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Progetto Parco Dora: fallimento sicuro se non saranno garantiti decoro, fruibilità e sicurezza

L’acquisizione della gestione dell’area da parte del Comune e gli 800mila euro già stanziati sono ottimi punti di partenza per un progetto di riqualificazione finalmente vincente: ma in una zona in cui edifici e muri fatiscenti fanno ancora “bella” mostra di sé, e nella quale  i residenti non dormono per gli schiamazzi notturni causati da feste e manifestazioni assortite, altri interventi sostanziali sono imprescindibili. Intanto, c’è chi ipotizza di concedere l’area – il cui terreno ondulato tende a franare quando piove – per il soggiorno a Torino di 10 mila giovani in occasione dell’ostensione della Sindone: che senso ha?


A poche decine di metri dal parco, che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della zona, vi sono ancora obbrobri come quelli nelle foto allegate: costruzioni fatiscenti e muri pericolanti, pericolosi per chi vi passa vicino e, come segnalato dai cittadini della zona, ricettacolo di ratti e altri animali. Quella attorno a Parco Dora è, e resterà a riqualificazione ultimata, una zona principalmente residenziale. Impensabile continuare a permettere che vi si organizzino feste e manifestazioni, soprattutto se non autorizzate, che proseguono fino al mattino nel più assordante frastuono, con particolare riferimento alle feste domenicali estemporanee tante volte organizzate da persone di varie nazionalità.

La particolare conformazione del parco, nel quale si alternano montagnole e avvallamenti, lo rende particolarmente soggetto a piccole frane e smottamenti in caso di piogge abbondanti. Una messa in sicurezza del parco da questo punto di vista è già stata presa in considerazione; appare invece quantomeno azzardata l’ipotesi, suggerita da qualcuno, di concedere il parco per l’accampamento (con tende e picchetti conficcati nel terreno) dei 10mila giovani previsti in visita alla città in occasione dell’ostensione della Sindone.

Il progetto per la riqualificazione di Parco Dora, ora che la gestione dell’area è passata in mano alla Città e che il corposo budget da 800mila euro è stato stanziato, sembra davvero sul punto di decollare. Gestione diretta e allocazione del budget sono condizioni necessarie ma non sufficienti per la riuscita del progetto: se non saranno garantite la vivibilità per i residenti e per gli utenti del parco, l’assoluta pulizia di tutta la zona e la sicurezza per chi la frequenta, il progetto rischia di trasformarsi in un gigantesco boomerang. E nell’ennesima, inaccettabile presa in giro nei confronti di residenti che, avendo investito sul quartiere e scommesso in una sua rinascita, continuano invece a pagare tutti i fallimenti di questa giunta.

Il Parco Dora dovrebbe essere un’area ad alta fruibilità per cittadini e territorio. Che cosa è rimasto di quel progetto che per la Giunta era un’area residenziale a misura di famiglia? Un fallimento politico e un problema per le famiglie che hanno investito su un’area che adesso è invivibile. Nel Parco Dora del futuro, o dell’immaginario, io vedo una copertura wi-fi, almeno in aree circoscritte, e relativo arredo per la costituzione di “aree studio all’aperto”; chioschi per la vendita di cibi e bevande – che rappresenterebbero non solo un servizio per i visitatori del parco, ma anche un deterrente per vandali e malintenzionati; assoluta accessibilità del parco alle persone disabili.