Skip to main content

Casa della Salute Valdese, sicuri sicuri che non si voglia chiudere il Servizio Odontoiatrico?

Solo qui si registrano “difficoltà nella sanificazione dei materiali” (nelle altre strutture nessun problema simile): possibile? Quali sono, esattamente, queste difficoltà? Mai riaperto da quasi un anno a questa parte il presidio di via Silvio Pellico: discussa poco fa in Consiglio Regionale la mia interpellanza sul tema.

Tutti riaperti dopo il lockdown, i Servizi Odontoiatrici sul territorio: tutti tranne uno, quello della Casa della Salute Valdese. Perché? L’ho appena chiesto alla Giunta Regionale con un’interpellanza: l’Assessore Icardi ha riferito che il ritardo è dovuto a problemi relativi alla sanificazione dei materiali. Problemi che, tuttavia, si stanno verificando soltanto in via Silvio Pellico a Torino: non ne risultano in altre strutture, né private né pubbliche.

Se c’è un problema di sanificazione dei riuniti, perché c’è solo qui? Qual è, esattamente, questo problema? Verrebbe quasi da pensare l’intenzione sia chiudere il Servizio Odontoiatrico del Valdese: è così? Ho espresso chiaramente la mia preoccupazione durante il mio intervento a verbale.

Questo Servizio, da troppo tempo non attivo, è invece fondamentale. Spesso chi si rivolge alla Case della Salute per le proprie cure odontoiatriche non ha le disponibilità economiche per scelte diverse. Lo scorso 8 settembre l’Assessore Icardi aveva previsto una riapertura imminente, che non si è mai verificata. I pazienti che chiamano per avere informazioni ricevono risposte vaghe e confuse. Le fasce di utenza con minore possibilità economiche sono dunque le più penalizzate. Il personale, pagato dalla Regione, è attualmente fermo. A oggi, i pazienti in lista d’attesa per prestazioni odontoiatriche sono 34, dei quali 5 prenotati nella sede di via Cavezzale e 29 nel Poliambulatorio di via Monginevro. Ci risulta almeno un caso di una paziente che, avendo già pagato la prestazione, non è poi stata ricontattata: perché l’Assessore non l’ha citata nella sua risposta (“Tutti e sette i pazienti in attesa sono stati contattati telefonicamente”)? Questo elemento di discrepanza ci costringe a chiederci se ve ne siano altri nella risposta dell’Assessore e a farci domande sulla qualità e affidabilità delle risposte predisposte dagli Uffici dell’Asl.

Chiedo a questo punto la più assoluta chiarezza sul futuro: se c’è l’intenzione di chiudere, questa scelta politica sia esplicitamente rivendicata. L’attuale situazione di vero e proprio mistero è un danno per tutti.

Regione Piemonte, Sanità, Servizi odontoiatrici, Valdese