Skip to main content

INTERPELLANZA – Auspicando il sostegno dell’Amministrazione anche per il 2021 alle associazioni culturali e di terzo settore concessionarie di bene di proprietà del Comune

PREMESSO CHE

– con un’interpellanza presentata il 14 settembre 2020 (mecc. 2020 01931) lo scrivente poneva all’attenzione dell’Amministrazione il tema e la situazione degli Enti e della Associazioni senza fine di lucro che operano presso strutture, immobili, spazi di proprietà comunale in virtù di contratti di concessione e che, a causa dell’emergenza da COVID-19, si trovavano e tuttora si trovano nell’impossibilità di svolgere le consuete attività didattiche, culturali e di intrattenimento; – veniva evidenziato che per le realtà di questo tipo, l’attività sociale è anche la principale e talvolta l’unica fonte sostentamento economico, che solo in un numero limitato di casi queste realtà hanno ripreso a pieno regime l’attività e che l’interruzione (o il rallentamento) dell’attività non corrisponde a un proporzionale calo delle spese, dal momento che utenze, canoni, tributi, assicurazioni e altre uscite continuano a doversi versare puntualmente; – si rilevava che il Decreto “Cura Italia” e l’articolo 216 del Decreto “Rilancio”, così come modificato dalla Legge di conversione, prevedevano la possibilità per i Concessionari delle sole A.S.D. di richiedere la revisione dei rapporti concessori “mediante la rideterminazione delle condizioni di equilibrio economico-finanziario originariamente pattuite, anche attraverso la proroga della durata del rapporto, comunque non superiore a ulteriori tre anni, in modo da favorire il graduale recupero dei proventi non incassati e l’ammortamento degli investimenti effettuati o programmati” e che, in realtà, l’articolo 216 del Decreto “Rilancio” facesse riferimento al preesistente articolo 165 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n. 50, meglio conosciuto come “Rischio ed equilibrio economico-finanziario nelle concessioni”, che non si riferisce alle sole A.S.D.;

EVIDENZIATO CHE

– l’unica misura a sostegno di queste realtà da parte del Comune di Torino era la dilazione della terza e della quarta trimestralità al 31 dicembre 2020, come da delibera della Giunta Comunale del 17 marzo 2020; – in caso di ritardo nel versamento del dovuto alla Città di Torino, le Associazioni rischiano sanzioni o, addirittura, di vedersi revocata la concessione; – diversi sono i casi di Associazioni che hanno investito somme anche rilevanti per la ristrutturazione degli spazi presi in affitto dalla Città di Torino; – senza misure adeguate di sostegno, un numero rilevante di queste realtà dovrà interrompere l’attività; – la Città di Torino non può permettersi di vedere drasticamente ridotta la platea di Associazioni attive sul territorio;

CONSIDERATO CHE

– nel corso del Consiglio Comunale di lunedì 12 ottobre 2020 l’Assessore con delega al Patrimonio pronunciò la seguente risposta: “Grazie, Consigliere Magliano, che solleva un problema molto attuale, purtroppo, che riguarda la possibilità di dare un aiuto alle moltissime associazioni che sono presenti nella Città di Torino, moltissime associazioni che utilizzano dei nostri locali in concessione. Volevo solo leggerle la risposta tecnica perché lei giustamente nella sua interpellanza che io ho letto attentamente fa riferimento a un preciso articolo, l’articolo 165. Le leggo prima la risposta tecnica, poi cercherò di fare una sintesi politica. “Con riferimento alla possibilità di estensione ai rapporti di locazione e concessione di beni di proprietà comunale dell’articolo 175 del Codice dei Contratti Pubblici si deve osservare come la norma citata trova applicazione ai soli 33 rapporti di partenariato pubblico-privato previsti dall’articolo 3 del Codice predetto. I rapporti di locazione e concessione di beni non sono soggetti a tale disposizione e i relativi contratti non sono suscettibili di modifica secondo le relative previsioni. L’articolo 216 del Decreto Rilancio è invece norma applicabile alle sole attività di tipo sportivo. Come anche sottolineato della giurisprudenza recente che si è occupata di tali aspetti non è oggi individuabile una norma di legge che consenta di valutare le sopravvenienze come quelle relative all’epidemia in termini di modifica di rapporti contrattuali di locazione e concessione non disciplinati da norme speciali, come nel caso degli impianti sportivi. Tuttavia, proprio da alcune pronunce giudiziarie è possibile desumere principi che possono consentire il riconoscimento delle misure di sostegno tenuto conto della situazione eccezionale venuta a determinarsi. In questo quadro gli uffici stanno valutando la possibilità di definire in concreto iniziative a favore di locatari e concessionari di immobili di proprietà comunali incidenti sui relativi contratti che si ritiene possano essere adottate e applicate entro l’esercizio. Si resta a disposizione per ogni chiarimento”, questa è chiaramente la risposta degli uffici. Volevo sottolineare l’ultimo aspetto perché chiaramente ad oggi le nostre armi amministrative sono leggermente spuntate, però noi abbiamo appunto, come ho detto, dei riferimenti di una sentenza recente che possono aprire una strada per poter andare in questa direzione, questa direzione che noi dal punto di vista politico vogliamo attuare penso tutti, quindi non c’è un colore politico che non voglia attuare la possibilità di poter valutare effettivamente le problematiche relative al periodo di blocco o relative alla pandemia che hanno subìto moltissime associazioni del territorio, quindi noi stiamo preparando e quindi sicuramente con questo dibattito si aprirà anche un confronto ancora più ampio, una delibera di Giunta che poi sarà a breve è pronta proprio per esaminare a fondo questa possibilità. Quindi da questo punto di vista io ringrazio il Consigliere Magliano per la sollecitazione all’interpellanza, chiaramente avremo occasione poi di riparlare di questo tema con l’approvazione di questa delibera di Giunta che è in preparazione ed è quasi conclusa.”; – questa fu la replica dello scrivente: “Sarà mia cura fare un ulteriore approfondimento sull’applicazione o meno dell’articolo 165 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016 numero 50, meglio conosciuto come “Rischio ed equilibrio economico finanziario nelle concessioni”, questo è il titolo dell’articolo che non si riferisce solo alle ASD, come i suoi uffici hanno fatto una verifica, ma penso che se l’abbia fatta il dottor Calvano posso considerarlo come giurisprudenziale dal punto di vista della capacità del nostro Direttore di affrontare il tema, ma lì c’era lo spazio, tanto quanto nel 216 del Decreto Rilancio era solo previsto per le concessioni sportive, le ASD questo tipo di ragionamento, io ho cercato, ho fatto un po’ di ricerca normativa per trovare degli spazi per dare all’Amministrazione una via d’uscita, perché, e lo ribadisco in quest’Aula, noi avremmo centinaia di associazioni che hanno rapporti con la Città, la cui somma di queste concessioni sono numeri oggettivamente risibili per un bilancio da un miliardo e passa, meno male che c’è l’Assessore Rolando in Aula, che peraltro anche lui sta ragionando su possibilità in queste settimane di sostegno, ma tanti piccoli blocchi da 5-6-7-8-10.000 euro di canone di concessione per noi la somma potrebbe essere qualcosa di assolutamente affrontabile, per quelle associazioni non lo sarà perché si troveranno a gennaio, a febbraio la Città che giustamente chiede il dovuto e queste associazioni non hanno le risorse, quindi rischiamo poi di renderle morose. Rendendole morose non potranno più essere oggetto di nostri contributi, né tantomeno di patrocinio, cioè evitiamo che parta la macchina infernale dell’inseguimento dell’associazione morosa perché a quel punto non potremmo né sostenerla, né fare delle concessioni, né fare dei protocolli d’intesa. Per cui, Assessore, io mi auguro che quello che lei ha detto qui in Aula sia una delibera che arriva quanto prima, siamo nella seconda settimana di ottobre. Mi auguro che questa delibera non so se si potrà fare perché come lei sa, Assessore, la retroattività delle leggi in questo Paese è il più delle volte impossibile, però mi auguro che invece si trovi la soluzione regolamentare in punto di diritto amministrativo affinché le associazioni che oggi non riescono a pagare possano trovare uno sconto, addirittura in alcune condizioni proprio il non pagamento delle concessioni e chi invece, Assessore, questo lo dobbiamo dire per equità, chi invece ce l’ha fatta, trovare un ristoro nell’anno prossimo perché questa deve essere un’ambivalenza, non possiamo fare figli e figliastri perché ci sono alcuni Presidenti che hanno patrimonializzato mettendo denaro nell’associazione, denaro proprio, affinché l’associazione potesse adempiere ai propri obblighi. Nello stesso tempo io non posso registrare, non me ne voglia l’Assessore, non è affatto polemica, però registrare un cambiamento di rotta importante. Il Movimento 5 Stelle ha sempre guardato al mondo dell’associazionismo, al mondo della cooperazione con un certo scetticismo, perché mi ricordo alcune posizioni prese dall’ex Consigliere Appendino e dal capogruppo Bertola su come questo mondo era un mondo che era utilizzatore a sproposito di contributi e di risorse pubbliche. Oggi mi fa piacere invece che siamo alleati su questo, permettere a queste associazioni di esistere e di vivere perché sia che si occupano di politiche socio assistenziali o servizi socioassistenziali, hanno dato una mano enorme durante il Covid e lo stanno facendo attualmente alcune di esse con i nostri snodi perché una delle cose che dobbiamo ribadire è che se la Città riesce, poi magari avremo modo di discutere sulle modalità e i tempi, riesce a sostenere tante famiglie in difficoltà lo deve al mondo del Terzo Settore e tante realtà invece di predilezione culturale, ad esempio, tante realtà associative che si occupano di cultura e che prediligono utilizzare il tempo dei loro volontari nell’ambito culturale, sono quelle che hanno fatto compagnia alle persone durante il lockdown, per cui da una parte avevo chi cercava di sostenermi nei bisogni primari e poi avevo qualcuno che riempiva magari le giornate di iniziative, dibattiti e convegni. Detto questo, concludo, ringrazio l’Assessore e farò ulteriori verifiche in merito a quello che è stato affermato testé in Aula rispetto all’applicabilità o meno dell’articolo 165 del Decreto Legislativo 50/2016, ma di sicuro attendo con grande trepidazione, e lo dico seriamente, questa delibera perché potrebbe essere veramente non una boccata d’aria e di ossigeno al punto di vista economico, ma un riconoscimento politico di quello che centinaia di realtà del mondo del Terzo Settore hanno fatto per questa città, per i suoi cittadini e per le persone maggiormente bisognose.”;

RILEVATO CHE

– sia secondo quanto noto sia in base a quanto riportato allo scrivente non pare che l’Amministrazione abbia già provveduto ad adottare alcun provvedimento con riferimento all’annualità in corso; di converso, risulta certa la vigenza dello stato di emergenza e la prosecuzione delle disposizioni a contrasto e contenimento della diffusione epidemiologica e, tra le molte, la protrazione delle difficoltà e/o dell’impossibilità a svolgere le proprie attività per molte Associazioni concessionarie di immobili, spazi, strutture di proprietà della Civica Amministrazione;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione, partendo dalla discussione inerente all’interpellanza mecc. 2020 01931 (sopra riportata), abbia novità e/o integrazioni da riferire;
  2. se l’Amministrazione intenda adottare idonei provvedimenti per i canoni che le Associazioni culturali concessionarie dovrebbero corrispondere per l’annualità in corso, a fronte delle difficoltà o dell’impossibilità che le Associazioni continuano ad incontrare, causa prosecuzione dell’emergenza sanitaria, nello svolgimento delle proprie attività;
  3. se all’Amministrazione risulti che taluni funzionari/dirigenti abbiano sollecitato le Associazioni culturali concessionarie al versamento del canone per l’annualità in corso, nonostante lo stato di emergenza tuttora in essere, poichè, diversamente, non si potrebbe procedere al rinnovo della concessione;
  4. se l’Amministrazione possieda un prospetto aggiornato degli importi relativi alle utenze anni 2018, 2019 e 2020, con riferimento agli immobili in concessione alle Associazioni culturali ed Enti del Terzo Settore e se, in base ad esso, risultino differenze tra gli importi per le utenze anni 2018­2019 e 2020 e quale sia lo stato di solvenza da parte dei concessionari;
  5. quale sia la situazione degli immobili di proprietà del Comune concessi alle Associazioni culturali con riferimento al d. lgs. n. 102/2014 (che recepiva la Direttiva europea EED 27/2012) come modificato dal d. lgs. n. 141/2016 e smi in tema di installazione dei sistemi di contabilizzazione del calore: se l’onere sia posto a carico della proprietà, come si dedurrebbe dalle interpretazioni prevalenti della normativa o se il Comune abbia posto a carico dei concessionari tali incombenze, in quali e quanti casi tali opere siano già state svolte e a carico di chi;
  6. se e come l’Amministrazione intenda sostenere, con sgravi e/o con proroga delle concessioni, le Associazioni Culturali e le realtà di Terzo Settore con le quali è in vigore un contratto di concessione pluriennale.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Corso Marconi: scuola e genitori chiedono sicurezza, l’Amministrazione li abbandona?

PREMESSO CHE

– corso Marconi è oggetto di un progetto di pedonalizzazione che ha visto realizzare nel tratto tra corso Massimo D’Azeglio e via Madama Cristina un’area pedonale nella carreggiata centrale, un’apertura al traffico veicolare nei controviali con nuovi dossi presso gli attraversamenti pedonali, il nuovo limite di velocità a 20km/h e una nuova pista ciclabile che collega corso Massimo D’Azeglio con via Nizza;

– il progetto di modifica della viabilità di corso Marconi rientra nell’iniziativa Torino Mobility Lab della Città di Torino per l’intero quartiere di San Salvario, la quale proponeva di realizzare un nuovo spazio per il quartiere, pedonalizzando l’intera area costituita dai due controviali di corso Marconi e dalla carreggiata centrale di fronte alla Scuola Manzoni per la formazione di un nuovo luogo di socializzazione;

– l’iniziativa Torino Mobility Lab prevedeva la realizzazione di Scuole Car-Free, e cioè aree pedonali nella zona di entrata ed uscita degli alunni dalle scuole cittadine, e tra queste, l’Istituto Comprensivo Manzoni di corso Marconi 28;

– la realizzazione del progetto artistico previsto per la carreggiata centrale di corso Marconi ha recentemente conosciuto il parere contrario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio che ha di fatto “congelato” la prosecuzione dell’iter progettuale;

RILEVATO CHE

– durante i tavoli di coprogettazione l’Amministrazione si era impegnata a mappare le barriere architettoniche della zona al fine di intervenire per mettere in sicurezza l’area manifestando inoltre l’intenzione, direttamente connessa alla pedonalizzazione e al fine di incentivare lo sviluppo della mobilità sostenibile, di fornire una dotazione di biciclette alla scuola: intenzione che però non ha incontrato evidenze empiriche;

– l’Associazione dei genitori dell’Istituto Comprensivo Manzoni di corso Marconi 28, denominata “Manzoni People”, ha chiesto ripetutamente nei tavoli di coprogettazione all’Amministrazione di mettere in sicurezza l’area per permettere agli insegnanti di utilizzare lo spazio della carreggiata centrale di corso Marconi, ora pedonale, a fini ludici e didattici;

CONSIDERATO CHE

– l’Amministrazione, promotrice dell’iniziativa di pedonalizzazione dell’area, della realizzazione della sperimentazione Scuola Car-Free, non ha provveduto a mettere in sicurezza l’area per permettere alla Scuola Marconi di poter utilizzare lo spazio antistante portando gli alunni a svolgere attività ludico-educative;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

– se si intenda realizzare un nuovo spazio pedonale e di socializzazione per San Salvario in corso Marconi, tra corso Massimo D’Azeglio e via Madama Cristina e, in caso di risposta affermativa, se si intenda implementare la comunicazione e le informazioni ai cittadini; – se sia stata svolta e completata l’opera di mappatura delle barriere architettoniche della zona e conseguentemente sviluppato un progetto di messa in sicurezza dell’area per permettere alla Scuola Manzoni di utilizzare lo spazio per attività ludiche ed educative; – se la Soprintendenza sia stata coinvolta e interpellata dall’Amministrazione già nel corso della stesura del progetto per corso Marconi e comunque in una fase antecedente all’avvio della realizzazione; – qual sia il futuro di quest’area conteso tra progetti di realizzazione di un parcheggio sotterraneo, pedonalizzazioni temporanee, nuove piste ciclabili e di un nuovo spazio aperto (una “piazza”) per San Salvario.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Giostre e aree bimbi: è indispensabile salvaguardare sia la sicurezza sanitaria sia il diritto al gioco sia il tessuto imprenditoriale del settore

PREMESSO CHE

– lo scrivente ha recentemente ricevuto le lamentele di alcuni imprenditori del settore del divertimento e del gioco rivolto ai più piccoli: si tratta dei giostrai che collocano le loro attrazioni presso alcuni parchi e aree della città; – sovente si tratta di attrazioni singole o presenti in piccolo numero (come avviene ad esempio presso Piazza D’Armi in cui è presente una giostra classica, un trenino, un Bruco mela e una piccola pista per la corsa delle automobiline);

CONSIDERATO CHE

– nel corso del primo lockdown della primavera 2020 tutte le attrazioni erano state chiuse, così come erano state interdette le aree giochi bimbi presenti presso i parchi e giardini cittadini; – con la decelerazione della “prima ondata” epidemiologica si sono consentite le riaperture, sempre nel rispetto delle generali prescrizioni anti-contagio, sia delle aree giochi sia delle giostre; – con il secondo lockdown del novembre scorso e a seguito dell’inserimento della Regione Piemonte in zona rossa sono state chiuse le giostre ma, secondo quanto riportato allo scrivente, sono state mantenute aperte le aree giochi bimbi; – tale situazione ha generato una evidente asimmetria nella gestione e fruizione delle attrazioni dei divertimenti rivolti ai più piccoli: i bimbi possono recarsi presso le aree giochi in compagnia dei loro genitori – senza contingentamento numerico, in assenza di specifici controlli e in assenza delle procedure di sanificazione – ma gli stessi bimbi non possono usufruire delle giostre, ove sarebbe molto semplice porre limiti numerici all’utilizzo e imporre adeguate procedure di sanificazione;

RILEVATO CHE

– secondo quanto narrato allo scrivente pare che alcuni operatori della Polizia Municipale abbiano recentemente sanzionato e imposto la chiusura al titolare di una giostra, seppure in assenza di assembramento ma per il semplice fatto di avere in funzione la propria attività;
– secondo quanto appreso dallo scrivente, pare che altre Regioni e Comuni del Paese (in Liguria e in Toscana) consentano ai bimbi sia di divertirsi presso le aree giochi sia presso le giostre; – in tal modo si garantisce sia il divertimento dei più piccoli sia la sopravvivenza delle realtà imprenditoriali di settore (giostrai);

PRECISATO CHE

– lo scrivente ritiene che, a maggior ragione in un periodo di fortissime limitazioni e restrizioni alla libertà personale come quello che stiamo faticosamente attraversando, sia doveroso rivolgere un’attenzione particolare alle esigenze dei più piccoli garantendo – nel pieno rispetto dei protocolli e delle disposizioni normative contingenti – il diritto al gioco nel senso più ampio del termine ed in ogni forma; – allo stesso tempo, si ritiene che il diritto al gioco possa trovare esplicazione sia presso le aree giochi bimbi sia presso le giostre (escludendo per evidenti ragioni i luna park, i parchi divertimenti e similari) e che ciò possa e debba avvenire imponendo e garantendo il distanziamento, la frequente sanificazione delle attrezzature e l’utilizzo della mascherina;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione provveda alla frequente sanificazione delle attrezzature presenti presso le aree giochi bimbi presenti presso parchi, giardini, aree verdi e in altre zone della città;
  2. se l’Amministrazione e il Corpo di Polizia Municipale stiano svolgendo attività di vigilanza presso le aree giochi bimbi per verificare il rispetto delle disposizioni normative anti-contagio;
  3. se l’Amministrazione intenda consentire l’apertura delle giostre (ma non dei luna park e similari) imponendo misure simili se non identiche a quelle in vigore per altre attività economiche (quali, ad esempio, il rispetto di determinati criteri di contingentamento e frequente sanificazione delle attrezzature).

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Linea 15 GTT: un tram che si chiama desiderio… di continuare ad avere il capolinea in via Brissogne (quartiere Pronda)

PREMESSO CHE

  • come pubblicato il 10 settembre 2019 nel sito istituzionale di GTT: “2021: TRENTA NUOVI TRAM PER LA RETE DI TORINO. Saranno prodotti da Hitachi i nuovi tram di Torino. GTT ha completato l’analisi delle offerte di gara, a cui hanno partecipato 5 tra i principali produttori mondiali. Hitachi Rail S.p.A ha presentato l’offerta migliore. Ora l’obiettivo è procedere entro ottobre con l’assegnazione definitiva della commessa e la stipula del contratto, che riguarda 30 tram per una spesa di 63,417 milioni di € (comprensiva di 1,1 milione di euro per i ricambi). Il finanziamento per l’acquisto dei 30 tram è interamente coperto dal Ministero dei Trasporti attraverso una convenzione con la Città di Torino e rientra nella cosiddetta “cura del ferro”, pensata per potenziare i trasporti su rotaia nei grandi centri urbani. I primi tram saranno pronti tra 18 mesi (contro i 24 previsti inizialmente), al termine dei quali potranno iniziare le procedure di autorizzazione per l’immissione in servizio a partire dalla primavera del 2021. Il nuovo tram di Torino sarà lungo 28 metri e trasporterà circa 200 passeggeri. Sarà dotato di riscaldamento e aria condizionata. Avrà il pianale ribassato, senza scalini, e 2 postazioni attrezzate per persone con disabilità. I nuovi tram potenzieranno il servizio tranviario torinese e, in parte, sostituiranno i modelli più datati come i tram ‘gialli’. Lo stile e il design interno dei nuovi tram di Torino sono stati curati da Giugiaro Architettura. La livrea sarà caratterizzata dai colori di Torino e realizzata su indicazione della Città e di GTT in continuità con quella dei nuovi bus entrati recentemente in servizio. La Città e GTT hanno fatto richiesta al Ministero dei Trasporti per il finanziamento di un ulteriore lotto di 40 tram.”;
  • come ampiamente riportato da molti organi di informazione nel corso della primavera 2020, nonché da comunicato stampa pubblicato nel sito istituzionale della Città in data 1° aprile 2020, “Un ringraziamento profondo al Governo e in particolare al Ministro De Micheli, per l’attenzione posta al territorio torinese. Lo esprimono la Sindaca di Torino, Chiara Appendino, l’Assessore ai trasporti Maria Lapietra, e l’Amministratore Delegato di Gtt, Giovanni Foti, in relazione alla notizia relativa allo stanziamento di 30 milioni di € per il rinnovo dei mezzi pubblici torinesi, deciso dalla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. I fondi potranno avere ricadute concrete e in tempi brevi in quanto Gtt si è già attrezzato, attraverso appositi bandi di gara, per l’acquisto di mezzi a impatto zero. In particolare, è prevista per il prossimo 8 giugno la scadenza del bando di gara relativo all’acquisto di 100 autobus elettrici. Occorre quindi accelerare gli iter amministrativi e burocratici affinché i soldi siano concretamente disponibili per Gtt. In questo caso l’azienda potrebbe firmare il contratto a settembre e i primi mezzi potrebbero arrivare a partire dal marzo 2021. Contestualmente a questi fondi la Città di Torino farà il possibile per rendere disponibili anche la prima tranche di € 5,6 milioni € di fondi stanziati dal Ministero e destinati all’acquisto di nuovi tram. In questo caso la gara si è conclusa e si apre la concreta possibilità di avere 30 nuove motrici tranviarie Hitachi a Torino già a partire dal 2021.”;

RILEVATO CHE

  • la linea 15 GTT è servita da tram che effettua il suo percorso dal capolinea/fermata 591 Coriolano (corso Casale, quartiere Sassi) al capolinea/fermata 531 Brissogne (via Brissogne, quartiere Pronda), transitando per corso Casale, corso Belgio, via Po, via Arsenale, corso Matteotti, corso  Re Umberto, corso  Einaudi/Peschiera, via Monginevro;
  • sovente accade che presso il capolinea di via Brissogne siano attestate due vetture, una proprio in corrispondenza della fermata e l’altra ferma in via Bionaz, al fine di evitare di sostare in curva bloccando      il  traffico veicolare;
  • secondo quanto riferito dai cittadini residenti in zona e diffuso da alcuni organi d’informazione, pare che sia intenzione dell’Amministrazione e di GTT di spostare il capolinea da via Brissogne a via Tofane, dunque a circa 1 km di distanza;

TENUTO CONTO CHE

  • il documento “Nuove linee GTT 2020” pubblicato nel sito istituzionale di GTT inserisce la linea 15  tra  le 13 linee di forza che rimangono invariate;
  • come riportato nel sito istituzionale di 5T, “Nell’ambito della nuova riorganizzazione della rete urbana e suburbana GTT di bus e tram di Torino numerose sono state le attività messe in campo in questi mesi tra cui anche interventi specifici dedicati a migliorare la velocità commerciale dei mezzi pubblici attraverso l’estensione del servizio di priorità semaforica. […] Nella città di Torino, il servizio di priorità semaforica è già erogato su alcune linee tranviarie ma il servizio è stato esteso anche alle linee tranviarie 15 e 16 con risultati positivi: la linea tram 16 ha migliorato la velocità di circa il 14% con una riduzione media dei tempi di percorrenza di 4 minuti, la linea 15 ha migliorato la velocità del 10% con una riduzione media dei tempi di percorrenza di 5 minuti.”;
  • nel mese di gennaio alcuni organi d’informazione hanno dato notizia dell’intenzione dell’Amministrazione torinese di fare fronte alle necessità che coinvolgono lo sviluppo e la sistemazione del trasporto pubblico cittadino proponendo un nuovo piano di interventi. Si tratterebbe di un progetto dal valore di € 2.380.000.000 che dovrebbe intervenire sulle grandi questioni del trasporto di massa del capoluogo. A breve dovrebbe essere presentata la richiesta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per concorrere al bando di assegnazione dei finanziamenti. Il progetto avrà come obiettivo il riassestamento dell’intero sistema dei trasporti pubblici della città: è possibile raggruppare il piano di interventi sui trasporti di Torino in 3 grandi temi (potenziamento linea 1 e sviluppo linea 2 della Metropolitana, passaggio alle busvie elettriche e rinnovo parco veicoli) e, tra questi, sarebbe prevista la riorganizzazione della linea 15;

EVIDENZIATO CHE

  • molti cittadini residenti nel quartiere Pronda, periferia occidentale confinante con il Comune di Grugliasco, sono preoccupati che la linea 15 possa essere interessata da una riorganizzazione che cancelli il servizio garantito dal tram e/o che venga spostato il capolinea da via Brissogne a via Tofane (a 1 km di distanza) e che la motivazione risieda nella necessità contingente di individuare una     soluzione      all’ingombro dei  tram;
  • la linea 15 è, con la 64, l’unica che serve questa porzione della periferia occidentale;
  • lo spostamento del capolinea in via Tofane penalizzerebbe fortemente i 10000 residenti del quartiere Pronda, ma anche gli abitanti dei quartieri Lesna e Aeronautica e della confinante Grugliasco;

INTERPELLA

Il  Sindaco  e  l’Assessore competente per sapere:

  1. quali siano gli orientamenti dell’Amministrazione, d’intesa con GTT, con riferimento alla linea 15;
  2. se si possano rassicurare tutti i cittadini fruitori della linea 15 – residenti, dimoranti o frequentanti per motivi di lavoro i quartieri Pronda, Lesna e il Comune di Grugliasco – circa la futura       permanenza del  capolinea  in  via Brissogne;
  3. se il motivo del paventato spostamento del capolinea da via Brissogne a via Tofane risieda nella necessità di adeguare gli spazi del capolinea agli ultimi tram entrati (o entranti) a far parte della flotta di GTT e se non siano state svolte preventive e opportune misurazioni e valutazioni tecniche.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Strada Castello di Mirafiori tra difficoltà e progettualità: a quando la soluzione dei problemi?

PREMESSO CHE

  • da tempo lo scrivente riceve numerose segnalazioni da parte di cittadini residenti nel quartiere Mirafiori Sud con specifico riferimento alla situazione di strada Castello di Mirafiori;
  • le doglianze hanno avuto ed hanno ad oggetto sia l’indebito utilizzo del marciapiede da parte di biciclette e monopattini sia la situazione in cui da tempo versa l’ampia area verde antistante (ci si riferisce al tratto di strada Castello di Mirafiori compreso tra corso Unione Sovietica e strada delle Cacce);
  • con una mail inviata ai competenti uffici comunali il 10 giugno 2020 lo scrivente, tramite la Segreteria del Gruppo, comunicava che: “questo Gruppo ha ricevuto molte segnalazioni provenienti da commercianti e cittadini residenti in strada Castello di Mirafiori relative alla pericolosità del marciapiede lato nord poiché spesso percorso pericolosamente da velocipedi, monopattini e similari. Si domanda se sia possibile installare dissuasori (transenne/parapetti o panettoni) al fine di impedire l’accesso sul marciapiede ai velocipedi a trazione umana o elettrica. Ci si riferisce con precisione al tratto di strada Castello di Mirafiori (pressi civico 105) compreso tra via Morandi e strada delle Cacce. Si coglie l’occasione per domandare se sia ancora in vigore il progetto per la realizzazione della pista ciclabile in strada Castello di Mirafiori (per congiungere corso Unione Sovietica al Parco Colonnetti) e gli altri interventi inerenti la creazione di parcheggi e la sistemazione delle sponde del Sangone.”;
  • a tale richiesta gli uffici dell’Area Mobilità hanno così risposto in data 15 luglio 2020: “Mentre la posa di dissuasori su marciapiede risulta certamente efficace al fine di impedirne l’invasione da parte delle auto, non può ritenersi una misura altrettanto idonea a impedirne l’uso improprio da parte di velocipedi, monopattini e affini, avendo questi sagoma ridotta, assimilabile a quella di una persona. Tuttavia la presenza di tali elementi dovrebbe almeno indurre una riduzione della velocità da parte di coloro che abusano del marciapiede con detti mezzi, ma è anche vero che possono costituire un ostacolo per i legittimi fruitori del medesimo marciapiede ed in particolare per i disabili motori. Per quanto sopra esposto, questo Servizio ha provveduto a richiedere un parere alla Circoscrizione competente e al Corpo di Polizia Municipale, sulla base di una ipotesi progettuale, circa l’opportunità di collocare dei paletti dissuasori lungo il tratto di marciapiede di cui trattasi. Per quanto riguarda le altre informazioni richieste, premesso che il sistema ciclabile complessivo previsto nel Biciplan vigente comprende anche il collegamento ciclabile tra Corso Unione Sovietica e il parco Colonnetti, si trasmette la richiesta di Codesto Spett.le Gruppo Consiliare Moderati alla Divisione Ambiente, Verde e Protezione Civile, per quanto di competenza relativamente agli altri interventi citati.”;
  • a integrazione del riscontro appena citato, in data 21 agosto 2020 perveniva allo scrivente la seguente nota della Direzione Verde-Ambiente-Protezione Civile: “Con riferimento all’oggetto e ad integrazione di quanto scritto dal Servizio Mobilità con nota prot. n. 9831 del 15/07/2020, si comunica che il progetto di completamento del parco Sangone prevede la costruzione di un marciapiedi di confine tra il parco e la viabilità veicolare nel tratto tra le vie Morandi e Cacce sul lato sud, compatibilmente con i restringimenti della sezione stradale. In parallelo, sul lato sinistro della sponda Sangone, vi sarà un percorso promiscuo ciclopedonale di collegamento tra il parco Colonnetti e la cascina Piemonte, collegando la passerella della ciclabile su strada Castello di Mirafiori e il boschetto di Nichelino. Inoltre, una pista di servizio permetterà l’accessibilità di sponda per i lavori di manutenzione in alveo tra la passerella e la parte più estesa del Parco Piemonte.”;

CONSIDERATO CHE

  • in data 30 giugno 2020 la Giunta comunale ha licenziato una deliberazione (“PARCO SANGONE LOTTO A SUB AMBITO 1 TRATTA STRADA CASTELLO DI MIRAFIORI DA NUOVO PONTE DI VIA ARTOM A N. CIVICO 108 (C.O. 4564 – CUP C17B17000060007). APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO – IMPORTO EURO 972.000,00 IVA 10% COMPRESA – FINANZIAMENTO FONDI TRM”, mecc. 2020 01417) con cui ha approvato di “intervenire nella parte del Parco Sangone non interessata da precedenti interventi, liberandola da attività incompatibili, migliorando l’accessibilità e la fruibilità attraverso la creazione di nuovi accessi e percorsi ciclo-pedonali, completando il collegamento con i percorsi esistenti, eseguendo la messa in sicurezza del tratto spondale, con interventi di riprofilatura e di ingegneria naturalistica, senza interessare l’alveo di piena ordinaria. Il progetto prevede l’esecuzione dei necessari interventi di pulizia, di fondamentale importanza per la restituzione alla collettività delle aree, previa ricollocazione degli orti spontanei, già in parte avviata a seguito della realizzazione di nuovi orti regolamentati da parte della Associazione Coefficiente Clorofilla concessionario, a seguito di bando pubblico, dell’edificio rurale Cascina Piemonte e terreni circostanti di proprietà comunale. […] Ulteriori interventi in progetto riguardano la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali, che costituiscono il completamento della rete di percorsi esistenti, anche attraverso la realizzazione di nuovi accessi dalla Strada Castello di Mirafiori, che miglioreranno l’accessibilità e la connessione con le aree urbanizzate poste sul lato nord della strada Castello di Mirafiori.
  • Si prevede inoltre la realizzazione di piste di servizio, necessarie sia per l’esecuzione degli interventi in progetto che per la demolizione degli orti spontanei e contestuale rimozione del materiale di risulta, oltre a interventi di rifacimento dello strato di finitura di percorsi esistenti, di riordino e recupero della viabilità esistente, con formazione di piazzole che svolgeranno la funzione di collegamento tra differenti percorsi e in alcuni casi anche di aree di sosta e punti di osservazione, con messa a dimora di alberi, realizzazione di pavimentazione in lastre di pietra posate su letto di sabbia e posa di sedute e tavoli. E’ anche prevista la messa in sicurezza, ed il contenimento con riprofilatura e realizzazione di piccole opere di ingegneria naturalistica, del versante spondale, nel tratto interessato dalla presenza di sabbie ghiaiose, ghiaie sabbiose grossolane con clasti eterometrici e copertura siltosa-sabbiosa, costituenti superfici terrazzate sospese sull’alveo. Il tratto prossimo al ponte stradale del Corso Unione Sovietica e confinante con il campo nomadi sarà interessato da modesti interventi di taglio selvicolturale e abbattimento di piante deperienti, dalla formazione di una fascia boscata, a costituire una quinta arborea di contorno all’estremità ovest del grande prato, dalla leggera riprofilatura della sponda e ripristino della sezione d’alveo antecedente a recenti eventi erosivi, con ricostituzione del famoso arenile denominato “Spiaggia del Sangone” e accesso al torrente, che allo stato attuale risulta occupato da orti non regolamentati. Si provvederà inoltre alla formazione di una banchina marciapiede sul margine sud della Strada Castello di Mirafiori, a completamento di quella esistente, con implementazione degli stalli parcheggio, principalmente destinati ai visitatori del parco, da realizzarsi nella fascia prossima all’asse viario.”;

INTERPELLA

Il Sindaco e  l’Assessore competente per sapere:

  1. Se l’Amministrazione intenda confermare l’impegno assunto con la deliberazione mecc. 2020 del 30 giugno 2020, sopra ampiamente citata;
  2. quando prenderanno avvio i lavori, quali ambiti andranno a coinvolgere e quali problematiche si ritenga di risolvere con gli interventi de quo;
  3. secondo quali tempistiche si concluderanno i lavori e, conseguentemente, quando i risultati potranno essere apprezzati  dai cittadini.

Silvio Magliano