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Via Asti, sgombero “doppiopesista” e fuori tempo massimo

Lo scorso lunedì Del Debbio ne parla su Rete Quattro, oggi Digos e Carabinieri intervengono nell’ex Caserma Lamarmora: un tempismo perfetto (e anche un po’ curioso). Non solo: si è scelto di agire solo dopo l’arrivo, nell’edificio, di alcune decine di nomadi. È inoltre preoccupante che proprio nello stabile occupato si sia tenuta un’assemblea dell’Anpi.

Sono state necessarie la contro-occupazione da parte di alcune decine di rom all’inizio di novembre, le proteste e le segnalazioni da parte dei residenti della zona e (soprattutto?) una trasmissione dedicata al tema su un canale nazionale (“Quinta Colonna” di Paolo Del Debbio dello scorso lunedì 9 novembre, Rete Quattro) perché si procedesse allo sgombero dell’ex Caserma Lamarmora (di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti, che ha da poco denunciato formalmente l’occupazione alla Procura), occupata dall’Associazione Terra del Fuoco la scorsa primavera: tempi e modi piuttosto curiosi per un’occupazione che andava avanti da mesi e che era sotto gli occhi di tutti.
Talmente sotto gli occhi di tutti che lo stesso stabile di via Asti era stato scelto come sede di una seduta della Commissione Ricerca e Istruzione guidata dalla vicepresidente provinciale dell’Anpi. Difficile non leggere in questa scelta un tentativo di legittimare l’occupazione illegale e di strumentalizzare la stessa Associazione Nazionale Partigiani Italiani – che è, e resta, un ente morale sotto l’egida del Presidente della Repubblica, e come tale non schierato su questioni di questo tipo.
Qual è il principio? I concerti e le attività di Terra del Fuoco erano accettabili mentre la presenza dei nomadi non lo è? Non è questo il modo con cui vorrei venissero gestite situazioni come questa nella mia città.