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Tag: trasporti

Tundo, continuano i ritardi nei pagamenti e ricominciano i disservizi

Servizio trasporto persone con disabilità: dopo un’estate di disservizi e ritardi, non nascondo la mia preoccupazione per l’autunno.

Tundo: tra ritardi nel pagamento degli stipendi, TFR non erogati e disservizi (che mi sono stati segnalati da diversi utenti) si va verso la conclusione di un’estate caldissima. Tante le “spie” che si stanno accendendo, descrivendo una situazione già critica. Ma ancora di più mi preoccupa la situazione in prospettiva, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico. La situazione penalizza tutti: gli utenti, i loro familiari, i dipendenti e i subappaltatori. Non siamo giunti a questo punto per caso, ma alla luce di un bando, quello di fine 2018, costruito “addosso” a Tundo, come un abito di sartoria. Nel frattempo, la Giunta non muove un dito: ci aspettano altri mesi di fuoco. La mia battaglia in Consiglio Comunale prosegue.

Aggiornamento del 29 settembre 2020: alla luce di quanto affermato in risposta alla mia interpellanza (Consiglio Comunale del 7 settembre 2020) dall’Assessora Di Martino («Non si può tacere dello sconcerto nel leggere […] accuse gravi», per le quali si sta «valutando di chiedere ragione nelle sedi competenti»), preciso che con la locuzione «costruito “addosso” a Tundo, come un abito di sartoria» intendevo riassumere i fatti descritti nelle righe che seguono.

Il 16 febbraio 2016 (mecc. 2016 40598/005) Tundo Vincenzo S.p.A. si aggiudica la gestione del servizio di trasporto per persone con disabilità per un importo pari a 1.082.400,00 euro (compresa IVA 10%): l’aggiudicazione è approvata con determinazione dirigenziale dell’Area Appalti ed Economato 2016 (mecc. 2016 40598/005). L’indizione della procedura di gara pubblica mediante procedura aperta (ai sensi dell’art. 55 comma 5 del D.Lgs. 163/06 s.m.i.) per l’affidamento del servizio per il periodo 1 marzo 2016-28 febbraio 2019 era stata approvata con determinazione del 24 settembre 2015 (mecc. 2015 04343/007), esecutiva dal 28 ottobre 2015, per un importo presunto, riferito al servizio prestato a favore della Direzione Infrastrutture e Mobilità, di 1.320.000,00 (compresa IVA 10%).

La consegna anticipata del servizio a partire dal 1° marzo 2016, mantenendo inalterata la scadenza al 28 febbraio 2019 (come previsto dal capitolato speciale d’appalto), al fine di consentire la puntuale erogazione del servizio, è stata autorizzata con determinazione dirigenziale del 26 febbraio 2016 (mecc. 2016 00860/119), esecutiva dal 29 febbraio 2016. Con successive determinazioni si sono poi impegnati fondi sino a coprire l’intero importo contrattuale previsto inizialmente, pari a totali 1.082.400,00 euro (compresa IVA 10%).

Una determinazione dirigenziale del 26 aprile 2018 (mecc. 2018 01541/119) ha esteso, al fine di giungere alla scadenza prevista dal contratto, l’efficacia dello stesso (ai sensi dell’art. 106, comma 12, D.lgs. 50/2016 e s.m.i. e come già previsto dall’art. 2.2. del capitolato speciale d’appalto relativo alla procedura aperta n. 102/2015) sino alla concorrenza del quinto dell’importo iniziale contrattuale, pari a 216.480,00 euro (compresa IVA al 10%).

Con l’affidamento del servizio di trasporto per persone con disabilità gestito mediante minibus in scadenza il 28 febbraio 2019 erano stati predisposti gli atti, congiuntamente tra le Divisione Servizi Educativi e la Divisione Infrastrutture e Mobilità, per individuare il nuovo affidatario del servizio.

Una nuova procedura aperta, questa volta suddivisa in dieci lotti, per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico e per persone con disabilità, per il servizio di accompagnamento e per la gestione amministrativa (ai sensi degli artt. 59, comma 1, e 60 del D. lgs. N. 50/2016) è stata indetta con determinazione dirigenziale del 5 dicembre 2018, esecutiva dal 7 dicembre 2018 (mecc. 2018 06488/007).

La gestione e il finanziamento del servizio di trasporto collettivo su prenotazione, non scolastico, di persone adulte con disabilità e su carrozzella da effettuarsi con minibus specificamente attrezzati allo scopo, oggetto del lotto numero 9 della procedura suddetta, rientra nella competenza della Divisione Infrastrutture e Mobilità: il Servizio Esercizio ha provveduto (con determinazione dirigenziale mecc. n. 2018 6561/119 del 5 dicembre 2018, esecutiva dal 14 dicembre 2018) alla prenotazione di impegno di spesa limitato per 688.000,00 euro (compresa IVA), dei quali 364.000,00 euro per l’anno 2019 e 324.000,00 euro per il 2020.

Il Bando numero 98/2018, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 21 dicembre 2018, è suddiviso in 10 lotti per un valore complessivo presunto di 6.180.000 euro: solo due lotti – il numero 8 (gestione amministrativa) e il numero 10 (servizio di accompagnamento) – si aggiudicano immediatamente; il numero 3 non è aggiudicato per offerta ritenuta inadeguata; tutti gli altri lotti sono andati deserti. Sette lotti su dieci, dunque, sono risultati economicamente insostenibili per la totalità dei player.

Si sarebbe potuto proporre un nuovo bando per una cifra ricalibrata? Si indice a questo punto (con determinazione dirigenziale n. mecc. 2019 40915/007 approvata il 4 marzo 2019) la procedura negoziata, secondo quanto previsto dall’art. 63, comma 2 lett. A) del D. lgs. N. 50/2016 e s.m.i., per i lotti non assegnati. Tundo si aggiudica così i lotti in una prima fase non assegnati.

Si verificano intanto in tutti questi anni a più riprese disservizi, ritardi nell’erogazione del servizio e ritardi nella corresponsione degli emolumenti ai dipendenti da parte dell’azienda. Di questi eventi ho ripetutamente chiesto conto in Sala Rossa con un considerevole numero di interpellanze:

16 luglio 2020, interpellanza 2020-01574 (sottoscritta anche dalle colleghe Foglietta e Pollicino) “DITTA TUNDO E TFR AGLI EX DIPENDENTI”;

12 giugno 2020 Interpellanza 2020-01321 (sottoscritta anche dalla collega Montalbano) “SERVIZIO TRASPORTO GESTITO DALLA DITTA TUNDO: NELLA CAPITALE DEL CINEMA SI GIRA SEMPRE LA SOLITA PELLICOLA”, con la quale cui domandavo, tra le altre cose, “se l’Amministrazione stia vigilando attivamente per verificare che non sussistano ritardi nei pagamenti degli emolumenti ai lavoratori da parte della ditta Tundo per l’appalto in corso (sia verso i dipendenti sia verso i subappaltatori)”;

21 febbraio 2020 interpellanza 2020-00716 “SERVIZIO TRASPORTO SCOLASTICO E DISABILI: NELLA CAPITALE DEL CINEMA SI GIRA SEMPRE IL SOLITO FILM?”, con la quale domandavo, tra l’altro, se all’Amministrazione risultassero ritardi nei pagamenti da parte di Tundo Spa per l’appalto in corso e se risultassero sanate tutte le pendenze di quello precedente (sia verso i dipendenti sia verso i subappaltatori);

16 settembre 2019 Question Time 2019-03771 (interviene a verbale anche il collega Lavolta) TRASPORTO SCOLASTICO PER DISABILI: ANNO (SCOLASTICO) NUOVO, PROBLEMI VECCHI?”;

6 febbraio 2018 interpellanza 2018-00465 “TUNDO: LAVORO SÍ, STIPENDI NO?”, con la quale rilevavo che “da circa un anno molti dipendenti non ricevono gli stipendi con la normale cadenza mensile, ma con ritardi considerevoli (anche alcuni mesi); come segnalato allo scrivente, gli stipendi vengono versati con ritardi sempre variabili e a scaglioni di dipendenti, con una caratterizzazione disordinata sia nella tempistica sia relativamente ai bisogni dei lavoratori; ai suddetti ritardi si sommano gli omessi versamenti delle tredicesime e dell’erogazione dei buoni pasto; i subappaltatori attendono gli stipendi dallo scorso mese di maggio 2017 (e dei mesi seguenti); i dipendenti hanno contattato sia la sede centrale dell’azienda sia le organizzazioni sindacali ma senza riuscire a risolvere positivamente la questione; molti dipendenti sono stremati dalla situazione e hanno fortissime difficoltà nell’assolvere ai pagamenti degli affitti e delle utenze, nonché a provvedere alla propria sussistenza; nel mese di ottobre 2017 alcuni organi di stampa dedicavano spazio alla narrazione della situazione;”, considerando che fosse “precipuo interesse dell’Amministrazione che il servizio di trasporto disabili sia effettuato con efficacia ed efficienza dal soggetto affidatario, nel pieno rispetto della normativa vigente e conciliando le necessità degli assistiti con i diritti dei dipendenti e dei subappaltatori dell’azienda” e domandando se l’Amministrazione fosse a conoscenza della situazione, se la Civica Amministrazione fosse in ritardo nei pagamenti alla ditta Tundo Vincenzo spa, se sì per quali motivi, per quali importi e se e con quali tempistiche intenda provvedere all’erogazione degli importi a saldo, se l’Amministrazione intendesse incontrare i dirigenti/gli amministratori della Tundo Vincenzo spa per sollecitare una positiva soluzione della vicenda che prevedesse tempi certi per i pagamenti degli stipendi arretrati, delle tredicesime e per l’erogazione dei buoni pasto e se l’Amministrazione intendesse farsi parte diligente organizzando quanto prima un tavolo di confronto tra azienda e lavoratori”.

Atti di analogo tenore sono stati presentati anche da altri colleghi (per esempio Fabrizio Ricca: 10 giugno 2019, 12 dicembre 2016).

Un passo indietro: nelle more dello svolgimento della nuova procedura di evidenza pubblica, svolta necessariamente oltre la scadenza contrattuale del 28 febbraio 2019, occorreva approvare, in ragione del principio di continuità dell’azione amministrativa, una proroga tecnica della durata contrattuale, ai sensi dell’art. 106, comma 11 del D.Lgs 50/2016. La proroga era giustificata dai tempi tecnici necessari per addivenire al nuovo affidamento del servizio e per il solo tempo necessario per l’espletamento della procedura stessa, sino all’individuazione di nuovo aggiudicatario e comunque fino al 31 maggio 2019, fatta salva la possibilità per la Città di posticipare ulteriormente il termine del 31 maggio in caso di ritardo nell’aggiudicazione della nuova procedura di gara.

La società affidataria è stata informata, con nota del 8 febbraio 2019 protocollo n. 3266, della volontà di prorogare la durata del contratto stipulato in data 29 giugno 2016, con il mantenimento, come da normativa, degli stessi importi e delle stesse condizioni. La Società Tundo Vincenzo S.p.A. comunicava la propria disponibilità alla proroga tecnica (nota di risposta dell’8 febbraio, protocollata l’11 febbraio 2019, prot. N. 3461). La spesa complessiva massima presunta per il periodo 1 marzo 2019-31 maggio 2019 era pari a 90.000,00 euro (inclusa IVA 10% inclusa).

La proposta di aggiudicazione della procedura negoziata è stata approvata con determinazione dirigenziale mecc. n. 2019 41639/007 del 4 marzo 2019. La ditta aggiudicataria è risultata unico concorrente per tutti i lotti oggetto di procedura negoziata. Si è reso necessario un affidamento anticipato a partire dal 1° giugno 2019 (ai sensi dell’articolo 32, comma 8 13 del D.L. vo 50/2016), in attesa del perfezionamento del contratto, per garantire la prosecuzione del servizio ed evitare interruzioni dello stesso ai danni dell’interesse pubblico e del diritto alla mobilità delle persone con disabilità.

Quello che ci si domandava e che ci si continua a domandare è: l’Amministrazione non avrebbe potuto, per esempio, proporre una gara d’appalto con un coefficiente economico più alto? Non avrebbe potuto, come più volte da noi sostenuto, mettere in campo la società di trasporto pubblico GTT, garantendo così un servizio privo di intoppi operativi e di natura finanziaria? Nelle more delle varie aggiudicazioni i disservizi sono stati innumerevoli e i familiari degli utenti si sono costituiti in comitato con l’intenzione di procedere per vie legali. Le persone che si sono rivolte a noi per segnalare criticità, disservizi e problemi sono decine. L’Amministrazione è dovuta intervenire con l’articolo 30.

Stazione Fossata completamente funzionante? Chissà se, chissà quando…

Guasti ad ascensori e scale mobili, posteggio non completamente utilizzabile, perdite e stillicidi dai soffitti sopra i binari: la stazione torinese – a cavallo tra i quartieri Borgo Vittoria, Barriera di Milano e Rebaudengo – è ben lungi da standard minimi di fruibilità. In occasione del Consiglio Comunale di lunedì 7 settembre chiederò conto alla Giunta di queste criticità, sperando che la risposta non si limiti a uno scarico di responsabilità verso RFI. Difficile sostenere in maniera credibile una diversa cultura della mobilità se poi le strutture ferroviarie sono in queste condizioni.

Stazione Fossata: i problemi sono ancora una miriade. Attualmente risultano guaste due delle quattro scale mobili, non funziona l’ascensore (che si riempie d’acqua alle prime piogge), una porzione del parcheggio è ancora transennata e dunque non utilizzabile, i soffitti sopra i binari presentano perdite di umidità (con continui stillicidi). Con un’interpellanza – calendarizzata per il Consiglio di lunedì 7 settembre – chiederò in Sala Rossa quali misure la Giunta intenda finalmente mettere in atto per garantire standard minimi di sicurezza, fruibilità e accessibilità e se, per quanto riguarda gli ambiti di competenza e responsabilità di RFI, abbia sollecitato i necessari interventi di manutenzione e riparazione. Difficile promuovere in maniera credibile una mobilità non più basata soltanto sull’auto privata se poi le infrastrutture, in questo caso ferroviarie, sono tenute in queste condizioni. Circolazione veicolare critica, perdite d’acqua all’interno, degrado e sporcizia sono altre criticità emerse negli scorsi mesi e anni e delle quali mi sono occupato in passato.

GTT, anche il servizio informazioni via SMS verso la soppressione: gli anziani sono passeggeri di serie B?

Solita dinamica: un “problema tecnico” diventa pretesto per la probabile eliminazione di un servizio. Non è questo il concetto di innovazione che sostengo: l’innovazione non può lasciare indietro chi ha più difficoltà ad adeguarsi, in questo caso soprattutto nonne e nonni. Preoccupazione dopo la discussione in Consiglio Comunale della mia interpellanza sul tema: mi auguro che qualsiasi ipotesi di decisione sia preventivamente sottoposta al Consiglio Comunale.

Il solito pretesto d’ordinanza, quello relativo a un problema tecnico, e via: ecco l’occasione per cancellare un altro servizio. Accade, questa volta, al servizio “informazioni via SMS” di GTT, da tempo non funzionante e oggetto di una mia interpellanza appena discussa in Sala Rossa.

Rispondendo alla mia interpellanza sul tema, l’Assessora Lapietra butta lì, incidentalmente, che, dopo gli interventi resisi necessari lo scorso 6 aprile, “GTT sta valutando l’ipotesi di non riattivare il servizio”. Due indizi che fanno una prova quasi certa: prendo atto che, grazie al lockdown, si decide di eliminare un altro servizio, utilizzato soprattutto dalle fasce meno giovani della popolazione torinese. Spero davvero che ogni decisione definitiva sia preventivamente sottoposta al giudizio del Consiglio Comunale.

Mi chiedo come questa Amministrazione – che dimostra ancora una volta di non pensare alle esigenze dei torinesi più anziani – possa ancora parlare di un “rapporto che funziona tra cittadinanza e GTT”:. In questi anni ho capito che,statisticamente, un problema tecnologico è spesso prodromico alla cancellazione di un servizio: vedremo se sarà così anche questa volta. A fronte di un risparmio economico modesto, la scelta di cancellare il servizio porterà con sé l’esigenza di intervenire sulla grafica di tutte le paline.
La mia visione dell’innovazione non coincide con quella della Giunta, per la quale evidentemente chi non si adegua può tranquillamente rimanere indietro. 

Attività di Noleggio con Conducente in crisi e abbandonate dalla Regione

Nessun vero aiuto e non un euro, al momento, per un settore strategico per il nostro turismo. Risposta interlocutoria della Giunta al mio Question Time appena discusso a Palazzo Lascaris: per ora il “voucher” è una pura ipotesi, tornerò a chiedere con forza un sostegno economico in vista del prossimo assestamento di bilancio.
 
Abbiamo visto, nelle scorse settimane, che quando questa Giunta Regionale intende sostenere un comparto le risorse per farlo le trova. Dobbiamo dunque dedurre che le attività di Noleggio con Conducente non rientrano tra le priorità, benché siano state duramente colpite dalla crisi e nonostante siano strategiche per la ripartenza del comparto turistico regionale. 

“Non possiamo al momento affermare di essere nelle condizioni di coprire la spesa di un voucher simile al ‘voucher vacanze’ per sostenere le aziende che svolgono attività di Noleggio con Conducente”. Traducendo la risposta dell’Assessore Gabusi letta in Aula dal collega Marrone: l’idea del voucher deve essere intesa per ora come pura ipotesi. 

Ragionevoli erano le richieste degli imprenditori e delle Associazioni del settore, che ho sostenuto convintamente nel mio atto: il riconoscimento di un fondo perduto e l’esonero dal pagamento della tassa di accesso alla città fino alla fine dell’anno in corso (o, in alternativa, l’accantonamento di una percentuale di quest’ultima tassa quale fondo a sostegno del comparto, messo in ginocchio dalla cancellazione causa COVID-19 di gite scolastiche, congressi, viaggi culturali e altre tipologie di spostamenti turistici).

La richiesta di misure tempestive in grado di rimettere in moto la filiera è al momento caduta nel vuoto. La semplice ordinanza regionale che rende utilizzabili tutti i posti a bordo dei mezzi di trasporto non basta. L’Assessore ha rimandato la decisione definitiva al prossimo assestamento di bilancio: tornerò a dare battaglia.

Question Time – Misure urgenti a favore delle attività di Noleggio con Autista di Autobus e Auto

Premesso che:

  • il 3 giugno u.s. in tante città capoluoghi di Regione le Associazioni di ategoria in ambito bus, vetture e natanti del comparto noleggio con conducente hanno organizzato una serie di manifestazioni nazionali;
  • anche in Piemonte, come in altre Regioni, si è svolta in Piazza Castello la manifestazione per protestare contro la mancanza di considerazione per le attività di Noleggio con Autista di Autobus e Auto da parte del Governo;
  • sempre nella medesima giornata i rappresentanti delle Associazioni di categoria sono stati accolti dall’Assessore Ricca, il quale ha organizzato un incontro per il 5 giugno con la presenza dell’Assessore Gabusi e Poggio;
  • in occasione di tale incontro sono state avanzate diverse richieste, tra le quali un contributo a fondo perduto e l’esonero al pagamento della tassa di accesso alla Città per i bus per tutto l’anno 2020 oppure l’accantonamento di una percentuale di quest’ultima, quale fondo, da poter utilizzare come aiuto per il comparto;
  • il 17 giugno, sempre su richiesta delle Associazioni di categoria, si è svolta una riunione via web: in occasione di questo incontro virtuale è stato ipotizzato un contributo a fondo perduto ad azienda; si è stabilito inoltre di programmare un nuovo incontro verso i primi di luglio al fine di definire l’esatta entità del contributo a fondo perduto.

Rilevato che:

  • l’emergenza sanitaria pandemica Covid-19 ha imposto misure drastiche sulla limitazione della circolazione delle persone;
  • tale circostanza ha prodotto immediatamente la totale cancellazione delle prenotazioni relative ad attività quali gite scolastiche, congressi, viaggi culturali, escursioni crocieristiche e spostamenti in genere;
  • le attività in oggetto, non sono mai state esplicitamente sospese nei vari DPCM e Dl che si sono susseguiti dall’inizio di marzo, dal momento che il codice Ateco 49.00 le faceva rientrare tra quelle considerate essenziali;
  • le aziende si sono dunque trovate sulla carta attive ma di fatto fermate nella loro attività dalla totale mancanza di utenza.

Considerato che:

  • questo settore, purtroppo, non sta godendo del medesimo sostegno manifestato dalle autorità governative, sia Nazionali che Regionali, verso altri ambiti produttivi. Si riscontra una discutibile sproporzione tra il poco sostegno riservato a questa categoria rispetto ad altre;
  • le Associazioni di categoria, che rappresentano imprenditori e lavoratori del settore, chiedono un pacchetto di misure tempestive in grado di rimettere in moto la filiera;
  • chiedono inoltre che siano discusse e condivise le strategie per il rilancio.

Constatato che:

  • ad oggi non risultano esserci state altre interazioni tra gli Assessori Regionali competenti e le Associazioni di categoria.

Interroga l’Assessore

per sapere con quali misure, nell’immediato, la Regione intenda sostenere economicamente questo settore.