Solidarietà alle Forze dell’Ordine, sostegno alla TAV per un’Europa più “vicina” e coesa.
TAV, qualche inqualificabile soggetto arriva a spargere chiodi in autostrada: un atto che non può definirsi se non omicida e terroristico. Sono gli ultimi tentativi di colpo di coda di un’ideologia che appartiene al passato e che cerca – nelle sue frange più estremiste, dalle quali gli stessi NO TAV moderati e rispettosi della legge non possono che prendere le distanze – residue occasioni di visibilità. Essere per la TAV vuol dire credere in un’Europa più “vicina”, unita, compatta e coesa, opponendosi a una concezione di Europa in decrescita, polverizzata in tante piccole comunità isolate. Esprimo la mia piena e totale solidarietà alle Forze dell’Ordine.
Due dispositivi collocati contro lo spaccio: ancora nulla di fatto, invece, sul fronte Pattuglione.
Da oggi corso Principe Oddone è più sicuro. Dopo anni di impegno e di battaglie sul tema, sono state finalmente collocate due telecamere contro lo spaccio. Ancora nulla di fatto, invece, per quanto riguarda il presidio fisso interforze: un baluardo contro degrado, insicurezza e criminalità da me richiesto con una mozione approvata ad aprile 2019 ad ampia maggioranza. Potrebbero bastare anche pochi mesi di presidio per porre fine ai problemi di insicurezza. Da anni la presenza della criminalità non conosce, in zona, né stagioni né orari: una costante ormai intollerabile in un quartiere oggetto di un importante investimento urbanistico, presso il quale un analogo investimento sulla tenuta sociale non è più rinviabile.
Lo propongo in Comune con una mozione alla luce dei casi di inerzia da parte dell’Amministrazione, da regolamento responsabile di questa attività: in cambio, l’Amministrazione riconosca equivalenti benefici sul canone o sui tributi locali.
Accade che presso gli impianti sportivi della Città affidati in concessione a terzi non sia svolta dalla Civica Amministrazione la potatura degli alberi ad alto fusto: un fatto che crea conseguenze sia all’agibilità di tensostrutture e gonfiabili sia all’integrità fisica degli sportivi. Questo problema ha inoltre aspri riverberi sulla responsabilità civile e penale già gravante in capo al concessionario per eventi dolosi o colposi o danni subiti da terzi. Per queste ragioni, ho presentato una mozione in Sala Rossa affinché sia permesso ai concessionari di provvedere a tale intervento direttamente e che, a riconoscimento di tale attività, siano successivamente garantiti benefici economicamente apprezzabili per quanto di competenza comunale, per esempio in tema di importo del canone concessorio o nell’alveo dei tributi locali. Gli impianti sportivi di rilevanza cittadina sono 6 ; 27 sono gli impianti di rilevanza cittadina affidati in concessione; gli impianti sportivi gestiti direttamente dalle Circoscrizioni sono 37; quelli affidati in concessione dalle Circoscrizioni sono 145.
Non diminuirà, dunque, in virtù del fatto che sarà a disposizione dei residenti l’itinerario per le biciclette.
Pista Ciclabile Torino-Collegno: da inizio marzo a oggi la Giunta è andata avanti alla chetichella, aggirando così il problema delle voci contrarie (ultimo atto della serie: la Commissione di oggi convocata in fretta e in furia). Il problema non è “soltanto” di principio, ma concreto e strategico: le obiezioni dei cittadini e di alcuni dei Comitati, se tenute in considerazione, potrebbero impedire criticità che, diversamente, emergeranno presto in tutta la loro gravità. Ancora una volta questa Giunta si dimostra incapace di comprendere le conseguenze delle proprie decisioni. Il traffico veicolare su Strada Antica di Collegno non diminuirà certo per il solo fatto che sarà attiva la nuova pista ciclabile. Per un semplice fatto: quei flussi veicolari sono costituiti essenzialmente da auto in arrivo da fuori Torino. Facile prevedere, con una corsia in meno e il senso unico, ingorghi e un aumento dell’inquinamento a causa degli itinerari più lunghi che gli automobilisti saranno costretti a seguire. Sui rischi per pedoni e ciclisti abbiamo già abbondantemente riflettuto. Condivido tutta l’amarezza e l’incredulità dei residenti. Faccio notare che, nel frattempo, i pericolosissimi cilindri metallici nel primo tratto di corso Francia non sono stati né rimossi né ricoperti e rilevo che ancora molto resta da fare in tema di abbattimento di barriere architettoniche.
Poche ore dopo la presentazione del mio Question Time sul tema, la Giunta Regionale dà il via libera, con il Decreto 72, alla ripresa della formazione in presenza. Come Moderati l’avevamo chiesto con forza: accolgo il risultato con soddisfazione. La possibilità di ricominciare con l’attività in aula riguarda anche i corsi di musica e, in generale, le attività di formazione in presenza.
Tutto in poche ore: presentato ieri mattina il mio Question Time in Consiglio Regionale per chiedere la riapertura delle Scuole di Lingue e dei Corsi di Italiano per stranieri, nella serata di ieri è stata emessa l’ordinanza che dà il via alla ripresa delle attività di formazione in aula. Una buona notizia confermata a verbale, poco fa, dall’Assessora Chiorino. I Moderati chiedevano da tempo la ripresa di questo tipo di corsi, che rappresentano un asset strategico per l’economia regionale e che danno lavoro a tanti piemontesi. Questa decisione, da me richiesta con forza, è particolarmente importante alla luce del fatto che l’attività delle Scuole di Lingue non può per sua natura essere efficacemente sostituita dalla didattica a distanza. Le strutture private che svolgono corsi di lingue possono tenere lezioni individuali o a piccoli gruppi, garantendo agevolmente il distanziamento fisico richiesto dalla normativa vigente. L’applicazione scrupolosa dei protocolli è di per sé, presso queste Scuole, assoluta garanzia di sicurezza. Ora anche in Piemonte (come già in diverse altre regioni) le Scuole di Lingue hanno la possibilità di tornare a svolgere la propria attività nell’unica modalità veramente efficace per questo tipo di didattica: quella in presenza.