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INTERPELLANZA – Nuova collocazione della fermata GTT “32 Vinzaglio” prima (e non dopo) dell’attraversamento di corso Vittorio Emanuele II, direzione nord

PREMESSO CHE

  • da fonti giornalistiche si apprende che è intenzione della Giunta ridurre il numero delle fermate GTT;
  • la fermata “32 Vinzaglio”, oggetto di diverse segnalazioni da parte di cittadini, si trova dopo l’incrocio con corso Vittorio Emanuele II;
  • numerose risultano le persone che quotidianamente si servono dei mezzi Gtt e della metropolitana in quest’area;

RILEVATO CHE

  • la collocazione della stazione “Vinzaglio” della metropolitana, posizionata su corso Vittorio Emanuele II, risulta, per tutti coloro che si fermano alla fermata Gtt 32 di corso Vinzaglio, scomoda e poco funzionale;
  • la fermata 32 è esclusa dall’ingresso diretto alla metropolitana;
  • la fermata risulta distante dall’attraversamento semaforico all’incrocio;
  • nelle ore di punta si assiste allo spostamento in massa degli utenti che, dalla fermata 32, attraversano corso Vinzaglio per raggiungere l’ingresso della metropolitana;
  • gli automobilisti che percorrono corso Vinzaglio in direzione centro e in direzione Politecnico si ritrovano spesso a dover effettuare brusche frenate a causa della presenza di molti pedoni che attraversano la strada non in corrispondenza dalle strisce pedonali;
  • quando questa evenienze si verifica, si creano code e ingorghi;

CONSIDERATO CHE

  • è spesso considerato opportuno che le fermate dei tram siano collocate prima degli incroci, e non dopo di essi, data l’inerzia della frenata dei tram;
  • collocando la fermata prima di (e non dopo) un incrocio, si rende necessaria per il tram una sola manovra di frenata e una sola manovra di ripartenza, con evidente risparmio di tempo ed energia;
  • le persone disabili sono notevolmente penalizzate dal momento che, per raggiungere l’ascensore della metropolitana, è necessario compiere un lungo e scomodo tragitto;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia a conoscenza della problematica descritta in narrativa;
  2. se sia intenzione della Giunta spostare la fermata Gtt 32 prima dell’incrocio con corso Vittorio Emanuele II;
  3. in che modo si pensi di tutelare la sicurezza degli automobilisti e dei pedoni evitando il verificarsi del fenomeno degli attraversamenti in massa lontano dalle strisce pedonali.

INTERPELLANZA – Aree verdi a Torino: degrado sempre più significativo

 

PREMESSO CHE

  • l’Area del Verde Pubblico del Comune di Torino è così costituita:
  1. superficie totale territorio comunale: mq. 130.170.000
  2. abitanti: 892.276
  3. superficie totale aree verdi a gestione pubblica (comunale, provinciale, statale, ecc.) nel territorio comunale: mq 19.569.000 circa (oltre a 908.237 mq di aree agricole)
  4. superficie totale aree verdi pubbliche a gestione comunale, diretta o indiretta: mq. 19.210.729 (oltre a 908.237mq. di aree agricole)
  5. superficie di verde a gestione pubblica sul totale della superficie comunale: 16,5 %
  6. verde per abitante (escluse aree agricole): 21,93
  7. verde extraterritoriale di proprietà comunale: 1.450.000 circa
  8. parchi e giardini: mq. 12.733.000 circa
  9. aiuole fiorite:  mq. 2.700 circa
  10. Orti urbani e aree agricole: mq. 1.968.237
  11. bosco a gestione comunale: mq 1.636.000 circa
  12. aree boscate totali: 7.925.186
  13. area gioco: n. 277(aggiornamento settembre 2015)
  14. aree cani: n. 54(aggiornamento giugno 2016)
  15. patrimonio arboreo urbano: circa 110.000 esemplari
  16. patrimonio arboreo collinare: oltre 50.000 esemplari
  17. aree protette a livello europeo (Rete Natura 2000) + Aree Naturali Protette da normativa regionale in territorio comunale (proprietà sia pubblica che privata): mq.  5.913.500;
  18. il Comune di Torino pone, o dovrebbe porre, una grande attenzione alle 277 aree per il gioco, che offrono alla cittadinanza, in particolare all’utenza più giovane, una risposta alle esigenze di svago, dando un valido contributo al miglioramento della qualità della vita;

RILEVATO CHE

  • molte sono le segnalazioni che pervengono in merito al degrado delle aree verdi pubbliche e delle aree gioco della Città;
  • all’interno dei giardini di corso Casale di fronte al numero 160 la “barca” dell’area giochi è stata incendiata la scorsa primavera e che, irreparabilmente danneggiata, è stata poi rimossa;
  • gli steccati all’interno dei giardini situati in via Pietro Cossa 280 risultano essere assolutamente pericolosi per i bambini, andrebbero pertanto riparati e messi in sicurezza; la piattaforma che prima ospitava una fontana è ormai in disuso da molti anni;
  • nei giardini di via Gaidano e di via Rubino si riscontra la presenza di sterpaglie e rifiuti di ogni genere; in caso di pioggia abbondante alcuni dei tombini si otturano; le altalene sono distrutte da molto tempo;
  • all’interno del Parco della Pellerina molti degli scivoli e i seggiolini di molte delle altalene versano in pessime condizioni igieniche mentre sarebbe il caso di igienizzarli con una certa frequenza proprio per garantire sicurezza e pulizia dei bambini;
  • il 16 gennaio 2015 è stato inaugurato il giardino intitolato a Jan Palach: diverse delle panchine di quest’area verde sono già danneggiate;

CONSIDERATO CHE

  • i giardini e le aree verdi della città dovrebbero essere mantenuti in condizioni accettabili di manutenzione e pulizia;
  • le situazioni sopra descritte sono solo alcuni degli innumerevoli casi di cattive condizioni in cui versano le aree verdi;
  • un’area verde decorosa è un’area verde che vale la pena frequentare e un’area verde frequentata da molti cittadini è un’area verde meno appetibile per la microcriminalità;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia a conoscenza di tutte le problematiche sopra descritte;
  2. quali interventi di pulizia e manutenzione siano in programma per i casi descritti in narrativa e in quali tempistiche;
  3. quali altri interventi siano in programma;
  4. quale sia lo stanziamento in bilancio per la manutenzione dei parchi e delle aree verdi.

INTERPELLANZA – Il Parco delle Farfalle, uno spazio urbano che andrebbe restituito ai cittadini

PREMESSO CHE 

  • il giardino Ugo Pecchioli, detto anche “Parco delle Farfalle”, è situato tra le vie Confalonieri e Refrancore, sul territorio della Circoscrizione 5;
  • il “Parco delle Farfalle” è stato inaugurato e intitolato a Ugo Pecchioli nel settembre del 2014;
  • la pulizia di una parte del giardino è competenza dell’Amiat, che peraltro interviene saltuariamente;
  • il settore del Verde del Comune di Torino procede al taglio dell’erba solo in caso di estrema necessità, quando cioè l’erba stessa raggiunge un’altezza tale da rendere impraticabile il giardino;

RILEVATO CHE 

  • diversi cittadini residenti in zona hanno denunciato le pessime condizioni in cui versa il “Parco delle Farfalle”,
  • il senso di sicurezza dei cittadini che frequentano il giardino (famiglie, bambini, anziani) è compromesso dalla presenza di malintenzionati e tossicodipendenti;
  • lo stato di manutenzione del giardino è lungi dall’essere ottimale, così come la sua pulizia;
  • la Circoscrizione n. 5 ha richiesto con prot. 9336 del 16 luglio 2015 la riscossione della polizza fideiussoria per il completamento del piazzale alberato “Parco delle Farfalle”;

CONSIDERATO CHE

  • più di una volta i residenti hanno dovuto rivolgersi alle Forze dell’Ordine a causa del disturbo della quiete pubblica;
  • un gruppo di residenti si è reso disponibile a collaborare con l’Amministrazione Civica nella gestione di questa area verde, per esempio procedendo all’apertura del giardino la mattina e alla sua chiusura la sera; 

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia al corrente della situazione descritta in narrativa;
  2. a chi spetti esattamente la pulizia del giardino e con quale frequenza siano previsti interventi di taglio dell’erba e pulizia;
  3. a quanto ammonti la polizza fideiussoria e se sia possibile ottenere una descrizione dettagliata degli interventi attuati;
  4. in che modo si intenda porre fine a questa situazione di degrado e quali azioni si intendano adottare per la tutela dei cittadini;
  5. se la Giunta comunale intenda prendere in considerazione le proposte suggerite dai cittadini.

INTERPELLANZA : “MUSEO PIETRO MICCA: BAGNI INAGIBILI DA QUATTRO MESI”.

 

PREMESSO CHE
– Torino è ormai a tutti gli effetti una città a vocazione turistica;
– La nostra è stata l’unica città italiana indicata dal “New York Times” come meta turistica suggerita per il 2016: tra le 52 destinazioni indicate dal prestigioso quotidiano americano, la città della Mole si trova al trentunesimo posto in classifica, premiata per “la riqualificazione urbana della vecchia capitale italiana dell’industria”;
– nel 2016 sono state oltre 6 milioni le persone che hanno visitato Torino da tutto il mondo, attratte dalle sue bellezze, dalla sua storia e dalla sua offerta museale;
– Torino vanta la presenza di prestigiosi Musei, primo fra tutti il Museo Egizio, secondo solo dopo quello del Cairo, e altre attrazioni tra cui il Museo Pietro Micca;

RILEVATO CHE
– all’interno del Museo Pietro Micca i servizi igienici risultano inagibili da circa quattro mesi;
– dall’inizio della scorsa estate i visitatori e i dipendenti del Museo sono costretti a utilizzare due bagni chimici da cantiere, collocati all’esterno del Museo, poiché un guasto al collettore che unisce i due servizi igienici fissi della struttura al condotto fognario principale li ha resi inutilizzabili dallo scorso giugno;
– i suddetti servizi chimici risultano essere privi di illuminazione e, visto il progressivo accorciarsi delle giornate, ciò comporterebbe un disagio ulteriore per tutti coloro che si ritroverebbero al buio già dalle ore del tardo pomeriggio;

CONSIDERATO CHE
– il Direttore del Museo ha già provveduto a segnalare tale situazione, senza ottenere risposta alcuna, pare, da parte del Comune;
– il Museo Pietro Micca è un museo civico;
– la situazione descritta, fonte di disagi per i visitatori e il personale del Museo, rappresenta un pessimo biglietto da visita che questa città presenta a chi sceglie di conoscere le sue eccellenze e la sua offerta turistica;

INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

1. se la Giunta Comunale sia cosciente di quanto descritto in narrativa;
2. come ed entro quali tempistiche si prevede di ripristinare il funzionamento dei due servizi interni.

Silvio Magliano

QUESTION TIME – NON APPLICABILITÀ AL SETTORE NON PROFIT DEL NUOVO ART. 49 COMMA 3 DEL D.LGS 8/2015 SULLA COMUNICAZIONE ENTRO 60’ DALL’INIZIO DELLA PRESTAZIONE DI LAVORO ACCESSORIO DEI DATI ANAGRAFICI (O DEL CODICE FISCALE) DEL LAVORATORE

OGGETTO: “NON APPLICABILITÀ AL SETTORE NON PROFIT DEL NUOVO ART. 49 COMMA 3 DEL D.LGS 8/2015 SULLA COMUNICAZIONE ENTRO 60’ DALL’INIZIO DELLA PRESTAZIONE DI LAVORO ACCESSORIO DEI DATI ANAGRAFICI (O DEL CODICE FISCALE) DEL LAVORATORE”.

PREMESSO

  • che il “buono lavoro” (chiamato anche “voucher”) è una modalità di retribuzione del lavoro accessorio;
  • che, con il decreto legislativo n. 185/2016 correttivo al “Jobs Act”, il Governo ha introdotto alcune disposizioni che integrano e modificano, fra l’altro, il cosiddetto codice dei contratti di cui al D.Lgs. n. 81/2015;
  • che, nell’ambito di tali modifiche, assume particolare rilievo proprio l’intervento in materia di lavoro accessorio, rispetto al quale si introduce una maggiore tracciabilità dei “voucher” e una specifica disciplina sanzionatoria;

CONSIDERATO

  • che il nuovo art. 49, comma 3, del D.Lgs. n. 81/2015 stabilisce anzitutto che “i committenti imprenditori non agricoli o professionisti che ricorrono a prestazioni di lavoro accessorio sono tenuti, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione, a comunicare alla sede territoriale competente dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, mediante sms o posta elettronica, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, indicando, altresì, il luogo, il giorno e l’ora di inizio e di fine della prestazione”;

RILEVATO

  • che gli obblighi di comunicazione descritti dalla norma sono, secondo la circolare, “riferiti esclusivamente a imprese e professionisti “
  • che nessuna menzione si fa, nella circolare, del Settore Non Profit;
  • che dunque la circolare esclude il Settore Non Profit, sia esplicitamente sia implicitamente, dall’obbligo sopra descritto;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere se sia intenzione dell’Amministrazione Appendino rispettare le indicazioni della circolare escludendo il Settore Non Profit, come previsto dalla normativa, dall’applicabilità del nuovo art. 49, comma 3, del D.Lgs. n. 81/2015.

Silvio Magliano