Skip to main content

INTERPELLANZA – Organismo di Composizione della Crisi: l’inerzia della Giunta nonostante l’approvazione di un Ordine del Giorno e il trascorrere invano di 18 mesi obbliga a pretendere più rispetto per il lavoro del Consiglio Comunale!

PREMESSO CHE

  • sono molteplici e in costante aumento le situazioni di fragilità economica, e conseguentemente sociale, in cui vengono a trovarsi i cittadini;
  • è opportuno e quanto mai necessario intraprendere un percorso virtuoso che consenta la rimozione degli ostacoli che rendono complicato, laddove non impossibile, l’inserimento sociale dei soggetti svantaggiati e/o discriminati;
  • per il raggiungimento di tale scopo è necessaria la collaborazione delle Associazioni e degli Enti del territorio;
  • la legge n. 3 del 27 gennaio 2012 prevede interventi finalizzati ad arginare l’usura, l’estorsione e il sovraindebitamento (situazioni di squilibrio tra obblighi assunti verso i creditori e incapacità del debitore di farvi fronte sulla base delle proprie reali capacità economiche e patrimoniali);
  • l’articolo 15 della legge n. 3/2012 prevede che gli enti pubblici possano costituire Organismi deputati alla composizione delle crisi derivanti dal sovraindebitamento per favorire il raggiungimento di un accordo con il debitore e per realizzare un piano di ristrutturazione del debito;
  • la norma in oggetto rappresenta la possibilità per i privati cittadini, ovvero artigiani, agricoltori, commercianti di rivolgersi al tribunale a seguito di una crisi da sovraindebitamento; in caso di situazione di effettiva difficoltà economica e a seguito degli accertamenti di giudice ed esperto contabile, il privato potrà accedere ad un piano di rientro creditizio commisurato a debiti ed averi del debitore;
  • i creditori, dall’altra parte, non riceveranno l’intera somma cui hanno diritto, ma solo la parte che realisticamente il debitore può permettersi di pagare; condizione perché il piano di rientro venga avviato è che esso venga accettato da almeno il 60% dei creditori;
  • tra i creditori si possono annoverare anche le banche: se, a titolo esemplificativo, un privato ha contratto un mutuo di € 100.000 che non riesce più a pagare a causa di un’effettiva difficoltà economica, egli può proporre all’istituto una riduzione della somma. Molto spesso alla banca, a causa della crisi che affligge il settore immobiliare, converrà infatti raggiungere un accordo con il cittadino che vendere l’immobile all’asta;

RILEVATO  CHE

  • in data 9 gennaio 2017 lo scrivente ha presentato un Ordine del Giorno (mecc. n. 2017 00020/002), approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 3 aprile 2017, con cui si invitava la Sindaca e la Giunta ad istituire l’Organismo di Composizione della Crisi, senza peraltro che ciò comportasse oneri a carico della Città;
  • l’Ordine del Giorno è uno degli atti tipici rientranti nelle prerogative di ciascun Consigliere Comunale (disciplinato dal Capo III del Regolamento del Consiglio Comunale) con cui, quando approvato, l’Assemblea comunale esprime la propria posizione in merito a questioni di rilevante interesse pubblico;

CONSIDERATO CHE

  • sono trascorsi 18 mesi dall’approvazione dell’atto ma né lo scrivente né i cittadini hanno evidenza o notizia di provvedimenti dell’Amministrazione funzionali all’istituzione e all’insediamento dell’Organismo di Composizione della Crisi;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Ordine del Giorno n. 8/2017 (mecc. n. 2017 00020/002), approvato dal Consiglio Comunale il 3 aprile 2017, sia stato trasmesso a tutte le istituzioni, gli enti e i soggetti interessati (ex art. 54 Regolamento del Consiglio Comunale);
  2. se sussistano e di quale natura siano le intenzioni dell’Amministrazione in merito alla costituzione dell’Organismo di Composizione della Crisi;
  3. quali siano state le conseguenti decisioni assunte dall’Amministrazione per avviare la costituzione e l’insediamento dell’Organismo di Composizione della Crisi e quali le tempistiche previste per completare l’iter.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Area Paracchi ovvero disinteresse olimpico dell’Amministrazione

PREMESSO CHE

  • il complesso edilizio Giovanni Paracchi & C., ritagliato tra l’ansa della Dora e il tracciato di via Pianezza nel territorio della Circoscrizione IV, si impone per la sua consistenza insediativa: la Paracchi fu la più antica azienda d’Italia per la fabbricazione di tappeti a livello industriale;
  • a causa dei crescenti costi di produzione e della sempre più estesa concorrenza, a partire dal 1975 la Paracchi si specializzò nella sola tessitura dei tappeti; negli anni ’80 quasi tutta la produzione venne spostata nella nuova sede di via Veronese e, nei primi anni ’90, lo stabilimento di via Pianezza chiuse definitivamente;
  • ad oggi, quest’area che di fatto ha conosciuto una parziale riconversione ad insediamenti abitativi e servizi, vive una serie di criticità non ancora risolte;

RILEVATO  CHE

  • lo scrivente ha effettuato molteplici sopralluoghi nella cd area ex Paracchi e zone limitrofe (ponte Candido Ramello) e ha presentato alcune interpellanze in merito (mecc. 2017 00722, mecc. 2017 00843 e mecc. 2017 02178, mecc. 2017 04875), tutte già discusse in Consiglio Comunale, ma che evidentemente non hanno stimolato l’Amministrazione ad intraprendere soluzioni efficaci e concrete per le problematiche evidenziate;
  • l’area verde (proprietà privata) compresa tra l’ex benzinaio e l’area ATC continua ad essere incolta e il verde è talmente rigoglioso (e non curato) da invadere il marciapiede, già di per sé molto stretto, rendendo impossibile il transito in sicurezza dei pedoni;
  • nel complesso, la condizione della vegetazione presente nell’area in oggetto evidenzia incuria e trascuratezza ed è utilizzata come deposito/discarica per i rifiuti;
  • la manutenzione dei giardini sottostanti il condominio cd Paracchi non è mai stata effettuata;
  • l’area giochi continua ad avere diverse attrezzature danneggiate, la pavimentazione in legno e le panchine sono ancora pericolosamente divelte;
  • da alcuni mesi il tronco di un albero giace adagiato di traverso sul fiume Dora;
  • la passerella sulla Dora e la pista ciclabile hanno per lungo tempo ospitato persone senza fissa dimora, solo nei giorni scorsi alcuni di essi sono stati affidati alle attenzioni delle Associazioni di volontariato e l’area è stata prontamente ripulita da AMIAT;
  • il nuovo percorso ciclabile denominato GREEN BELT sembra avere un tracciato in parte parallelo alla pista ciclabile Baden-Powell ed esclude il suo naturale proseguimento compreso tra i corsi Svizzera e Potenza;
  • i residenti segnalano inoltre urgenti criticità relative alla sicurezza (prostituzione, microcriminalità e fenomeni di spaccio), particolarmente rilevanti nelle ore serali e notturne;

CONSIDERATO CHE

  • da troppo tempo i residenti nella zona oggetto del presente e dei precedenti atti auspicano un intervento da parte della Civica Amministrazione per la soluzione delle molteplici criticità descritte;
  • se la pista ciclabile Baden-Powell fosse curata e opportunamente illuminata, così come lo è già la parte lungo i giardini dell’area Paracchi, sarebbe maggiormente utilizzata dai ciclisti e pertanto sarebbe poco appetibile per chi intendesse bivaccare o dedicarsi allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quando verrà rimosso l’albero dalla Dora;
  2. se e quando l’Amministrazione, a tutela dell’interesse pubblico all’igiene e alla sicurezza, abbia intenzione di intimare alla proprietà dell’area compresa tra l’ex stazione ENI e l’area ATC di provvedere alla cura del verde, alla potatura e allo sfalcio di erbacce e arbusti e alla pulizia del marciapiede di sua competenza in qualità di frontista;
  3. se sia in previsione la riparazione e/o sostituzione delle panchine e degli altri elementi di arredo in legno presenti nel giardino dell’area cd Paracchi, come previsto e promesso nel corso delle Commissioni consiliari congiunte II-I-VI del 28 giugno u.s.;
  4. se corrisponda al vero che, nell’alveo del programma GREEN BELT, si stia progettando un percorso ciclabile parallelo alla pista già presente (intitolata a Baden-Powell);
  5. in caso affermativo, se l’Amministrazione non ritenga più opportuno utilizzare le pista già esistente che, qualora “doppiata” dal nuovo percorso diverrebbe, o meglio, tornerebbe presto ad essere, un luogo isolato e popolato solo da senza fissa dimora e da spacciatori di stupefacenti;
  6. se sia in previsione un aumento dei passaggi e della presenza di pattuglie della Polizia Municipale, in particolare durante le ore serali e notturne e se sia ipotizzabile la collocazione di impianti di videosorveglianza lungo la pista Baden-Powell.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Ma le periferie lo sanno che ci siete?

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha recentemente incontrato numerosi cittadini nel corso di un sopralluogo svolto nel territorio della Circoscrizione V unitamente ai Consiglieri di Circoscrizione Manuela Morfino e Alberto Masera;
  • tale incontro è stato finalizzato all’ascolto e alla comprensione di alcune lamentele circa la situazione nei pressi del complesso scolastico “Vivaldi-Murialdo” e presso il tratto di cantiere da via Casteldelfino a piazza Rebaudengo;

RILEVATO  CHE

  • l’Istituto Comprensivo “Vivaldi-Murialdo” si trova in via Casteldelfino 24, tra largo Casteldelfino e via Coppino;
  • come narrato nel sito internet della scuola “C’era una volta il Palazzotto, una delle tante cascine che nel Settecento caratterizzavano il profilo del Borgo Madonna di Campagna e che nel 1706 furono teatro degli scontri tra il piccolo Piemonte e la potente Francia. Un confronto, quello voluto dal Re Sole per allargare i confini della sua nazione, che ebbe un finale inaspettato: Torino resistette e, grazie anche all’estremo sacrificio di Pietro Micca, i francesi abbandonarono ogni velleità di conquista, sorprendentemente battuti dai coraggiosi ‘bugianen’. Da quel 7 settembre […] sono passati oltre tre secoli. Oggi, dove un tempo sorgeva il Palazzotto, si erge il complesso edilizio dell’Istituto Comprensivo “Vivaldi-Murialdo”;
  • l’Istituto, la cui struttura è sorta nel 1972, ospita tra Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado circa 1200 allievi e costituisce un luogo di cultura e di aggregazione senza pari per le giovani generazioni, e non solo, della zona;
  • sui quasi diecimila metri quadrati di superficie trovano spazio due complessi, quello della scuola elementare “Don Murialdo” e quello della media “Antonio Vivaldi”;
  • tutta l’area intorno alla scuola necessita di tinteggiatura della segnaletica orizzontale;
  • gli attraversamenti pedonali necessiterebbero di un costante presidio da parte delle pattuglie della Polizia Municipale, almeno negli orari di entrata/uscita di scolari e alunni;

CONSIDERATO CHE

  • in campagna elettorale (2016) la forza politica pro tempore alla guida dell’Amministrazione aveva promesso grande attenzione per le periferie;
  • siamo quasi giunti a metà mandato e le periferie non riescono a godere dei gradevoli effetti benefici della Giunta pentastellata;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione intenda valutare le condizioni della segnaletica nei pressi dell’Istituto “Vivaldi-Murialdo” e quando intenda intervenire con le opportune migliorie e con la tracciatura di quella orizzontale;
  2. se l’entrata/uscita di scolari e alunni dell’Istituto in oggetto sia costantemente attualmente presidiato dalle pattuglie della Polizia Municipale e, in caso negativo, se sia intenzione dell’Amministrazione iniziare la programmazione di tale servizio.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – La periferia c’è. L’Amministrazione, nonostante le promesse elettorali, manca!

PREMESSO CHE

  • l’area Castello/Cascina Saffarone si trova nell’estrema periferia nord-ovest, nel territorio della Circoscrizione 5, e ha come riferimento il civico 497 di corso Regina Margherita;
  • lo scrivente era già stato contattato più di un anno fa da alcuni residenti e, recentemente risollecitato, ha effettuato un sopralluogo unitamente ai cittadini richiedenti per ascoltare le loro doglianze;

RILEVATO  CHE

  • i cittadini hanno già provveduto a segnalare ai competenti uffici e settori della Civica Amministrazione (centrali e circoscrizionali) l’impraticabilità del percorso pedonale che dal complesso Saffarone conduce alle uniche fermate del trasporto pubblico (nn. 2734-2735), peraltro non nel territorio della Città di Torino ma in quello del Comune di Collegno e a distanza di 800 metri;
  • la fermata dei mezzi pubblici più vicina al complesso Saffarone, sita nel territorio cittadino, dista più di un chilometro;
  • con il supporto di documentazione fotografica e video, è stato segnalato come l’intero marciapiede, esistente per un tratto del percorso, sia impossibile da utilizzare poiché completamente invaso ed infestato da piante, erbacce ed alberi che arrivano a sporgere sulla carreggiata e che pertanto obbligano i pedoni a transitare promiscuamente ai veicoli, in un tratto in curva in cui la visibilità è già di per sé scarsa;
  • come riferito dai cittadini, i riscontri ricevuti non sono stati utili alla soluzione del problema: è stato risposto che il marciapiede non c’è e che comunque non ci sono i fondi per intervenire;
  • i cittadini hanno ribadito confermando lo stato della situazione, documentando l’esistenza del marciapiede ma la sua scarsa visibilità proprio a causa della vegetazione incolta e non curata;
  • è stato segnalato che l’asse di corso Regina Margherita è stato oggetto di sfalcio e taglio del verde ad eccezione proprio del tratto in questione (che invece avrebbe dovuto avere priorità poiché non fornisce alternative praticabili per i pedoni);
  • nelle ore serali e notturne il tratto di strada in questione è costantemente frequentato da prostitute i cui clienti si fermano per “parlare” quando non per “usufruire dei servizi”, in un tratto di strada che prevede il divieto di fermata; ne consegue che diventa estremamente pericoloso poter accedere al complesso Saffarone nelle ore notturne sia perché occorre aggirare le auto ferme in un tratto dove si rischia di essere travolti dalle altre auto in arrivo sia perché le prostitute e i loro “staff” sono molto aggressivi;

CONSIDERATO CHE

  • di chiunque sia la competenza (Comune, Circoscrizione o privato), si ritiene poco corretto che tale inerzia ricada direttamente sui cittadini che devono rischiare di essere investiti per raggiungere la fermata del trasporto pubblico, peraltro in un periodo in cui  l’Amministrazione impone blocchi alla circolazione veicolare invitando all’utilizzo dei mezzi pubblici;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se sia intenzione dell’Amministrazione eseguire lo sfalcio delle piante, delle erbacce e di tutta quella vegetazione che impedisce la fruizione e addirittura la visibilità stessa del marciapiede;
  2. qualora rientrasse nelle competenze dirette di un privato, se l’Amministrazione intenda farsi parte diligente ordinando con un provvedimento urgente di provvedere alla cura del verde a tutela della sicurezza e della pubblica igiene;
  3. se si intenda valutare la collocazione di una nuova fermata (a richiesta) per le linee del trasporto pubblico, che sia nel territorio cittadino e che disti meno di un chilometro dal complesso Saffarone;
  4. se la zona venga considerata nei controlli della Polizia Municipale e se si possano introdurre o incrementare i passaggi delle pattuglie con preciso riferimento alle ore serali e notturne.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Via Valgioie: alta velocità e giungla urbana, cosa si può volere di più?

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha recentemente effettuato un sopralluogo nel quartiere Parella, Circoscrizione 4, ove ha incontrato una nutrita rappresentanza di cittadini soffermandosi con particolare attenzione lungo l’asse di via Valgioie;

RILEVATO  CHE

  • via Valgioie collega corso Monte Grappa a via Pietro Cossa;
  • come segnalato da molti cittadini, con specifico riferimento al tratto di strada compreso tra corso Bernardino Telesio e via Pietro Cossa, la via in oggetto è percorsa a tutte le ore del dì e della notte da veicoli ad elevata velocità;
  • accade sovente che le auto siano posteggiate in prossimità delle aree di intersezione e che ciò, causando scarsa visibilità, sia motivo di pericolo per i pedoni che intendano attraversare la carreggiata e per i veicoli provenienti dalle altre direzioni;
  • tra via Valgioie e via Bellardi è presente l’area verde Rapisarda: un ampio spazio verde dotato di area cani, piastra per il pattinaggio a rotelle, prato, vialetto per le passeggiate, panchine e alberate;
  • l’area cani è priva di manutenzione: l’area è molto sporca, l’erba evidentemente non sfalciata e gli utilizzatori lamentano la frequente carenza di sacchettini (negli appositi raccoglitori) per la raccolta delle deiezioni canine;
  • la parte ovest del giardino Rapisarda ha erba molto alta e risulta essere luogo utilizzato, non solo in orario notturno, dalle prostitute per gli “incontri” con i loro clienti;
  • i vialetti dell’area sono pavimentati con masselli autobloccanti ma folti ciuffi d’erba affiorano rendendo periglioso il passeggio;

CONSIDERATO CHE

  • via Valgioie è un rettilineo con molti attraversamenti e intersezioni ma, ciononostante, risulta essere una strada molto pericolosa innanzitutto per gli utenti deboli della strada;
  • il giardino Rapisarda, tenuto conto delle criticità sopra esposte, è caratterizzato da una situazione che nel suo complesso si può definire discreta e a cui mancano semplici attenzioni e manutenzioni per renderlo uno spazio verde di gradevolissima fruizione;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia cognizione circa la pericolosità di via Valgioie, se abbia evidenza di sinistri (anche con soli danni materiali) e se intenda aumentare la presenza di pattuglie della Polizia Municipale per il controllo della circolazione sia statica sia dinamica in via Valgioie e limitrofe;
  2. se l’Amministrazione intenda assumere provvedimenti per limitare la velocità della circolazione veicolare in via Valgioie mediante la collocazione di dossi, piattaforme rialzate, semafori lampeggianti, attraversamenti illuminati e altri manufatti utili in funzione di dissuasori della velocità;
  3. quanti siano i passaggi di AMIAT presso il giardino Rapisarda e quali le tipologie degli interventi;
  4. se sia in previsione la pulizia dei tombini;
  5. se e quando si preveda di effettuare lo sfalcio delle erbacce e la cura delle alberate che necessitano di manutenzione;
  6. se l’Amministrazione intenda eseguire la manutenzione dell’area cani e se si intenda progettare la realizzazione di una seconda area cani utilizzando lo spazio verde situato al confine ovest del giardino, che sia separata da quella attualmente già presente e in cui possano trovare posto cani di piccola taglia.

Silvio Magliano