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Appena 30 euro a paziente per i servizi di NPI

Davvero la Giunta Cirio pensa di arginare con l’elemosina la nuova epidemia della salute mentale che si sta diffondendo tra i giovanissimi?

Del tutto insufficiente la cifra (1,57 milioni di euro su una platea di oltre 50mila pazienti) messa a disposizione delle Aziende Sanitarie Regionali per le funzioni di Neuropsichiatria Infantile; alla stessa maniera non ha senso non prorogare oltre il prossimo 31 dicembre la possibilità per le stesse ASR di avvalersi di forme di lavoro autonomo per dotarsi delle risorse umane necessarie ad affrontare un’emergenza che, di certo, si protrarrà ben oltre questa sorta di arbitraria “data di scadenza”. Assessore Icardi per l’ennesima volta assente in Aula: l’Assessore Protopapa risponde al posto del collega, ma glissa completamente sul tema del potenziamento del reparto NPI dell’Ospedale Regina Margherita (OIRM) di Torino, al centro della mia Interrogazione a Risposta Immediata.

Di fronte a un disagio psichico che, tra i giovanissimi, sta assumendo tutte le caratteristiche di una nuova epidemia, questa Giunta prova a rispondere con cifre talmente inadeguate da non potersi definire se non “elemosina”: non sapremmo con che altro termine riferirci ai 30 euro a paziente (1,547 milioni di euro per oltre 50mila utenti annui in carico a tali Servizi – dati Ires) assegnati alle Aziende Sanitarie Regionali per la funzione di Neuropsichiatria Infantile e citati poco fa a verbale dalla Giunta. Il dato è, oltre tutto, verosimilmente sottostimato, dal momento che gli studi di riferimento stimano in una percentuale oscillante tra il 35 e il 50% le persone che, presentando disturbi mentali o psicologici, non ricevono né supporto né cura, e considerando che ancora non disponiamo di dati precisi post pandemia da Covid-19.

Anche senza voler commentare l’ennesima assenza in Consiglio Regionale dell’Assessore Icardi (che ha delegato al collega Protopapa l’onere di rispondere al mio Question Time) e passando sotto silenzio i tempi biblici con i quali questa Giunta crede di poter rispondere agli atti dei Consiglieri (e dunque ai cittadini piemontesi stessi), diventa difficile tacere sulla possibilità garantita solo fino a fine anno (31 dicembre 2022), per le Aziende Sanitarie Regionali, di poter utilizzare forme di lavoro autonomo per il reclutamento di professionisti sanitari e assistenti sociali per affrontare questa emergenza gravissima che di certo non ha una “data di scadenza”.

A fronte di casi di disagio psichico che risultano raddoppiati tra i giovanissimi rispetto all’era pre-Covid e a una domanda precisa su come potenziare i Servizi di NPI presso l’Ospedale Regina Margherita (OIRM) di Torino, dove si registra l’occupazione stabile di tutti i 38 posti letto del reparto e pazienti adolescenti con disturbi psichiatrici che affollano anche i posti letto delle Pediatrie e del Pronto Soccorso, la sola risposta è stata un imbarazzato silenzio.

NPI, Regina Margherita, Regione Piemonte, Sanità