pedonale e nei suoi negozi avevano trovato un punto di riferimento, verranno privati di servizi per loro indubbiamente di grande rilievo.

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