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Autore: Redazione sito

Ora è chiaro: questa Amministrazione vuole il suk a prescindere da, e anzi contro, l’interesse e l’opinione dei cittadini

Tutti gli attori coinvolti si sono espressi contro il mercatino dell’illegalità: cittadini, commercianti, Circoscrizioni. Se non è la cittadinanza a volerlo, perché non lo si cancella una volta per tutte?
Dopo l’ennesima presa di posizione della cittadinanza, degli esponenti del commercio e delle Circoscrizioni contro il mercatino del libero scambio, la domanda è più che mai legittima: l’obiettivo di questa Amministrazione qual è? Perché davvero risulta difficile capire le ragioni per mantenere in vita a tutti i costi il bazar – se non un molto malinteso concetto di integrazione.
A maggior ragione dopo i vari interventi in occasione del Diritto di Tribuna di oggi, diventa arduo anche per i più sfacciati sostenere che siano i torinesi a desiderare che il mercatino dell’illegalità resti aperto, in via Monteverdi o altrove.
Qualcuno, nel tentativo di argomentare a favore del suk, arriva a sostenere che si tratta di “un’eccellenza cittadina”. Lo dico per assurdo: se ci crede davvero, questo qualcuno provi a lavorare per collocare il bazar in centro città, magari proprio ai Giardini Reali – come proposto da un gruppo di cittadini. Ma, al contrario, mi sembra evidente che il suk è sempre più spostato verso le periferie perché fa paura, perché non si riesce a contenere e non si riesce a gestire.
Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Scempio al Circolo Oltrepò

Scempio al circolo Oltrepo

I locali del Circolo Oltrepò, situato in Corso Sicilia 23, dieci anni fa erano stati dati in concessione e sono stati ritrovati in pessime condizioni e per questo inagibili, inoltre le chiavi del locale non sono state riconsegnate al Comune di Torino dai gestori ma semplicemente lasciate sul portone d’ingresso con evidenti rischi. Chiedo pertanto alla Giunta Comunale se era a conoscenza di tale situazione di scempio, le motivazioni del mancato intervento preventivo e quali misure si intendano adottare per evitare il ripetersi di situazioni simili.

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Piazze auliche cittadine rovinate dall’asfalto

Piazze auliche cittadine rovinate dall'asfalto

In seguito alla segnalazione di un cittadino a causa della sostituzione della pavimentazione in pietra di Piazza Castello con una di dubbio gusto, non di certo adatta all’immagine della città, con questa interpellanza chiedo alla Giunta comunale il motivo per cui si è scelto di utilizzare un materiale meno prestigioso per sostituire la pavimentazione delle piazze e delle vie storiche della città invece di usare materiali simili a quelli originari.

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Banchi montati all’alba in corso Brunelleschi: le promesse non bastano più, intervengano i vigili

Propongo di destinare una pattuglia della Polizia Municipale al presidio del mercato, per impedire agli addetti di cominciare a montare i banchi prima dell’orario consentito dal regolamento (il mercato apre alle ore 7, pertanto le operazioni di allestimento non possono iniziare prima delle 5.30).
La mia prima interpellanza su questo tema risale al luglio 2014. In questi quindici mesi la situazione è, se possibile, peggiorata: il disagio non è minimamente diminuito e in compenso si è aggiunta l’arroganza di alcuni degli addetti al montaggio dei banchi, aggressivi nei confronti di coloro che si permettono anche solo di chiedere spiegazioni. Oltre al danno, la beffa.
Di fronte ai problemi, le generiche promesse di circostanza di questa Giunta non bastano più né ai cittadini né alla risoluzione dei problemi concreti della città: si provi provi pertanto a percorrere la via delle soluzioni concrete.
Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Disabilità non è malattia: assurdo vincolare il diritto al posteggio riservato a un minimo di uscite mensili per finalità mediche

La disabilità è una condizione e non sempre una malattia: le persone disabili si spostano in città anche per ragioni differenti da terapie e visite. Come qualsiasi cittadino, si muovono per le più svariate ragioni: professionali, sociali, culturali e personali. Anche i buoni taxi e altre simili misure sono pensate sulla base della medesima finalità: garantire alle persone disabili una piena fruizione della mobilità cittadina.

A maggior ragione appare assurdo l’articolo della “Nuova disciplina delle riserve di sosta personali per disabili” secondo il quale “per i richiedenti sprovvisti di patente e non abilitati alla guida (esclusi i non vedenti dietro presentazione verbale d’invalidità) occorre documentare mediante la presentazione di un certificato rilasciato dal proprio medico di famiglia lo spostamento di almeno 10 volte al mese con carattere continuativo per esigenze terapeutiche”. L’articolo discrimina inoltre i cittadini disabili dal punto di vista del diritto alla mobilità urbana. È positivo che anche la Giunta si avveda dell’urgenza della questione; ora si lavori per superare questa normativa piena di contraddizioni.

Valutiamo inoltre la possibilità di applicare anche a Torino una misura già adottata con successo in altri comuni italiani: consentire agli automobilisti che espongono sul cruscotto il tagliando per il diritto al posteggio negli stalli gialli il posteggio gratuito in zona blu quando i posteggi riservati non risultano liberi.

Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)