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Autore: Redazione sito

Troppi eventi allo Strippaggio, un fardello per la zona di Parco Dora

Festival e concerti, eventi e raduni dal giovedì alla domenica, alcuni dei quali non autorizzati. Un calendario fittissimo, ormai non più sostenibile. Sarebbe ora di cominciare a lavorare per restituire davvero l’area alla cittadinanza.

Il calendario degli eventi al Capannone Strippaggio di Parco Dora è ormai talmente fitto, tra eventi autorizzati e raduni spontanei, da essere totalmente insostenibile dal quartiere, che deve sopportare musica sparata ben oltre i limiti (acustici e temporali) consentiti, frequenze basse da far vibrare i vetri delle finestre, sporcizia e degrado.

La zona non può sostenere quattro giorni a settimana, dal giovedì alla domenica, quando va bene, di raduni all’aperto. Tanto più che Parco Dora è stato pensato, all’origine, come oasi verde di tranquillità nel cuore di Torino: non certo con la vocazione da location per eventi.

I mega eventi a Parco Dora, così come sono al momento, valgono inoltre ad attirare molta gente da altre zone della città, ma rischiano di rendere il quartiere invivibile per quei cittadini che hanno investito e creduto in Parco Dora, sulla base delle promesse, da parte dell’Amministrazione civica, di vedere presto un quartiere completamente diverso.

La stessa Amministrazione dovrebbe lavorare per rendere appetibile e vivibile la zona, in primis per chi la abita. Una volta garantito questo, ben vengano eventi e movida, organizzati e pianificati secondo le regole e rispettando un modello (e un calendario) sostenibile.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Corso Farini e accordi disattesi

Corso Farini

Con questa interpellanza chiedo se la Giunta Comunale intenda procedere al prolungamento dell’area aperta al transito dell’attuale corso Farini fino all’incrocio con Lungo Dora Siena e se ancora preveda lo spostamento del capolinea dell’autobus n. 55, come da accordi originari.

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Affidare agli operatori la pulizia dei mercati e abbassare la tassa rifiuti

Questa Amministrazione sbandiera come un grande successo il fatto che il contratto di servizio con Amiat non sia aumentato rispetto allo scorso anno. Sarebbe invece il momento di abbassare davvero la tassa rifiuti per i residenti nella città più tartassata d’Italia. Sono gli stessi mercatali a chiedere di poter gestire in prima persona le operazioni di pulizia delle sedi di mercato: risparmierebbero loro, risparmierebbe il Comune e risparmierebbero i cittadini.

Questa Maggioranza, per bocca dell’Assessore Lavolta, ostenta come un grande successo politico e amministrativo il mantenimento, presentato come risultato clamoroso, del costo del contratto di servizio 2015 Amiat sui livelli dell’anno passato.

A prescindere dal fatto che un anno senza aumento dopo una lievitazione dei costi pari a quasi 30 milioni di euro nei sei anni precedenti (135 milioni di euro nel 2008 contro i 163milioni di euro del 2015) non è un risultato di cui andare fieri, ritengo che la priorità debba essere sgravare il peso delle tasse sui cittadini torinesi. Che sono, da questo punto di vista, più tartassati d’Italia.

Gli stessi operatori dei mercati hanno più volte chiesto di organizzare in prima persona la pulizia delle aree di mercato. Concederglielo garantirebbe un triplice risparmio: risparmierebbero gli operatori stessi, per i quali il costo dell’Amiat è tra i più gravosi della loro attività; risparmierebbero i cittadini sui quali, lo ricordiamo, grava il 50% del costo della pulizia delle aree di mercato; e risparmierebbe naturalmente il Comune, che non dovrebbe più pagare questo servizio all’Amiat.

A questo punto sarebbe possibile uno sconto sulla tariffa rifiuti per tutti i cittadini. La Giunta Fassino ha appena approvato un apposito Regolamento per chiedere ai cittadini di occuparsi di aiuole, giardini e piazzette. Eccoci alla prova dei fatti: chissà se la sussidiarietà vale sempre o se vale solo quando fa comodo perché non ci sono i soldi…

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

La “collaborazione tra cittadini e amministrazione” non diventi una moratoria per le occupazioni abusive

Mi preoccupa anche una possibile disparità di trattamento penalizzante nei confronti delle Associazioni e delle Onlus che pagano gli affitti per le loro sedi in strutture comunali. Una proposta: perché non incentivare le iniziative dei cittadini studiando un sistema di sgravi fiscali?

“Con qualche decennio di ritardo, finalmente anche la sinistra scopre la sussidiarietà”. Con una semplificazione volutamente brutale, potremmo riassumere così il significato del regolamento sulla “Collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani”, che norma e prevede in maniera anche formale la possibilità che qualsiasi cittadino, in maniera volontaria, possa operare per il bene comune (a partire dalle questioni più spicciole, come la manutenzione di un’aiuola o la restituzione ai residenti di un tratto di via mediante la condivisione di sedie e panchine private).

La mia preoccupazione principale è che, testo alla mano, questo documento altro non sia che uno strumento politico finalizzato a condonare e di fatto rendere irreversibili le tante occupazioni abusive (non ideologicamente neutre ma decisamente schierate, a opera di autonomi, anarchici e antagonisti), da anni insediate in diversi edifici questa città.

Mi chiedo inoltre quale potrebbe essere la reazione dei dirigenti e dei volontari delle Associazioni e delle Onlus che, offrendo alla collettività servizi altrettanto preziosi, da anni pagano salati affitti a prezzi di mercato per le loro sedi in stabili comunali, di fronte al fatto che nuovi soggetti siano esentati da quegli stessi affitti in virtù dei servizi che erogano, così come previsto da questo regolamento.

Questa è la città con le tasse più alte d’Italia: un livello altissimo di spesa al quale dovrebbe corrispondere un livello altrettanto alto di qualità nei servizi. Purtroppo non è così, tanto che chiediamo ai cittadini di fare qualcosa per aiutare l’amministrazione. Benissimo, ma allora a questo punto faccio una proposta: studiamo degli sgravi fiscali per tutti coloro che aderiscono al “Regolamento” e che prestano opere o servizi utili alla collettività.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)03

Campi nomadi trasformati in città in muratura: l’Amministrazione lascia fare

Sono 289 le ordinanze di abbattimento di strutture abitative stabili e abusive nei cinque campi nomadi della città: solo 115 sono state fatte rispettare. I “campi nomadi” diventano sempre più “stanziali”. Con il benestare di Palazzo Civico.

I cinque campi nomadi del territorio cittadino si stanno sempre più velocemente trasformando in vere e proprie città nella città, con tanto di palazzi in muratura, edifici in cemento armato, utenze portate dal Comune e tutte le altre caratteristiche proprie degli insediamenti stanziali. Peccato siano totalmente abusivi.

Secondo quanto riportato a verbale, questa mattina in Sala Rossa, dall’Assessore Tedesco, in corso Unione Sovietica sono state emesse 47 ordinanze con 5 sole rimozioni; in via Lega sono state emesse 29 ordinanze, con 4 sole rimozioni; in strada dell’Arrivore sono emesse 91 ordinanze, con sole 34 rimozioni; in via Germagnano sono state emesse 9 ordinanze, con 2 sole rimozione; in strada Aeroporto sono state emesse 113 ordinanze, con 70 rimozioni. Uno scenario inaccettabile: è evidente che questa Amministrazione o non ha nessuna intenzione di affrontare il problema o non ha la più pallida idea di come fare a risolverlo.

Ma c’è una terza, e più inquietante, ipotesi: a questa Amministrazione non manca la volontà né la strategia, quanto piuttosto il coraggio. Basta vedere la severità e l’inesorabilità con cui si agisce nei confronti dei piccoli interventi edilizi non autorizzati da parte di cittadini non nomadi. Una severità e un’inesorabilità che stridono tremendamente se confrontati con il lassismo dimostrato nei confronti delle costruzioni abusive nei campi nomadi, il più delle volte tollerate.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

I Moderati

Al centro della visione politica della lista civica per la quale mi sono candidato ci sono la persona, la libertà e la dignità di ogni essere umano, la centralità della famiglia e del lavoro, la solidarietà sociale e il rispetto per l’ambiente.

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