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Tag: trasporti

Motorizzazione di Torino, subito una fermata dedicata

Da troppo tempo dipendenti e utenti di questo fondamentale servizio devono scegliere: prepararsi a lunghe camminate o raggiungere la sede di via Bertani 41 in auto. Rispondendo poco fa alla mia interpellanza, la Giunta ha confermato che la richiesta sarà soddisfatta in tempi brevi: vigileremo con attenzione. Che a Torino manchi una “Fermata Motorizzazione” è semplicemente assurdo.

Un vero e proprio controsenso: la sede della Motorizzazione Civile di Torino è priva di una fermata GTT dedicata. Un disservizio del quale da troppi anni fanno le spese dipendenti e utenti, tra i quali i molti cittadini che utilizzano auto o altri mezzi per lavoro e che non possono recarsi presso gli uffici di via Bertani 41 in maniera comoda. La Giunta, rispondendo poco fa in Consiglio Regionale alla mia interpellanza sul tema, ha parlato di «servizio necessario, programmato e possibile», confermando che anche le necessarie risorse economiche sono già disponibili per un rapido intervento. Mi auguro che il sopralluogo menzionato dalla Giunta, recentemente effettuato su richiesta di GTT, sia l’ultimo e che le piccole modifiche all’attuale progetto derivanti dai rilievi siano effettuate in fretta. Terremo alta l’attenzione e ci auguriamo che l’Agenzia per la Mobilità Piemontese faccia efficacemente e scrupolosamente la sua parte. I tempi di percorrenza a piedi dalle fermate meno distanti dalla sede della Motorizzazione raggiungono attualmente i 20 minuti: davvero troppi. Non solo i Moderati, ma soprattutto i cittadini, i professionisti e i dipendenti chiedono una soluzione rapida e convincente.

Paradosso a Torino: la sede della Motorizzazione non è adeguatamente collegata con il resto della città

Discuterò domani mattina a Palazzo Lascaris un’interpellanza per chiedere un servizio di trasporto pubblico più efficiente da e per la sede di via Bertani 41.

C’è l’intenzione di potenziare il servizio pubblico di trasporto locale da e verso gli uffici della Motorizzazione Civile di Torino? Lo chiederò domani mattina alla Giunta con un’interpellanza: attualmente, il servizio di collegamento tra la sede di via Bertani 41 e il resto della città è per molti versi inadeguato rispetto alle esigenze. Chiederò in particolar modo quale sia lo stato dell’arte progettuale degli interventi idonei a garantire un servizio più efficiente e se sussistano eventualmente ulteriori criticità che possano ostacolare la realizzazione degli interventi ritenuti necessari. I tempi di percorrenza dalla fermata più vicina alla sede della Motorizzazione oscillano dai 6 minuti a piedi per quanto riguarda la fermata Bertani ai 20 minuti a piedi per quanto riguarda la fermata Settembrini; le fermate Motorizzazione, Orbassano, Strada del Portone e Anselmetti sono collocate a distanze intermedie. L’attuale assenza del servizio pubblico di trasporto dedicato, alla luce degli elevati flussi, rappresenta una criticità rilevante sia in termini di traffico sia in termini di inquinamento ambientale. Chiediamo risposte.

Stop ai motori endotermici dal 2035, Comune e Regione si attivino per un rinvio senza il quale i contraccolpi sul territorio sarebbero durissimi

Dodici anni sono, in assoluto e a maggior ragione dal punto di vista dei tempi della pianificazione, un battito di ciglia: non è oggettivamente pensabile che entro il 2035 (data che, decisione del Parlamento Europeo alla mano, segnerà lo stop ai motori endotermici) si compia la transizione verso l’elettrico senza gravissimi danni economici, occupazionali e sociali.

Molte aziende non sono pronte, né lo saranno nei prossimi anni, ad affrontare questo radicale cambio di paradigma. Chiediamo dunque alle Istituzioni a tutti i livelli, dal Comune di Torino alla Regione Piemonte, di attivarsi immediatamente affinché sia prorogato il termine per lo stop ai motori endotermici. Chiediamo inoltre che il Governo introduca tutte le forme possibili e utili di incentivi a supporto delle famiglie e delle imprese. Torino, che viene da anni di crisi economica profonda, e il Piemonte, territori che più di altri fondano una porzione consistente della propria economia sull’industria automobilistica endotermica, rischiano più del resto del Paese gravi contraccolpi: non nascondiamo la nostra preoccupazione.


Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte
Simone Fissolo – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale di Torino.

Il blocco auto così com’è penalizza cittadini e lavoratori: urge riaprire una discussione in merito

Come Moderati siamo pronti all’interlocuzione con la Giunta per identificare soluzioni efficaci e sensate, ci aspettiamo che anche il Governo faccia la sua parte introducendo congrui incentivi.

Prendiamo atto dell’impossibilità di prevedere eccezioni o deroghe agli “stop” ai veicoli, a partire dal caso particolare degli esaminatori di guida oggetto del Question Time appena discusso: a maggior ragione, urge riaprire la discussione su una normativa che rischia di ripercuotersi tanto su coloro che non possono permettersi di acquistare un’auto nuova quanto su professionisti, commercianti, imprenditori e rappresentanti. Non nascondiamo la nostra preoccupazione e ci fa piacere che anche la Giunta stia ragionando sul tema, avendo peraltro espresso anche a mezzo stampa l’intenzione di chiedere al Governo una proroga allo stop dei diesel Euro 5 (veicoli immatricolati fino al 2015: tutt’altro che vetusti, dunque), attualmente prevista a partire dall’autunno 2023 anche con “semaforo verde”. Sul tema abbiamo chiesto alla Giunta un’informativa. Viviamo una fase di crisi economica e inflazione gravissime, nella quale l’acquisto di un’auto nuova – la cui consegna avviene spesso in tempi lunghi – è in molti casi una spesa non sostenibile per le famiglie. Altre famiglie saranno costrette a impiegare in maniera non preventivata i propri risparmi. L’efficacia ambientale dei blocchi alla circolazione è dubbia e i veicoli privati non sono certo la sola variabile che incide sulla qualità dell’aria: certe sono invece le conseguenze economiche sui piemontesi, già impoveriti dalla crisi. La misura colpisce anche categorie che esenti fino a due anni fa: per esempio, gli over 70 con un’unica auto, oggi soggetti al blocco con allerta arancione. L’introduzione di incentivi adeguati (capaci, cioè, di rendere davvero più economico l’acquisto dei mezzi, senza limitarsi a creare una dinamica di aumento dei prezzi) è più che mai necessaria (ci aspettiamo che il Governo agisca di conseguenza), così come l’introduzione di misure in grado di limitare le conseguenze del blocco sui cittadini piemontesi (il sistema Move In è un’opportunità utile). Il piano antismog prevede tre gradi di allerta (verde, giallo e rosso). Il livello verde prevede il divieto di circolazione dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 18.30, per gli autoveicoli a benzina Euro 0 e 1 e quelli alimentati a diesel fino alla classe Euro 4. Per il livello di allerta giallo il divieto di circolazione aggiunge gli autoveicoli a benzina Euro 2 e i diesel Euro 5, mentre il livello di allerta rosso (allerta massima) amplia il divieto di circolazione a tutti i giorni di allerta, dalle ore 8.30 alle ore 18.30. Il divieto di circolazione delle auto più inquinanti in base al livello di emissione di Pm10 è in vigore fino al 30 aprile 2023.

Blocco del traffico: esami di guida impossibili senza un’apposita deroga

Diversi degli oltre 500 esaminatori di guida piemontesi utilizzano veicoli che non possono circolare se sono in vigore le misure antismog: domani, sul tema, il mio Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte.

La Giunta intende inserire tra le categorie esentate dalle limitazioni del traffico gli esaminatori di guida? Una misura non più rimandabile e che, domani in Aula, chiederò di prendere in seria considerazione discutendo un Question Time appena depositato. La DGR 26-3694/2021, tra le diverse esenzioni alla limitazione della circolazione dei veicoli per casi particolari, non ha previsto la categoria degli esaminatori di guida. Le conseguenze di questa mancata deroga si fanno sentire ogniqualvolta scattano le limitazioni previste dal cosiddetto “semaforo antismog”, in vigore anche quest’anno fino al prossimo 15 aprile. L’introduzione di specifiche esenzioni anche per questa categoria sarebbe opportuna per agevolare l’importante lavoro svolto dagli esaminatori di guida e sveltire le procedure. Ogni anno sono oltre 40mila i piemontesi che affrontano, e nell’80% dei casi superano, l’esame di guida.