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Ennesimo Natale drammatico per i dipendenti Tundo: ora ci pensi la Città di Torino con l’Articolo 30

Diversi lavoratori attendono ancora mesi di stipendio. Molti ex dipendenti attendono ancora, da tempo immemore, il TFR. A tutti va la mia totale solidarietà: la situazione è inaccettabile. Mi associo alle richieste dei sindacati: ora intervenga il Comune utilizzando l’Articolo 30 e pagando direttamente. Esprimo inoltre la mia preoccupazione per la procedura aperta, appena andata deserta, relativa al trasporto per i centri diurni: ho presentato un’interpellanza in Sala Rossa per affrontare entrambe le questioni.

Sarà un Natale drammatico, per i dipendenti Tundo. L’ennesimo. La misura è colma, la situazione non è più accettabile. Diversi lavoratori sono in credito di vari stipendi arretrati. In particolare, denunciano le organizzazioni sindacali, gli stipendi di ottobre non sono ancora stati accreditati sui conti correnti di alcuni dipendenti. Non risultano pervenuti gli stipendi relativi ai mesi successivi, né la tredicesima. Solo con molto ritardo (e solo dopo l’istituzione del Tavolo in Prefettura) sono stati versati gli stipendi da giugno a settembre e la quattordicesima. A tutte le persone coinvolte va la mia più assoluta solidarietà: persone già provate dalle vicissitudini di tutti questi mesi e che ora rischiano di arrivare stremate a un Natale di gravissima difficoltà, dal punto di vista economico e dal punto di vista psicologico. Faccio mio l’appello sindacale: vista la comprovata e perdurante incapacità, da parte dell’azienda, di pagare, intervenga la Città di Torino, saldando le spettanze forte dell’Articolo 30 del Codice degli Appalti.
 
TRASPORTO CENTRI DIURNI, DESERTA LA PROCEDURA APERTA: LA MIA PREOCCUPAZIONE
Mi preoccupa, inoltre, il fatto che sia andata deserta la procedura aperta relativa alla gara per l’affidamento del servizio di trasporto in presidi diurni a gestione comunale per le persone con disabilità. Ho già predisposto un’interpellanza per affrontare in Sala Rossa entrambe le questioni, chiedendo alla Giunta in quale modo intenda procedere per l’affidamento del servizio centri diurni e se l’Amministrazione stia già portando avanti gli atti propedeutici all’attivazione della procedura ex Articolo 30.

Vaccinazioni pediatriche, le falle del sistema sono sotto gli occhi di tutti: solo la Giunta non le vede

Appena discussa in Consiglio la mia interrogazione sul tema: Icardi, quasi sorpreso, si è detto “dispiaciuto” per i casi di mancata convocazione di famiglie piemontesi per le vaccinazioni e dal fatto che talvolta i genitori siano costretti a mettersi in coda davanti alle ASL per far vaccinare i propri figli. Anche in tempo di COVID-19 l’efficienza del sistema delle vaccinazioni infantili deve essere garantita. Presenterò un nuovo atto per capire dove si inceppi l’ingranaggio.

Vaccinazioni pediatriche, il ritardo è strutturale: ma di fronte ai fatti la Giunta Regionale cade dal pero. L’Assessore Icardi ha sostanzialmente ammesso, rispondendo poco fa alla mia interrogazione a risposta immediata sul tema, di non aver compreso le proporzioni del fenomeno. “I fatti capitati mi dispiacciono”, riconosce. Inefficienze e ritardi, testimoniati anche da articoli di giornale, mi preoccupano. La scorsa settimana aveva per esempio trovato spazio sui media quanto occorso alla torinese Chiara da Bellonio, madre di una bimba di due mesi e mezzo, mai contattata per le vaccinazioni obbligatorie e “rinviata” ad aprile 2021 al momento di tentare la via della prenotazione: alla fine, è stata costretta a presentarsi di persona all’ASL, mettendosi in coda, insieme ad altri genitori nelle stesse condizioni, per ottenere il vaccino per la figlia neonata. È grave che le famiglie piemontesi non sempre ricevano a casa la convocazione per presentarsi, in una data precisa e compresa nei termini di legge, per far vaccinare i propri figli. È preoccupante il mancato controllo e la mancata supervisione da parte della Regione. Anche in tempo di COVID-19 (emergenza che, capiamo bene, assorbe gran parte delle energie del nostro sistema sanitario), le vaccinazioni per la prima infanzia restano un fattore importantissimo. Non possiamo accettare che le famiglie piemontesi debbano mettersi in coda la mattina presto, bimbi in braccio, per ottenere, non avendo mai ricevuto alcuna convocazione, quanto dovuto e imposto dalla legge. Oltretutto, non è certo questo il momento migliore per creare assembramenti. Tornerò a portare il tema in Consiglio Regionale con un’interpellanza: voglio capire dove si trovi il punto di inceppamento del sistema. 

La Giunta Regionale non muove un dito di fronte all’emergenza povertà

Faccio mie le parole dell’Arcivescovo Nosiglia: dopo le varie promesse, al momento da parte della Giunta Regionale non si è visto alcun impegno. Trentamila i torinesi che si sono rivolti ai centri Caritas quest’anno: dov’è finito il milione di euro promesso dalla Giunta? Che cosa è stato fatto, oltre ai pur utili bandi annuali, alla luce delle mutate condizioni sociali? Moderati disponibili a sostenere fin da subito in Consiglio Regionale qualsiasi misura a sostegno delle persone colpite dalla crisi.

Povertà a Torino, numeri terrificanti. I dati riferiti dall’Arcivescovo Nosiglia nella tradizionale conferenza natalizia parlano chiaro: sono 30mila i torinesi che si sono rivolti alla Caritas quest’anno, per la maggior parte per la prima volta, dopo aver perso il lavoro o aver visto precipitare il proprio reddito a causa della crisi. Di fronte a tutto questo, totalmente inadeguata, finora, è stata la risposta della Regione Piemonte. Dopo le promesse di collocare fondi fino a un milione di euro a oggi non abbiamo visto un centesimo. Lo stesso Arcivescovo rileva che al momento non si sono visti gli effetti pratici degli impegni presi a più riprese. Che cosa intende fare La Giunta, alla luce delle mutate condizioni sociali e della crisi tremenda che stiamo vivendo, oltre ai (pur sempre positivi e utili) bandi pubblicati ogni anno? Come intendiamo supportare, per esempio, gli Snodi Territoriali di solidarietà? Questa Giunta da mesi non ha fatto letteralmente nulla in termini di supporto alle povertà. Le promesse fatte durante i sopralluoghi alla presenza dei Volontari non sono state mantenute. I Moderati si dicono fin da ora disponibili a sostenere con il voto in Aula qualsiasi misura, sperando che la volontà, almeno quella, da parte del Presidente Cirio e dell’Assessore Caucino ci sia.

La Giunta Appendino litiga tre volte con il concetto di accessibilità

Mappatura delle barriere architettoniche cittadine, attraversamenti pedonali in Borgo Rossini, passerella della Tettoia ex Strippaggio: tre casi clamorosi (oggetto di altrettante mie interpellanze appena discusse in Consiglio Comunale), la Giunta conferma che questa non è una città per persone con disabilità motoria.

Per anni Torino è stata all’avanguardia sul tema dell’accessibilità: poi è arrivata la Giunta Appendino e tutto è cambiato. La totale mancanza di una mappatura delle barriere architettoniche presenti in città, l’imbarazzante risposta in tema di interventi sugli attraversamenti pedonali in Borgo Rossini e le condizioni di sciatto abbandono della passerella del Parco Dora, argomenti di tre mie interpellanze appena discusse in Consiglio, sono solo i più recenti esempi di una tendenza quasi quinquennale.

LA MAPPATURA CHE NON C’È

La mappatura delle barriere architettoniche è un nostro obiettivo”, afferma con convinzione a verbale l’Assessora Lapietra. “Un nostro obiettivo”? A pochi mesi dalla fine della consiliatura? Non è “un obiettivo”, questo è piuttosto uno dei tanti, tantissimi fallimenti di questa Amministrazione. “Tutte le barriere architettoniche andrebbero mappate”: quante volte gli ex Consiglieri Bertola e Appendino hanno ripetuto questa frase. Ora mancano pochi mesi alle elezioni e la mappatura ancora non esiste.

ATTRAVERSAMENTI PEDONALI IN BORGO ROSSINI, 2 SOLI INTERVENTI SU 31

“Uno scivolo è stato realizzato su corso Palermo e un intervento è stato effettuato sulla rotonda di corso Verona”: parole, ancora, dell’Assessora Lapietra. Peccato che due anni fa, con un’interpellanza simile a quella appena discussa, elencai per Borgo Rossini, strada per strada, ben 31 attraversamenti pedonali non accessibili, chiedendo di intervenire e ricevendo a verbale tante promesse. Di queste, ne sono state mantenute 2 su 31, appunto. In percentuale, fa poco più del 6%. E il quartiere resta sostanzialmente inaccessibile.

PASSERELLA DI PARCO DORA, 2 SU 2 GLI ASCENSORI NON FUNZIONANTI

Ripristinare gli ascensori, da anni non funzionanti, della passerella della Tettoia ex Strippaggio a Parco Dora? Al momento, non se ne parla. Questa volta è l’Assessore Unia a rispondere. In sostanza: tutto resterà così, in stato di abbandono, con buona pace dei torinesi con e senza disabilità. Le priorità, per questa Amministrazione, sono sempre altre. Sarebbe meglio, per assurdo, rinunciare agli ascensori, piuttosto che continuare a vederli in queste condizioni.

Ci auguriamo come Moderati, ancora una volta, che i prossimi mesi passino in fretta e senza ulteriori danni per la Città.

Superbonus 110%, occasione da non perdere per far ripartire non solo l’edilizia, ma l’intera economia

Fondamentale che gli uffici comunali garantiscano tempi celeri per permessi e autorizzazioni: la Giunta, rispondendo poco fa alla mia interpellanza, si è detta pronta, ma le parole non bastano. Quali risorse, umane e tecniche, intendiamo mettere in campo come Città? La questione è strategica per una pronta ripartenza del comparto edilizio e dell’economia tutta.

Superbonus 110%: è fondamentale che la Città di Torino garantisca tempi celeri per permessi e autorizzazioni. In un passato anche recente si è verificato tutto il contrario: cittadini e professionisti lo possono testimoniare. La Giunta si è detta, rispondendo poco fa alla mia interpellanza sul tema, finalmente pronta e preparata. Bene, ma le parole non bastano: da parte mia, mi assicurerò scrupolosamente che alle parole seguano i fatti. 

L’edilizia è uno dei settori strategici per far ripartire l’economia dell’intero Paese. Oggi abbiamo la possibilità di dare nuovo impulso all’intero comparto non con nuove cementificazioni, ma con ristrutturazioni in grado di garantire migliore efficienza energetica ed ecologica. Ci dica la Giunta quali siano al momento le risorse, umane e tecniche, a disposizione e come si intende potenziare la struttura.

Gli effetti positivi dell’innalzamento di due livelli energetici di tanti stabili della città sono facilmente intuibili. Gli interventi potranno avere, inoltre, in tanti casi una valenza anche estetica. Mi auguro che la Giunta faccia di tutto per rendere le procedure spedite e facili per professionisti e privati cittadini. La proroga dei termini appena approvata non diventi un pretesto per prendersela comoda.

Le detrazioni fiscali del 110% sono accordate, secondo quanto disposto dal Decreto Rilancio, per gli interventi in grado di garantire l’innalzamento per lo stabile di almeno due classi energetiche, per la riduzione del rischio sismico e per l’installazione di impianti fotovoltaici o colonnine elettriche.