Skip to main content

«Nelle RSA di abbandono si muore»

Il dolore di nonne e nonni che da 400 giorni non abbracciano figli e nipoti è una tragedia nella tragedia della pandemia: le drammatiche testimonianze di familiari di ospiti deceduti nelle strutture ci ricordano che anche la solitudine uccide. Faccio mio l’appello della Fondazione Promozione Sociale Onlus: si riprendano presso le RSA le visite di figli e familiari.

«Non è morto di Covid, ma di solitudine, trascuratezza, abbandono»: parole che ricorrono in tante, troppe testimonianze di figli, nipoti, familiari di ospiti delle nostre RSA. Ospiti che da 400 giorni non vedono i propri cari nella propria stanza. Faccio mie le parole e le richieste espresse dalla Fondazione Promozione Sociale Onlus al Presidente Cirio e al Consiglio Regionale del Piemonte: riprendiamo le visite presso le strutture residenziali piemontesi.

Le visite possono essere organizzate in assoluta sicurezza, con stanze dedicate, plexiglass, guanti e camici. Non perdere i contatti con i propri affetti è fondamentale nella tutela della salute psicofisica, oltre che essere un diritto della persona. La maggior parte degli ospiti è oggi vaccinata contro il Covid-19, quale ulteriore e decisivo fattore di sicurezza. Chiediamo che il Presidente Cirio si pronunci ufficialmente con un’ordinanza e chiediamo alle stesse strutture e a chi le gestisce di permettere ai propri ospiti di vedere figli e nipoti.

Pazienti reumatici autoimmuni e rari: subito i vaccini

Mi associo all’appello di AAPRA ONLUS (Associazione Ammalati Pazienti Reumatici Autoimmuni), aderente ANMAR ONLUS (Associazione Nazionale Malati Reumatici), insieme a GILS ODV (Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia), per l’immediato avvio della fase 2 e l’immediata vaccinazione contro il Covid-19 per i pazienti affetti da patologie reumatiche infiammatorie, autoimmuni e rare.

Mi farò portavoce di questa giusta richiesta in Consiglio Regionale. Queste persone stanno sopportando, da 13 mesi, sofferenze e peculiari disagi: ultima tappa di questo calvario è proprio la questione vaccinale. I pazienti con queste patologie rientrano a pieno titolo nella categoria persone a elevata fragilità, per le quali il piano nazionale di vaccinazione prevede ora la priorità. Questi pazienti non possono aspettare oltre né essere ulteriormente penalizzati da nuovi ritardi, dopo aver dovuto fronteggiare il fenomeno dei rinvii degli esami specialistici e degli screening. Entrambe le situazioni di ritardo portano con sé rischi che non possiamo permetterci di correre.

“La scuola torni in presenza”: giusto l’appello degli psicologi

Si riaprano le Aule, almeno per gli alunni più piccoli. Lo chiedono anche i Moderati. Nessun rischio sanitario negli spazi scolastici, come dimostrato da un recente studio: il principio di precauzione obbliga ora a limitare i danni psicofisici causati da un anno di didattica a singhiozzo. È grave che, di fronte a questa situazione, la Giunta Cirio non abbia voluto mettere fondi, come richiesto dai Moderati, sulla psichiatria infantile: la situazione di oggi avrà conseguenze domani, dovremo gestirle e avremo bisogno di risorse.

Scuole aperte subito. Questo l’appello dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte, al quale ci associamo come Moderati. Gli psicologi mettono esplicitamente in guardia contro il disagio psicofisico sempre più diffuso tra i ragazzi e sulle conseguenze della DAD sul medio-lungo periodo. Ci troveremo, in un futuro prossimo, a gestire le conseguenze di questo presente: ma, di fronte a questa situazione, la Giunta Cirio ha respinto tutte le proposte emendative dei Moderati, che chiedevano ulteriori 2,25 milioni a Bilancio sulla psichiatria infantile.

Non ci sono più ragioni per non tornare in presenza almeno dai Nidi alla Scuola Secondaria di primo grado. Anzi, non ci sono mai state: uno studio appena pubblicato dimostra che con c’è correlazione tra aumento dei contagi e didattica in presenza. Scuola, dunque, totalmente scagionata. Inequivocabile il risultato emerso dallo studio: la chiusura delle scuole non influisce minimamente sugli indici Kd ed Rt. A suggerire la riapertura delle scuole è dunque lo stesso principio di precauzione, che impone di agire affinché i danni psicofisici e gli effetti negativi del prolungamento della DAD in termini di apprendimento siano contenuti. Senza contare, naturalmente, la necessità di alleggerire la pressione sulle famiglie, da mesi alle prese con un quadro drammatico fatto di continue incertezze, con l’aggravante che per molte mamme lavoratrici e papà lavoratori ferie e permessi sono esauriti da un pezzo.

Vita indipendente, grazie ai Moderati 90mila euro in più su tre anni

Regione, risultato a favore delle persone con disabilità portato a casa con un nostro emendamento, accolto in Commissione da Maggioranza e Giunta (e votato dai colleghi di Minoranza, che ringrazio), al Bilancio di Previsione: per ogni anno dal 2021 al 2023 saranno disponibili 30mila euro in più per la piena autonomia delle persone con disabilità.

I progetti di vita indipendente potranno contare, per il triennio 2021-23, su 30mila euro in più ogni anno: un risultato importante portato a casa in Consiglio Regionale grazie a un nostro emendamento al Bilancio di Previsione. L’emendamento è stato accolto in Commissione da Maggioranza e Giunta (e votato dai colleghi di Minoranza, che ringrazio). Il risultato rappresenta un significativo passo avanti sulla strada dei diritti delle persone con grave disabilità. I progetti di “vita indipendente” sono finalizzati all’assunzione di assistenti personali che consentano alle persone con disabilità di raggiungere la piena autonomia. 

I progetti di “vita indipendente” hanno lo scopo di permettere alle persone con grave disabilità di intraprendere percorsi di vita autonoma nella propria casa. Le misure mirano a favorire l’autodeterminazione della persona in alternativa a soluzioni di istituzionalizzazione.

Municipale nel caos, la Sindaca renda conto in Aula

Problemi gravi tra T-Red, obiettivi di crescita sulle contravvenzioni fatte e sanzioni maggiorate recapitate senza titolo. I nostri Vigili dovrebbero presidiare di più i nostri quartieri e le nostre periferie, garantendo la sicurezza dei torinesi specialmente fragili e anziani: non fare i gabellieri. Gli automobilisti non sono bancomat da spremere per riempire le casse della Città.

La Giunta renda conto in Aula delle dichiarazioni del Comandante Bezzon, che risulterebbe aver posto obiettivi di crescita sulle contravvenzioni come se si trattasse di target aziendali; cambi rotta sulla tecnologia Vista-Red, che non può essere uno strumento per fare cassa; dia risposte convincenti sulle sanzioni maggiorate recapitate a centinaia di automobilisti che pure, multati, avevano puntualmente comunicato i dati del conducente.

“Più 30% di multe”: siamo sconcertati da quella che, secondo fonti stampa, sarebbe la richiesta del Comandante della Municipale Bezzon ai nostri Vigili per il 2021: ne chiederemo conto in Sala Rossa con una richiesta di comunicazioni urgenti. Indicare una simile percentuale non avrebbe a che fare né con la sicurezza né con il rispetto del Codice della Strada, ma ricorderebbe molto da vicino la logica degli obiettivi aziendali. I nostri Vigili di certo non sono chiamati a svolgere le funzioni di gabellieri. 

Il nostro disappunto cresce anche in tema Vista-Red, che – continuiamo a esserne convinti – non dovrebbero essere utilizzati come “macchina” per fare cassa. I dati sono significativi: pochi i passaggi con il rosso, moltissime le contravvenzioni. Oltre 110mila i multati nel corso del 2020, la maggior parte però per essersi fermati oltre la linea dello stop e non per aver “bruciato” il semaforo. La soluzione? Una sola: introdurre, come dai Moderati più volte richiesto, la tecnologia countdown, laddove la normativa lo consenta. In questo modo premieremmo i comportamenti virtuosi e si ridurrebbe il numero di frenate brusche. A che cosa punta questa Giunta? A incassare o ad aumentare la sicurezza sulle nostre strade? Lo dimostri con i fatti.

Ci aspettiamo spiegazioni convincenti anche in merito alle sanzioni maggiorate recapitate, parrebbe, a centinaia di cittadini multati con la tecnologia Vista-Red che pure avevano puntualmente comunicato i dati del conducente. Non è accettabile che non sia possibile fissare un appuntamento e che l’unica maniera per chiarire la propria situazione sia portare di persona i documenti in via Bologna, mettendosi in coda, in piena emergenza pandemica. Ci aspetteremmo una ben diversa gestione del problema in tempi come questi.

La Municipale sia presente sui nostri quartieri, specie di periferia, pensando alla sicurezza dei torinesi, a partire dagli anziani e dalle persone più fragili. Non paghino i torinesi il calo degli introiti nelle casse cittadine a causa della pandemia.