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GTT, anche il servizio informazioni via SMS verso la soppressione: gli anziani sono passeggeri di serie B?

Solita dinamica: un “problema tecnico” diventa pretesto per la probabile eliminazione di un servizio. Non è questo il concetto di innovazione che sostengo: l’innovazione non può lasciare indietro chi ha più difficoltà ad adeguarsi, in questo caso soprattutto nonne e nonni. Preoccupazione dopo la discussione in Consiglio Comunale della mia interpellanza sul tema: mi auguro che qualsiasi ipotesi di decisione sia preventivamente sottoposta al Consiglio Comunale.

Il solito pretesto d’ordinanza, quello relativo a un problema tecnico, e via: ecco l’occasione per cancellare un altro servizio. Accade, questa volta, al servizio “informazioni via SMS” di GTT, da tempo non funzionante e oggetto di una mia interpellanza appena discussa in Sala Rossa.

Rispondendo alla mia interpellanza sul tema, l’Assessora Lapietra butta lì, incidentalmente, che, dopo gli interventi resisi necessari lo scorso 6 aprile, “GTT sta valutando l’ipotesi di non riattivare il servizio”. Due indizi che fanno una prova quasi certa: prendo atto che, grazie al lockdown, si decide di eliminare un altro servizio, utilizzato soprattutto dalle fasce meno giovani della popolazione torinese. Spero davvero che ogni decisione definitiva sia preventivamente sottoposta al giudizio del Consiglio Comunale.

Mi chiedo come questa Amministrazione – che dimostra ancora una volta di non pensare alle esigenze dei torinesi più anziani – possa ancora parlare di un “rapporto che funziona tra cittadinanza e GTT”:. In questi anni ho capito che,statisticamente, un problema tecnologico è spesso prodromico alla cancellazione di un servizio: vedremo se sarà così anche questa volta. A fronte di un risparmio economico modesto, la scelta di cancellare il servizio porterà con sé l’esigenza di intervenire sulla grafica di tutte le paline.
La mia visione dell’innovazione non coincide con quella della Giunta, per la quale evidentemente chi non si adegua può tranquillamente rimanere indietro. 

Voucher scuola, boom di richieste e fondi insufficienti per Statali e Paritarie: noi l’avevamo detto

Ecco il risultato di un anno di totale mancanza di programmazione e attenzione. Come Moderati l’avevamo detto a più riprese. Ma le nostre richieste di maggiori investimenti sia sul fronte del diritto allo studio sia sul fronte della libertà di educazione (Paritarie) sono sempre state respinte e bocciate in Aula. Chiederemo con forza in Consiglio Regionale un immediato aumento delle risorse.

Boom di richieste per il voucher scuola: Giunta presa in contropiede. Per la prima volta nella storia del Piemonte i fondi non basteranno per coprire tutte le domande di contributi per iscrizione e frequenza (valevoli per le Scuole Paritarie). Tradotto: tantissimi dei nostri ragazzi rischiano di non avere la possibilità di frequentare la scuola. La situazione è drammatica e non è il risultato del caso, ma della totale assenza di programmazione.

Noi lo diciamo da tempo e in previsione di una simile situazione avevamo a più riprese chiesto in Consiglio Regionale di stanziare più risorse. Ma sia sul fronte del diritto allo studio sia su quello della libertà di educazione le nostre richieste si sono sempre scontrate contro i “niet” della Maggioranza e contro l’indifferenza della Giunta. Anche sul fronte delle Scuole Paritarie, a partire dalla richiesta di innalzare a 40mila euro della soglia ISEE per l’accesso al voucher e di potenziare il fondo esistente con un ulteriore versamento di 4 milioni di euro. Diventa difficile dare sempre la colpa al Governo (le cui responsabilità sono peraltro evidenti) quando in Aula si vota contro o ci si astiene.

In questi mesi è emerso uno scenario di assoluta mancanza di attenzione, sia da parte della Maggioranza sia da parte della Giunta, sul tema della programmazione e del diritto allo studio; sul sistema delle Paritarie non ho ancora visto un euro allocato dalla Scuola Primaria in su.

Sapevamo che sarebbe finita così. Presenteremo immediatamente in Consiglio Regionale uno o più atti per chiedere con forza l’aumento delle risorse.

In gioco sono il diritto allo studio e la libertà di educazione per l’anno scolastico che sta per iniziare.

In via Brenta a Torino ancora niente metano

Anni di vuote promesse: assurdo che, in piena città di Torino, nell’anno 2020, si debba andare avanti con le bombole. Ho presentato una nuova interpellanza sul tema.

Le case di via Brenta, traversa di via Fossata (Borgo Vittoria), ancora non sono allacciate alla rete del gas. Un fatto inconcepibile per una zona densamente popolata di una città come Torino nell’anno 2020. Il Vicesindaco Montanari, rispondendo al mio precedente atto sul tema a febbraio 2019, non lesinava promesse sul fatto che la situazione si sarebbe risolta in tempi brevi. Ma in due anni nulla e stato portato a termine e nulla è stato comunicato con certezza ai residenti. In Sala Rossa chiederò alla Giunta se vorrà finalmente dare seguito alle promesse, se per caso vi siano state difficoltà o lungaggini relativamente al bando o se invece si vorranno smentire le promesse dell’ex vice Sindaco.

Attività di Noleggio con Conducente in crisi e abbandonate dalla Regione

Nessun vero aiuto e non un euro, al momento, per un settore strategico per il nostro turismo. Risposta interlocutoria della Giunta al mio Question Time appena discusso a Palazzo Lascaris: per ora il “voucher” è una pura ipotesi, tornerò a chiedere con forza un sostegno economico in vista del prossimo assestamento di bilancio.
 
Abbiamo visto, nelle scorse settimane, che quando questa Giunta Regionale intende sostenere un comparto le risorse per farlo le trova. Dobbiamo dunque dedurre che le attività di Noleggio con Conducente non rientrano tra le priorità, benché siano state duramente colpite dalla crisi e nonostante siano strategiche per la ripartenza del comparto turistico regionale. 

“Non possiamo al momento affermare di essere nelle condizioni di coprire la spesa di un voucher simile al ‘voucher vacanze’ per sostenere le aziende che svolgono attività di Noleggio con Conducente”. Traducendo la risposta dell’Assessore Gabusi letta in Aula dal collega Marrone: l’idea del voucher deve essere intesa per ora come pura ipotesi. 

Ragionevoli erano le richieste degli imprenditori e delle Associazioni del settore, che ho sostenuto convintamente nel mio atto: il riconoscimento di un fondo perduto e l’esonero dal pagamento della tassa di accesso alla città fino alla fine dell’anno in corso (o, in alternativa, l’accantonamento di una percentuale di quest’ultima tassa quale fondo a sostegno del comparto, messo in ginocchio dalla cancellazione causa COVID-19 di gite scolastiche, congressi, viaggi culturali e altre tipologie di spostamenti turistici).

La richiesta di misure tempestive in grado di rimettere in moto la filiera è al momento caduta nel vuoto. La semplice ordinanza regionale che rende utilizzabili tutti i posti a bordo dei mezzi di trasporto non basta. L’Assessore ha rimandato la decisione definitiva al prossimo assestamento di bilancio: tornerò a dare battaglia.

La Giunta abbia il coraggio di essere innovativa nel sostegno alle Associazioni Culturali colpite dalla crisi

Sgravi sulle concessioni e sulle tasse comunali sono fondamentali per dare respiro all’intero comparto. Per farlo, serve un’interlocuzione coraggiosa con il Governo centrale, che però al momento non c’è stata. Non possiamo permetterci una moria di Associazioni Culturali. Discussa poco fa in Consiglio Comunale l’interpellanza con la quale chiedo qualcosa di più del semplice rinvio di canoni e tributi.

Chiusura per settimane causa lockdown, incassi ai minimi, difficoltà incolpevole a pagare il dovuto per quanto riguarda concessioni e tasse comunali: è quanto stanno affrontando le realtà dell’Associazionismo Culturale del nostro territorio. Ho appena discusso in Consiglio Comunale un’interpellanza sulle possibili misure a loro sostegno.

Rinviare le scadenze di canoni e tributi non basta. Non stiamo parlando di cifre stratosferiche per il Comune, ma decisamente rilevanti per singole realtà che, spesso, non navigano nell’oro. Difficilmente si ricaverà tanto, da oggi a dicembre, da coprire tutto il pregresso: non avendo incassato, come si può versare completamente e nei tempi quanto dovuto al Comune?

Chiedo alla Giunta un atto di coraggio, il coraggio di provare a fare da apripista a livello nazionale, identificando modalità di sostegno innovative ed efficaci. Questa Amministrazione abbia, in questo senso, il coraggio di interloquire efficacemente con il Governo. Diversamente, un numero rilevante di queste realtà dovrà interrompere l’attività: non possiamo permetterci di ritrovarci, tra un anno, con una platea di Associazioni ridotta alla metà, a causa delle insostenibili cartelle della Città di Torino. La Giunta si muova di conseguenza.

Qualche numero
L’Area Patrimonio attualmente gestisce 117 contratti di concessione di immobili a favore di Enti e Associazioni senza fine di lucro. L’ammontare dei canoni di concessione è stato, nel 2019, pari a 530mila euro. L’importo TARI incassato dal Comune per l’anno 2019 è stato pari, per le sole Associazioni Culturali, a 32mila euro.