Disabilità non è malattia: assurdo vincolare il diritto al posteggio riservato a un minimo di uscite mensili per finalità mediche
La disabilità è una condizione e non sempre una malattia: le persone disabili si spostano in città anche per ragioni differenti da terapie e visite. Come qualsiasi cittadino, si muovono per le più svariate ragioni: professionali, sociali, culturali e personali. Anche i buoni taxi e altre simili misure sono pensate sulla base della medesima finalità: garantire alle persone disabili una piena fruizione della mobilità cittadina.
A maggior ragione appare assurdo l’articolo della “Nuova disciplina delle riserve di sosta personali per disabili” secondo il quale “per i richiedenti sprovvisti di patente e non abilitati alla guida (esclusi i non vedenti dietro presentazione verbale d’invalidità) occorre documentare mediante la presentazione di un certificato rilasciato dal proprio medico di famiglia lo spostamento di almeno 10 volte al mese con carattere continuativo per esigenze terapeutiche”. L’articolo discrimina inoltre i cittadini disabili dal punto di vista del diritto alla mobilità urbana. È positivo che anche la Giunta si avveda dell’urgenza della questione; ora si lavori per superare questa normativa piena di contraddizioni.
Valutiamo inoltre la possibilità di applicare anche a Torino una misura già adottata con successo in altri comuni italiani: consentire agli automobilisti che espongono sul cruscotto il tagliando per il diritto al posteggio negli stalli gialli il posteggio gratuito in zona blu quando i posteggi riservati non risultano liberi.
Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)