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PROPOSTA DI MOZIONE – Verso una GTT Mum-Friendly: facciamo viaggiare a titolo gratuito, sui mezzi pubblici della città, le donne torinesi in stato di gravidanza

Il Consiglio Comunale di Torino,            

PREMESSO CHE

  • l’attuale Amministrazione ha più volte dichiarato, in maniera esplicita e netta, di voler promuovere un tipo di mobilità urbana in grado di favorire ed espandere il ruolo e il peso del trasporto pubblico;
  • un principio simile era già chiaramente affermato nel programma elettorale della forza politica attualmente alla guida della Città di Torino: “Occorre disincentivare la mobilità privata e promuovere e rendere più competitivo il trasporto pubblico”;
  • l’attuale Amministrazione ha in passato proposto di esentare alcune fasce di popolazione dal pagamento del titolo di viaggio sui mezzi della GTT;
  • in particolare: durante le prime settimane di mandato la Sindaca Chiara Appendino e gli Assessori Maria Lapietra e Sergio Rolando, in occasione del vertice sui trasporti con il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessore ai Trasporti Francesco Balocco, avevano annunciato il lancio, a livello sperimentare, di un abbonamento gratuito per i passeggeri over 75, pari a circa un ottavo dei torinesi (100mila persone);

CONSIDERATO CHE

  • sono circa 7mila le donne che partoriscono a Torino ogni anno (6.176 nascite nel 2016 nel solo ospedale Sant’Anna; totale dei nati a Torino nel 2015 secondo Urbistat: 7.069);
  • nell’aggettivo “competitivo”, utilizzato nel programma del Movimento Cinque Stelle e precedentemente citato in premessa, si può intendere anche una dimensione meramente economica del concetto;
  • favorire le necessità di alcune categorie di persone può essere, oltre che una questione di civiltà, anche una maniera efficace e concreta di mettere in atto un altro principio espresso nel programma dell’attuale Amministrazione, secondo la quale “muoversi [dovrebbe essere] l’espressione di un modo di vivere, l’esercizio di un diritto che viene garantito, protetto e reso più efficiente”;
  • affinché il mezzo pubblico possa essere un’opzione realmente preferibile da un numero crescente di cittadini torinesi è fondamentale che l’Amministrazione operi per rendere tale servizio sia efficiente sia conveniente dal punto di vista economico;
  • servono, a tutti i livelli, politiche e azioni concrete a favore delle famiglie torinesi;

IMPEGNA

la Sindaca, il Comune di Torino e la partecipata GTT garantire alle donne in stato di gravidanza, previa esibizione del certificato, la possibilità di viaggiare a titolo gratuito senza limitazione di tempo e di itinerario su tutti i mezzi del servizio di trasporto pubblico cittadino.

Silvio Magliano

PROPOSTA DI MOZIONE – Integrazione del ‘regolamento delle modalità di erogazione di contributi e di altri benefici economici, n. 373’ per garantire che contributi, patrocini e altri benefici economici della Città siano riconosciuti solo alle manifestazioni e agli eventi che garantiscano la totale accessibilità di spazi e luoghi alle persone con disabilità motorie

Il Consiglio Comunale di Torino,               

PREMESSO CHE

  • sono numerosissimi gli ostacoli fisici presenti in città che possono impedire o rendere molto difficoltosa la mobilità dei cittadini ed in modo particolare chi ha capacità motorie ridotte;
  • un importante dovere di ogni buona Amministrazione è di garantire l’accessibilità a chi abbia problemi di deambulazione;

CONSIDERATO CHE

  • è particolarmente ampia e articolata la legislazione italiana in tema di abbattimento delle barriere architettoniche, segno evidente del valore riconosciuto alla fondamentale esigenza delle persone portatrici di disabilità di fruire pienamente e in perfetta sicurezza degli spazi pubblici;
  • l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato il 13 dicembre 2016 la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità ed è entrata in vigore il 3 maggio 2008;
  • adottata da 192 Paesi, firmata da 126 e ratificata da 49, la Convenzione dell’ONU rappresenta il primo grande trattato sui diritti umani del nuovo millennio;
  • si tratta di un documento di grandissima importanza per la promozione di una nuova cultura riguardo alla condizione delle persone con disabilità e delle loro famiglie;
  • l’articolo 9 della Convenzione si occupa di accessibilità: “al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli ambiti della vita, gli Stati Parti devono prendere misure appropriate per assicurare alle persone con disabilità, su base di eguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione e ad altre attrezzature e servizi aperti o offerti al pubblico, sia nelle aree urbane sia nelle aree rurali”;
  • l’Italia ha ratificato e reso esecutiva con legge n. 18 del 3 marzo 2009 la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e, con il medesimo provvedimento, ha istituito l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità;
  • molte Amministrazioni comunali del Paese hanno provveduto all’approvazione di atti che danno impulso alla concessione di contributi e patrocini solo per manifestazioni ed eventi in cui sia stata verificata la piena accessibilità per le persone con disabilità motorie;
  • a tale proposito, si cita il caso del Comune di Sassari e della mozione (prot. n. 90986 del 16/06/2017) presentata dalla Consigliera Desirè Manca (Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle), illustrata, discussa, emendata e approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale nella seduta del 23 gennaio 2018;
  • l’articolo 2 punto 5 del Regolamento per le modalità di erogazione di contributi e di altri benefici economici, n. 373, della Città di Torino stabilisce che “i progetti finanziati dovranno svolgersi in assenza di barriere architettoniche al fine di garantire la fruibilità anche a persone svantaggiate”;

IMPEGNA

il Sindaco e la Giunta:

  • ad intraprendere concretamente tutte le azioni utili e necessarie affinché, in occasione di manifestazioni per le quali siano concessi contributi o il patrocinio della Città, vengano realizzati e utilizzati spazi e/o luoghi privi di barriere architettoniche e che garantiscano la piena accessibilità alle persone con disabilità;
  • a modificare, adeguare ed integrare i Regolamenti comunali recanti disposizioni in materia di concessione dei contributi, patrocini e altri benefici economici affinché tutti i progetti finanziati e/o patrocinati dalla Città si svolgano in assenza di barriere architettoniche al fine di consentire la totale fruibilità anche a persone con disabilità.

Silvio Magliano

PROPOSTA DI MOZIONE – Rispettiamo, tuteliamo e difendiamo i diritti dei cittadini con disabilità anziché porre inutili e ulteriori ostacoli

Il Consiglio Comunale di Torino,                

PREMESSO CHE

  • la riserva di sosta a servizio dei disabili è disciplinata dall’articolo 381 comma 5 del Regolamento di Esecuzione del Codice della Strada il quale prevede che “nei casi in cui ricorrono particolari condizioni di invalidità della persona interessata il Sindaco può, con propria ordinanza, assegnare a titolo gratuito un adeguato spazio di sosta individuato da apposita segnaletica indicante gli estremi del contrassegno invalidi del soggetto individuato ad usufruirne. Tale agevolazione può essere concessa nelle zone ad alta densità di traffico, dietro specifica richiesta da parte del detentore del contrassegno invalidi. Questi deve, di norma, essere abilitato alla guida e deve disporre di un autoveicolo”;
  • con la deliberazione della Giunta Comunale del 4 giugno 2003 (mecc. 2003 03663), avente per oggetto “Nuova Disciplina delle riserve di sosta personali per disabili – Istituzione permesso gratuito di sosta per disabili”, sono stati stabiliti i criteri per tale agevolazione;
  • interpretando in maniera estensiva la suddetta norma, è stata prevista l’assegnazione della riserva di sosta sia ai disabili muniti di patente di guida sia alle persone non abilitate alla guida;
  • con deliberazione della Giunta Comunale del 26 gennaio 2016 (mecc. 2016 00235) sono state apportate alcune modificazioni alla sopra citata deliberazione in base alle quali è concessa la facoltà di chiedere la riserva di sosta personale ai titolari del contrassegno invalidi con validità di 5 anni sprovvisti di patente o non abilitati alla guida a condizione, tra l’altro, di dimostrare di essere assistiti con carattere di continuità da un familiare o da un accompagnatore, anche estraneo alla propria famiglia, munito di patente, il quale deve utilizzare la riserva di sosta nell’esclusivo interesse della persona disabile;
  • lo stesso provvedimento precisa che il familiare o l’accompagnatore che dichiarano di assistere con carattere di continuità il disabile devono essere residenti o domiciliati con il disabile stesso e tale condizione “deve risultare dai registri dell’ufficio Anagrafe del Comune (residenza o domicilio)”;
  • è stato successivamente precisato che, per quanto riguarda il familiare o l’accompagnatore che dichiarano di assistere con carattere di continuità il disabile, si intende fare riferimento esclusivo ai soli soggetti residenti con il disabile stesso, essendo la condizione di domiciliato una situazione di fatto non risultante dai registri anagrafici, mentre è la sola residenza che permette di accertare, quale elemento oggettivo ai sensi del Codice Civile, la stabile permanenza in un luogo;

CONSIDERATO CHE

  • i progetti di “Vita Indipendente” sono una delle possibili risposte fornite dalla Civica Amministrazione alla grave disabilità motoria;
  • la sperimentazione di tali progetti, avviata nel 2003, si è conclusa con l’adozione delle Linee Guida, approvate con la deliberazione della Giunta Regionale n. 48-9266 del 21/7/2008;
  • i destinatari del progetto sono esclusivamente persone portatrici di grave disabilità motoria certificata ai sensi dell’articolo 3 della legge numero 104 del 1992, di età compresa tra i 18 e 64 anni, inserite in contesti lavorativi o formativi o sociali con rilevanza a favore di terzi o con riferimento all’esercizio delle responsabilità genitoriali nei confronti di figli minori;
  • i progetti di “Vita Indipendente” sono finalizzati all’assunzione di assistenti personali che consentano alle persone disabili di raggiungere la piena autonomia;
  • per la peculiarità del concetto di “Vita Indipendente” tali progetti non devono essere confusi con i progetti di sostegno alla disabilità che possono essere garantiti anche con assegni di cura o con altre forme di intervento indiretto;
  • capita con sovente frequenza che disabili titolari di riserva di sosta “ad personam”, avendo intrapreso il percorso di “Vita Indipendente”, partecipando alle attività e prendendo formalmente residenza anagrafica come “unico occupante”, si siano visti revocare dagli uffici tecnici della Civica Amministrazione il diritto alla riserva di sosta;
  • tale revoca, evidentemente poggiata su una interpretazione molto stretta della disciplina normativa e regolamentare, incide in maniera fortemente negativa sulla quotidianità delle persone disabili causando difficoltà indebite a chi già ne deve affrontare di enormi e, sia chiaro, non per scelta personale;

IMPEGNA

il Sindaco e la Giunta ad approvare con urgenza idonei provvedimenti al fine di  permettere un’efficace integrazione sinergica tra le sopra citate delibere e i progetti di “Vita Indipendente” per consentire ai cittadini disabili di intraprendere un percorso di vita aperto al mondo senza che ciò vada a detrimento dei propri diritti, quali la riserva di sosta “ad personam”, causando un indebito e ingiusto ostacolo al proprio stile di vita, alla propria mobilità e alle proprie scelte di libertà.

Silvio Magliano

PROPOSTA DI MOZIONE – Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di istruzione

Il Consiglio Comunale di Torino,

PREMESSO CHE

Le Scuole dell’Infanzia Paritarie aderenti alla FISM-Torino:

  • da molti anni sono convenzionate e svolgono attività educativa (scuola infanzia) sul territorio del Comune di Torino;
  • accolgono 5.500 bambini e danno impiego a 550 persone;
  • molte scuole dell’infanzia gestiscono anche servizi educativi 0/3 anni (nido e sezioni primavera);
  • si richiamano i principi indicati dalla legge 107/2015 e dal D. lgs 65/2017;
  • che la Regione Piemonte in attuazione del D.lgs 65/2017 a norma dell’articolo 1, commi 180,181, lettera e), della legge 13 luglio 2015, n 107 ha approvato la D.G.R. n. 27-5940 del 17/11/2017 definendo le priorità del programma per l’anno 2017;
  • che la ripartizione delle somme è stata effettuata sulla base dei servizi educativi (0/3 anni) presenti nei comuni piemontesi alla data del 31 maggio 2017;
  • che la Regione Piemonte non ha finanziato nel 2017 il capitolo di spesa destinato alle sezioni primavera;
  • che il comune di Torino sulla base della ripartizione sopra indicata ha incassato la somma di € 4.155.596,84;

IMPEGNA

L’Assessore, la Sindaca e la Giunta a:

  • integrare la convenzione in essere con le scuole dell’infanzia anche per i servizi educativi (0/3 anni);
  • stanziare per il 2017 i fondi in proporzione ai numeri complessivi dei servizi educativi pubblici e privati convenzionati.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Giardino Cenisia: come d’autunno sugli alberi le foglie

PREMESSO CHE

  • i giardini Revello e Cenisia si trovano nel territorio della Circoscrizione 3, nel quadrilatero delimitato dalle vie Frejus, Revello, Cesana e corso Vittorio Emanuele II;
  • hanno entrambi una superficie di oltre 5000 mq e sono destinati ad aree verdi ad uso pubblico;
  • con la delibera del 2 dicembre 2014 (mecc. 2014 06211) la Giunta Comunale approvò il nuovo progetto definitivo dei lavori di manutenzione straordinaria in via Revello 3 e 5 e connessa bonifica e demolizione di edifici;

RILEVATO  CHE

  • nel corso degli ultimi anni alcuni interventi hanno interessato l’area del giardino Revello;
  • sono stati eseguiti lavori di bonifica e rimozione di tre serbatoi di gasolio, messa in sicurezza del patrimonio arboreo, demolizione del muro perimetrale di via Frejus, rimozione delle recinzioni e dei cancelli su via Revello, spietramento e formazione dell’area a prato, posa di primi elementi di arredo urbano e collocazione di un impianto di illuminazione;
  • l’attuale Amministrazione ha ritenuto opportuno intervenire sull’area in due momenti distinti, procedendo dapprima all’apertura del giardino, attraverso una sistemazione di massima che ne consentisse la fruizione, nel frattempo, attraverso un percorso partecipato di co-progettazione con i cittadini, si voleva decidere la destinazione futura del giardino e le ulteriori funzioni che vi potranno trovare posto;
  • tale percorso partecipato tra Città e cittadini (“Il verde che vorrei – via Revello”) ha comportato periodici incontri e assemblee pubbliche per definire attraverso il confronto diretto con i residenti come meglio portare a compimento il risanamento e il recupero alla libera fruizione pubblica del giardino Revello;

CONSIDERATO CHE

  • il complesso sportivo Cenisia è sito tra le vie Cesana, Revello e corso Vittorio Emanuele II e comprende l’impianto sportivo, il giardino pubblico e i locali pertinenziali;
  • con la deliberazione del Consiglio Comunale del 7 ottobre 1996 (mecc. 9605625/10) la Città affidò la gestione dell’impianto sportivo in oggetto all’Associazione Sportiva Borgata Cenisia (successivamente denominata Associazione Sportiva Cenisia) fino al 30 giugno 2001;
  • con la deliberazione del 24 aprile 1997 (mecc. 9702655/46) la Giunta Comunale affidò la gestione del giardino Cenisia (compreso tra le vie Cesana, Revello e corso Vittorio Emanuele II) alla sopra citata Associazione, con scadenza 30 giugno 2001 e con l’onere a carico dell’Associazione di provvedere all’apertura e chiusura al pubblico del giardino;
  • con la deliberazione del Consiglio Comunale del 13 aprile 2001 (mecc. 2001 01673), su proposta della Circoscrizione 3, l’Associazione ottenne il rinnovo della concessione per l’intero complesso (impianto sportivo, giardino pubblico e locali pertinenziali) fino al 30 giugno 2016 a fronte dell’impegno di realizzare migliorie che avrebbero rivalutato il patrimonio della Città e pertanto della collettività;
  • il giardino Cenisia – della cui conduzione, manutenzione, apertura, chiusura e custodia è formalmente responsabile il concessionario in base alla Delibera del Consiglio Comunale mecc. 2001 01673 – versa in una situazione di assoluto degrado e abbandono;
  • i giochi bimbi sono rotti, molti degli arredi sono inutilizzabili, la vegetazione è priva di una costante e regolare manutenzione (eccetto per un recentissimo intervento di parziale sfalcio della siepe);

TENUTO CONTO CHE

  • il giardino Cenisia è sempre stato considerato nell’ambito della co-progettazione per il Giardino di Via Revello: in tutte le riunioni pubbliche si è sempre necessariamente parlato dei due giardini e in molte schede consegnate dai cittadini all’Amministrazione sono stati inseriti numerosi suggerimenti per la riqualificazione di entrambi i giardini;
  • il fatto che l’Amministrazione pubblicamente parli di evitare la “duplicazione delle funzioni” dei due giardini implica necessariamente il coinvolgimento di entrambi i giardini nell’alveo dello stesso progetto;
  • esistono i presupposti – quanto meno di fatto – per inserire il giardino Cenisia nella riqualificazione del giardino Revello nell’ambito della fase finale dell’attuale percorso di co-progettazione partecipata o, in alternativa, la riqualificazione del giardino Cenisia potrà essere inserita in un autonomo progetto dell’Amministrazione;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se la concessione tra Città e ASD Cenisia, scaduta il 30 giugno 2016, sia stata successivamente rinnovata oppure se essa risulti scaduta senza alcun atto formale di prorogatio ma con un mero tacito rinnovo;
  2. se l’Amministrazione ritenga che siano state rispettate tutte le prescrizioni elencate nel testo dell’articolo 6 del Regolamento (n. 295) per la gestione degli impianti sportivi comunali;
  3. se, tenuto conto della gerarchia delle fonti del diritto, una determinazione dirigenziale (mecc. 2016 42444/086) possa efficacemente derogare rispetto a quanto stabilito da un Regolamento comunale (Regolamento n. 295 articolo 6 comma 1);
  4. se nell’area in oggetto siano presenti impianti pubblicitari di qualsiasi natura (temporanei, permanenti, cartellonistica, teli, eccetera…), sia all’interno degli impianti sia nelle aree esterne di pertinenza, e se siano osservate tutte le prescrizioni di cui all’articolo 16 del Regolamento n. 295;
  5. se l’Amministrazione abbia intenzione di formalizzare un aggiornamento dei rapporti con il concessionario, in osservanza alle forme e alle tempistiche previste dalla legge, affinché si giunga ad una corretta disciplina degli obblighi e dei doveri del concessionario non solo nei confronti della gestione dell’impianto sportivo ma anche in relazione alla manutenzione di tutte le aree e zone di pertinenza specificamente indicante nel testo della concessione (giardino Cenisia e marciapiedi);
  6. in caso di risposta affermativa al punto precedente, se sia già stata avviata una gara pubblica per l’affidamento in concessione della gestione del sopra citato impianto sportivo (e delle relative pertinenze) e quali siano i termini previsti per la conclusione della procedura;
  7. se l’Amministrazione sia in grado di inserire il giardino Cenisia nell’ambito della fase finale del progetto di co-progettazione partecipata tra Città e cittadini afferente al giardino Revello affinché si possa giungere ad una completa riqualificazione delle aree verdi comprese nel quadrilatero oggetto del presente atto;
  8. se, in alternativa a quanto proposto al punto precedente, sia intenzione dell’Amministrazione di considerare, progettare e realizzare la riqualificazione del giardino Cenisia per portare a compimento una completa rivitalizzazione di entrambi gli spazi verdi ospitati nel quadrilatero in oggetto.

Silvio Magliano