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Trasporto persone con disabilità, il grido d’allarme dei dipendenti

Dipendenti Tundo da mesi senza stipendio, senza ticket e senza tredicesima. La situazione è gravissima anche per i subappaltatori e relativi dipendenti. La Città faccia sentire la sua voce: se con questa azienda il Comune fa capitolati di gara per il trasporto pubblico, poi non può accettare che la stessa azienda ritardi nel pagamento dei dipendenti.

C’è chi fa fatica a fare la spesa. Chi teme, a breve, il taglio delle forniture di luce e gas. Per tutti, è diventato un problema arrivare alla quarta settimana. Anche perché lo stipendio non arriva: da mesi. È la fotografia della situazione di chi lavora nel trasporto persone con disabilità a Torino.

Grave anche la situazione dei subappaltatori: i ritardi si accumulano e ci sono dipendenti che non ricevono una mensilità dalla scorsa primavera. Tundo è a sua volta in ritardo di alcune mensilità. Il mio grazie va ai lavoratori, che stanno profondendo il massimo impegno, quotidianamente, nonostante lavorino in queste condizioni.

A questo punto, o la Città considera Tundo un interlocutore affidabile oppure no. Se è vero, come è vero, che si affida a Tundo l’operatività di milioni di chilometri di trasporto pubblico, significa che per la Città questa ditta è, appunto, un interlocutore affidabile. Da un interlocutore affidabile è giusto aspettarsi il pagamento puntuale degli stipendi. In caso contrario, la soluzione è cambiare partner-fornitore, con un nuovo bando. Spero che l’Amministrazione cittadina affronti la questione senza dimenticare che un servizio di trasporto persone disabili efficiente e sostenibile è necessario e rappresenta una questione di civiltà. Ho chiesto la convocazione urgente di una Commissione sul tema, alla presenza dei vertici di Tundo, nella speranza che si possa risolvere finalmente il problema.