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Con il nuovo “Green Pass”, il calmieramento del costo dei tamponi è ancora più necessario

In vigore da oggi il “Passaporto Verde” per lo spostamento tra regioni in zona rossa o arancione: un numero sempre crescente di piemontesi si rivolgerà a strutture private per effettuare i test a pagamento; c’è il timore di un’impennata dei prezzi dei test. Ho presentato un Question Time in Consiglio Regionale per chiedere che la Giunta introduca misure per il controllo dei prezzi. Altre Regioni (Lazio, Emilia Romagna) si sono già mosse in questa direzione: anche il Piemonte faccia lo stesso.

Per ottenere la “Certificazione Verde” (“Green Pass”), occorre essere in possesso del certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o dell’esito negativo di un tampone. Il “Green Pass” è richiesto, a partire da oggi, per gli spostamenti in entrata e in uscita da regioni in fascia arancione e rossa. La concomitanza di queste due circostanze farà aumentare le richieste di tamponi. Aumenterà, in proporzione, anche il rischio di operazioni speculative sui prezzi. Un accordo con i soggetti privati del territorio per l’attività di testing a prezzi calmierati, equi e omogenei è dunque una misura necessaria per venire incontro alle esigenze dei cittadini piemontesi e, anche, un passo utile in vista di una sempre più urgente esigenza di uniformità di regole e prezzi a livello nazionale. Con un Question Time appena presentato chiedo alla Giunta Cirio di muoversi in questo senso. Il mio atto sarà discusso domani alle ore 14.00. Lazio ed Emilia Romagna si sono già attivate: la Regione Lazio ha siglato un accordo per l’esecuzione di test rapidi antigenici nelle strutture private al prezzo calmierato di 22 euro; la Regione Emilia-Romagna ha previsto che dal 1° febbraio chiunque sia iscritto al sistema di assistenza sanitaria regionale possa effettuare il test antigenico rapido nasale (tampone rapido) e il test sierologico nelle farmacie convenzionate al prezzo calmierato di 15 euro. I prezzi dei tamponi sono variabili, con forbice anche di diverse decine di euro, fino a cifre non irrisorie. Il mio Ordine del Giorno sul tema “Tutela dei consumatori e della salute: calmieramento e omogeneità dei prezzi dei tamponi antigenici rinofaringei (tamponi rapidi)” era stato respinto dal Consiglio Regionale lo scorso 10 dicembre.

Torino sede I3A, ci aspettiamo un’esplicita conferma

La scelta è stata presa e non prendiamo neanche in considerazione un cambio in corsa. Dopo l’assenza di ogni riferimento a Torino nella bozza che riporta i progetti del Pnrr il Consiglio dei Ministri sgomberi il campo da ogni dubbio.

Alla luce della mancata indicazione di Torino nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come sede principale dell’Istituto per l’Intelligenza Artificiale (I3A), non ci limitiamo ad alzare la soglia di attenzione, ma facciamo come Moderati appello al buonsenso. Per le Commissioni parlamentari la decisione è presa e non prendiamo neanche in considerazione un cambio di rotta in corsa, anche rispetto alla stessa decisione del Consiglio dei Ministri dello scorso settembre. Non possiamo accettare che la scelta di Torino sia subordinata a una gara o a un bando competitivo con altre Città candidate né che Torino sia trattata alla stregua degli altri sei centri. Mi auguro che l’assenza del riferimento a Torino nelle bozze relative ai progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza altro non sia che un secondo, per quanto grave, “errore materiale”, dopo l’analogo caso di un mese fa. Attendiamo la correzione e la conferma esplicita della scelta di Torino come sede dell’Istituto per l’Intelligenza Artificiale. Non possiamo perdere questa opportunità di crescita, che porterebbe a sfruttare al meglio per il nostro territorio, da tutti i punti di vista: per i giovani, per l’Università, per il Terzo Settore. La proposta di Don Luca Peyron (Direttore della Pastorale Universitaria e Coordinatore dell’Apostolato Digitale di Torino) è stata da noi sostenuta fin dal primo momento, nella certezza di importanti ricadute in termini occupazionali, di sviluppo e di prestigio.

Azzardo, la Maggioranza si sbriciola sulla Legge Leone

La sospensione? Mero escamotage per riportare la Legge in Aula come proposta di Giunta (e sarebbe curioso se a firmarla fosse l’Assessore alla Sanità). Sconfessare la Legge 16 significa sconfessare dati incontrovertibili. Dal centrodestra ci saremmo aspettati risorse per l’adeguamento delle imprese e per il contrasto e la sensibilizzazione in tema di ludopatia: su nessuno dei due fronti abbiamo visto un euro.

La Maggioranza sulla Legge Leone non esiste più. Dopo aver assistito al giochino della sospensione, mero escamotage per riportare la Legge in Aula come proposta di Giunta, siamo come Moderati curiosi di vedere, in futuro, quale Assessore firmerà eventualmente la Legge: sarà l’Assessora al Lavoro Chiorino (Fratelli d’Italia, contrari alla Legge Leone)? Sarà l’Assessore alla Sanità Icardi (Assessorato che dovrebbe occuparsi di preservare la salute e di contrastare la ludopatia)? Possono passare i giorni, ma le problematiche legate all’emergenza della ludopatia resteranno le stesse: mi stupisce che qualche Consigliere le scopra oggi. Sconfessare la Legge 16 significa sconfessare i documenti e i dati dell’Ires, delle Asl e di altre autorità indipendenti, quasi non fossero considerate fonti credibili, quasi non fossero soggetti e professionisti della Regione Piemonte. Resta il rimpianto per il tempo perso, nel bel mezzo di un’emergenza pandemica. Se il centrodestra avesse voluto davvero preservare posti di lavoro, avrebbe previsto risorse per supportare gli imprenditori di settore nei necessari interventi di delocalizzazione necessari al rispetto delle distanze minime: non le abbiamo viste, così come non abbiamo visto un euro in ambito sanitario, scolastico e formativo per il contrasto alla ludopatia o per campagne di sensibilizzazione e informazione. I fatti, ancora una volta, non corrispondono alle parole.

Autorecupero di alloggi ATC? Pura teoria: la normativa non è, a oggi, pienamente applicata

Due le possibilità garantite dalla normativa: o un rimborso dei costi sostenuti dall’inquilino per gli interventi o una riduzione del canone fino al raggiungimento dell’importo anticipato. Questo in astratto: in concreto, le plurime segnalazioni che ci stanno giungendo raccontano non solo di domande presentate e non ancora prese in considerazione, ma di mancate risposte ai successivi solleciti. La Regione metta risorse affinché la possibilità dell’autorecupero non resti solo sulla carta. Approvo sul tema l’impegno del SICET (Sindacato Inquilini Casa e Territorio), più volte intervenuto a sostegno degli inquilini sollecitando risposte e soluzioni. Anche con l’autorecupero si migliorano l’accessibilità, la fruibilità e il valore delle nostre unità abitative. Sul tema, ho presentato un’interpellanza in Consiglio Regionale. Sul territorio piemontese, sono 800 gli appartamenti ATC in attesa di ristrutturazione. L’attuale patrimonio immobiliare è largamente insufficiente a rispondere al fabbisogno delle famiglie piemontesi.

La normativa regionale sull’autorecupero degli appartamenti ATC non è, di fatto, pienamente applicata. Le plurime segnalazioni che ci giungono in merito – relative a domande presentate e rimaste senza esito per l’eliminazione di barriere architettoniche e a solleciti ignorati da parte degli Uffici preposti – lo testimoniano. Ho dunque presentato un’interpellanza in Consiglio Regionale per chiedere che la Regione preveda risorse affinché le possibilità previste dalla normativa non restino tali soltanto sulla carta, ma che sia garantito il rimborso dei costi anticipati dagli assegnatari (e sul tema un emendamento dei Moderati, relativo nello specifico all’abbattimento delle barriere architettoniche, è stato respinto) o almeno, in alternativa, la riduzione del canone fino al raggiungimento dell’importo anticipato dal locatario. Lo stesso SICET (Sindacato Inquilini Casa e Territorio) si sta impegnando a sostegno degli inquilini, sollecitando dalla Regione risposte puntuali. Chiederò inoltre se tutte le ATC del Piemonte abbiano recepito la normativa, quante siano le domande pervenute e quali siano stati i loro esiti, quanti assegnatari di alloggi ATC abbiano finora beneficiato di questa possibilità e se ATC abbia stilato una graduatoria delle domande. Gli appartamenti ATC in attesa di ristrutturazione sono 800 in Piemonte e 300 nella sola Torino, secondo i dati forniti dalle stesse ATC e dai Comuni. Con la piena e corretta applicazione della Legge Regionale del 2015 sull’Autorecupero degli alloggi carenti di manutenzione da parte degli assegnatari non soltanto assicureremmo una soluzione abitativa a un gran numero di cittadini, ma riconosceremmo il principio per il quale la persona assegnataria può gestire e valorizzare un bene pubblico quale la casa popolare, migliorando l’accessibilità degli spazi e la qualità dell’abitare. 

Le piste ciclabili mal progettate intralciano gli interventi dei mezzi di soccorso: subito un’audizione del Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco

Dopo le dichiarazioni a mezzo stampa, che come Moderati chiediamo di approfondire in Commissione, da parte del Comandante Carrolo, la Giunta Appendino intervenga immediatamente sulla viabilità delle zone critiche, anche per evitare precise responsabilità civili e penali.

Piste ciclabili? Molte sono il frutto di una progettazione priva di senso. E sono pericolose. Da tempo affermiamo, come Moderati, che questa ideazione improvvisata e ideologica dei percorsi ciclabili cittadini mette a repentaglio la sicurezza degli stessi ciclisti, quella dei pedoni e quella delle persone con disabilità; inoltre rende difficile l’intervento dei mezzi di soccorso. Dopo la lettera inviata dal Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco al Comune di Torino e alla Prefettura, chiediamo con urgenza l’audizione dello stesso Comandante Carrolo, che ha descritto perfettamente e puntualmente il problema. Piste ciclabili mal progettate, specialmente se ai margini della carreggiata (con lo spostamento verso il centro della strada degli stalli per il posteggio), rendono impossibile una normale operatività di autoscale e mezzi di soccorso. Occorre conformare immediatamente la viabilità di tutte le zone critiche, delle quali urge una mappatura. Senza questi interventi di adeguamento, precise responsabilità civili e penali graverebbero, dopo le dichiarazioni del Comandante, sulla Giunta e sulla Sindaca Appendino.