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Valentina e Valentino, in un paese civile chi sbaglia paga

Il testo di GTT, letto in Aula dall’Assessore Lapietra in risposta alla mia richiesta di comunicazioni urgenti, cerca i responsabili del disastro ovunque tranne che al proprio interno. La commissione di inchiesta interna a GTT individui i responsabili entro la fine dell’anno. In una città normale, le responsabilità si pagano.

Questo pomeriggio, l’Assessore Lapietra, ha letto una nota di GTT (che descrive i fatti di venerdì scorso) e vi ha aggiunto alcuni commenti personali in risposta alla mia richiesta di comunicazioni urgenti sull’affondamento di Valentina e sull’incagliamento di Valentino contro il ponte della Gran Madre. Dal tono del testo sembra che GTT stia cercando di individuare ovunque, da La Spezia (sede dei cantieri che hanno costruito i due battelli) al Politecnico, le responsabilità di quanto accaduto. Ovunque, tranne che al proprio interno. Mi piacerebbe davvero che entro fine anno emergessero queste stesse responsabilità. “Un mese circa” è, peraltro, il tempo ipotizzato dall’Assessore Lapietra. In generale, è inaccettabile che l’immagine della città sia quella consegnata a giornali e TV, nei giorni scorsi, dalle immagini delle due barche alla deriva e dai diversi video presto diventati virali sul web. Alcune domande rimaste senza risposta: forse sarebbe stato il caso di servirsi di personale specializzato che, in poco tempo, sarebbe potuto arrivare in città? Era proprio necessario acquistare due imbarcazioni così grosse? La potenza del nostro fiume, quando ingrossato dalla piena, non è un mistero né una sorpresa. Ora ci tocca fare la conta dei danni. Sarà mia cura chiedere conto, tra un mese, del risultato delle valutazioni della commissione d’inchiesta.

battelli GTT, Valentino e Valentina