Vaccinati all’estero con siero non riconosciuto in Italia? I tamponi siano gratuiti
E si convochi immediatamente una Commissione ministeriale, con la partecipazione delle Regioni e dei maggiori esperti e virologi, per identificare le modalità per rendere equipollenti i vaccini somministrati negli altri continenti con quelli da noi riconosciuti: una pandemia globale non si può combattere se non con “armi” altrettanto globali. Queste le richieste dei Moderati per risolvere un problema che, rispondendo poco fa al mio Question Time, lo stesso Assessore Icardi ha riconosciuto: quello dei piemontesi che, pur vaccinati, non hanno diritto al Green Pass, se non effettuando un tampone ogni 48 ore.
Piemontesi vaccinati all’estero con sieri non riconosciuti in Italia: l’odissea, in attesa di indicazioni precise da parte del Ministero della Salute, continua. Per queste persone, per le quali la possibilità di ottenere il Green Pass è preclusa, la sola soluzione è al momento effettuare un tampone ogni 48 ore, con relativo esborso e relativi disagi, solo per poter lavorare.
È chiaro che una soluzione deve essere trovata al più presto. Non stiamo parlando di pericolosi no-vax, né di sostenitori di teorie del complotto, ma di cittadini già vaccinati. Come Moderati, forza politica da sempre promotrice del prezzo calmierato per i tamponi, proponiamo oggi di destinare un’aliquota di tamponi gratuiti, preferibilmente salivari, per questa particolare casistica, oltre che per tutte quelle persone impossibilitate a vaccinarsi per questioni specifiche di salute. Per chi è vaccinato all’estero con un siero non riconosciuto in Italia, anche l’ipotesi di replicare il vaccino è preclusa, come riferito dalla Giunta in risposta al mio Question Time appena discusso, per questioni di sicurezza vista l’incertezza sulle vaccinazioni eterologhe per i soggetti che abbiano ricevuto una o più dosi di vaccini non autorizzati dall’EMA.
Chiediamo dunque l’immediata convocazione di una Commissione ministeriale, con la partecipazione delle Regioni e dei maggiori esperti e virologi, per identificare le modalità per rendere equipollenti vaccini somministrati negli altri continenti con quelli da noi riconosciuti. Gli strumenti per sconfiggere una pandemia globale non possono essere diversi e incompatibili continente per continente.
IL CASO DI MARIANGELA BORELLO: “LA MIA ODISSEA DI VACCINATA IN MESSICO ORA SENZA GREEN PASS PER INSEGNARE NEL MIO LICEO A TORINO”
Racconta l’insegnante Mariangela Borello, tra i piemontesi che si trovano nella situazione descritta: «Vaccinata in Messico con Convidencia e tornata a Torino dopo anni, mi sono vista negare sia il Green Pass sia la possibilità di replicare il vaccino. Mi hanno “rimbalzata” da ufficio a ufficio: una vera e propria odissea. Replicare il vaccino non mi è concesso. Ora, per poter svolgere il mio ruolo di insegnante presso un Liceo a Torino, sono costretta a fare un tampone ogni 48 ore».