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Un mese di eventi non autorizzati, l’Amministrazione cade dal pero

Tre Assessori rispondono in Aula alla mia interpellanza sulla manifestazione non autorizzata Estate in Quartiere: “Non siamo riusciti a identificare gli organizzatori”. La verità è che in certe zone della città ci sono realtà che fanno quello che vogliono, nell’indifferenza o con l’implicito benestare dell’Amministrazione. Musica, cinema all’aperto, sport e street food: se a organizzare tutto questo fosse stata, per esempio, un’Associazione di Volontariato, avrebbe dovuto rispettare ogni singolo comma dei regolamenti, accollandosi tutte le spese per migliaia e migliaia di euro. Com’è giusto che sia. Per qualcun altro, invece, le regole di ingaggio sono evidentemente differenti.

Ipotizziamo che un’Associazione di Volontariato decida di organizzare, all’inizio dell’estate, un mese di appuntamenti ed eventi in uno dei quartieri della città: per un simile, ambizioso progetto, questa ipotetica Associazione dovrebbe presentare l’elenco dettagliato di tutte le singole attività previste in programma, chiedere tutti i permessi necessari a partire dall’occupazione del suolo pubblico, rispettare scrupolosamente protocolli e regolamenti, pagare fino all’ultimo centesimo per ogni permesso e di ogni tassa. Com’è sacrosanto che sia.

Invece in piazza Montale e dintorni, cuore delle Vallette, per tutto il mese di giugno un fantomatico Comitato Lucento e Vallette ha organizzato e tenuto una serie di eventi (“Estate in Quartiere”) senza aver chiesto uno straccio di permesso e dimostrando ancora una volta che, in questa città, ci sono porzioni di territorio che sono terra di nessuno e il controllo dei quali non è più in mano alle Istituzioni.

Ho portato il tema in Consiglio Comunale con un’interpellanza. Hanno preso la parola in tre (gli Assessori Finardi, Rolando e Sacco) per dare, di fatto, un’unica, laconica risposta: “Non ne sapevamo nulla”.

Mi chiedo come possano passare inosservate attività quali proiezione di film in un cinema all’aperto, un torneo di calcetto, varie serate musicali reggae e hip hop, manifestazioni di street food e altri eventi impossibili da ignorare.

È grave che la replica al mio quesito si sia limitata a un arido elenco di locandine (anche loro abusive) localizzate sul territorio, peraltro fuori tempo massimo, e non riconducibili ad alcun committente noto.

È ancora più grave che in questa città ci sia qualcuno che di fatto può fare quello che vuole, specialmente in certi quartieri, organizzando eventi e improvvisando manifestazioni senza chiedere permessi e senza dover pagare un euro. Quando va bene: quando va male ci pensano i facinorosi dei Centri Sociali a fare il bello e il cattivo tempo, sicuri del fatto che la Città lascerà fare.

A questo punto mi auguro con tutto il cuore che i Consiglieri di Maggioranza che al tempo fecero campagna elettorale nei quartieri coinvolti da questa manifestazione siano totalmente estranei alla sua organizzazione. Mi sembra peraltro evidente che tutto questo spontaneismo nell’organizzazione di ogni tipo di manifestazione negli ultimi tempi conti sulla certezza che tanto, in certi casi, la Città lascerà fare.