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Ancora aggressioni nei Pronto Soccorso del Piemonte: subito presidi per garantire l’incolumità di operatori e pazienti

All’indomani dell’ennesimo episodio (un operatore sociosanitario aggredito in reparto a Ivrea), torno a chiedere la presenza di Forze dell’Ordine o di guardie giurate nei Pronto Soccorso e nei DEA piemontesi, a partire dai servizi più a rischio e specialmente nelle fasce orarie notturne.

Da una recente (maggio 2023) stima di Simeu (Società Italiana Medicina di Emergenza Urgenza) emerge un dato inequivocabile: chiunque lavori in Pronto Soccorso, presso un DEA o nel 118 ha subito o subirà almeno una volta, nel corso della sua carriera, un’aggressione fisica e verbale. Quanto appena accaduto a Ivrea (aggressione in reparto a un operatore sociosanitario, che ha riportato a causa di un calcio la frattura di una mano e al quale esprimiamo totale solidarietà) è solo l’ennesimo episodio di una serie troppo lunga. Ribadisco la mia richiesta, già espressa in Consiglio Regionale negli scorsi mesi: la Regione porti il tema ai Tavoli Prefettizi del Piemonte e si arrivi a garantire la costante presenza di Forze dell’Ordine o di guardie giurate con collegamento diretto alle stesse Forze dell’Ordine presso tutti i servizi di emergenza e urgenza del territorio regionale. Ci auguriamo di non dovere attendere episodi ancora più drammatici per vedere finalmente garantita l’incolumità dei nostri professionisti della Sanità e degli stessi pazienti. A livello nazionale i dati dell’Inail indicano che le aggressioni al personale sanitario sono in media 1.600 l’anno. Secondo i dati dell’Asl Città di Torino, tra il personale sanitario il 54,3% ha dichiarato di aver subito aggressioni.

Pronto Soccorso, Regione Piemonte, Sanità, sicurezza