Appendino non sconfessa le sue Consigliere: da che parte sta la Sindaca?
Nessuna presa di distanza da parte della Sindaca nei confronti delle parole di due Consigliere della sua Maggioranza in seguito ai fatti dello scorso primo maggio. Quanto alle dichiarazioni sulla volontà di “chiudere la piazza ai sindacati”, ho invitato a verbale la Presidente della Commissione Cultura a studiare la storia del sindacalismo e dell’associazionismo del nostro Paese.
Esponenti della sua maggioranza rilasciano dichiarazioni gravissime commentando i fatti dello scorso primo maggio, ma da Appendino nessuna presa di distanza. Mi sarei aspettato dalla Sindaca un intervento simile a quelle che riservò al suo responsabile della comunicazione social quando si permise di dare degli ignoranti ai torinesi. Ed era solo un collaboratore. Oggi, invece, sono state due sue Consigliere a chiedere conto, l’una, del comportamento degli Agenti di Polizia e a scrivere su un noto social network, l’altra, “non dobbiamo più concedere la piazza ai sindacati”: ma dalla Prima Cittadina nessuna critica.
Due posizioni gravissime. Chiedere conto alla Polizia e non ai facinorosi di quanto successo in occasione della manifestazione dell’altro ieri, peraltro atteggiandosi a grande pacificatrice di piazza, significa fare il gioco dei noti e soliti soggetti in cerca di visibilità che provano ogni anno a mettere a ferro e fuoco le nostre strade. Di fronte a tutto questo, la corretta ma timida dichiarazione di solidarietà alle Forze dell’Ordine da parte della Sindaca appare davvero poca cosa.
Non una parola da parte di Appendino, invece, a proposito delle dichiarazioni (“Non concediamo la piazza ai sindacati”) della Presidente della Commissione Cultura, che ho invitato a verbale a tornare ad approfondire la storia dei sindacati, delle associazioni e dei corpi intermedi nel nostro paese, e di quanto abbiano contribuito a renderlo grande.
Mi auguro che siano stati, semplicemente, due brutti scivoloni: se è così, dovranno seguire scuse senza condizioni.