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Tag: trasporti

La Giunta lascia a piedi Mirafiori Sud

Il quartiere risulta penalizzato in maniera gravissima dalle modifiche al Piano del Trasporto Pubblico Locale: 7 le linee di superficie eliminate o ridotte, per migliaia di residenti andare a piedi sarà l’unica alternativa all’uso dell’auto privata per raggiungere, per esempio, la zona ospedali o il centro cittadino. Ho presentato un’interpellanza in Comune per chiedere che la Giunta, previo confronto con i residenti e con la Circoscrizione, torni sui suoi passi. Nel frattempo, chiediamo come Moderati l’attivazione di una linea Star che copra le zone del quartiere meno servite dai mezzi pubblici.

Piano del Trasporto Pubblico Locale modificato, Mirafiori Sud paga il conto: tagli e riduzioni riguardano sette linee e coinvolgono migliaia di residenti. Mirafiori Sud è un popoloso quartiere dall’età media avanzata. Queste scelte scellerate finiranno per scoraggiare i cittadini dall’utilizzare i mezzi pubblici, non più rispondenti alle reali necessità ed esigenze di spostamento della popolazione: che cosa pensa la Giunta, a parole così attenta ai temi ambientali, di questa prospettiva?

Le modifiche riguardano le linee GTT 14, 63, 34, 35, 63b, 18 e 40. La linea 34, con il nuovo tragitto, escluderebbe del tutto strada Castello di Mirafiori, impedendo di fatto ai circa 4mila residenti in quel tratto di poter raggiungere la zona ospedali. Anche il Presidio Sanitario Valletta, non transitando più la linea su via Farinelli, rimarrebbe non servito. La nuova linea 63 (63 + 63/) escluderebbe un tratto di strada del Drosso e tutta strada Castello di Mirafiori, impedendo alla popolazione residente di raggiungere la zona ospedali e il centro cittadino.

Ancora una volta, le scelte di questa Amministrazione penalizzano le periferie. Per l’ennesima volta il quartiere Mirafiori Sud perde un servizio essenziale, a pochi mesi dalla chiusura della sede della Polizia Municipale di via Morandi. Con la mia interpellanza, appena presentata in Consiglio Comunale, chiedo che la Giunta consulti i residenti e la Circoscrizione e agisca di conseguenza apportando i necessari correttivi al Piano. 

In attesa di individuare e applicare soluzioni efficaci per il territorio, chiediamo inoltre come Moderati l’attivazione di una linea Star che garantisca il collegamento delle aree del quartiere oggi non completamente servite dal servizio di trasporto pubblico (il cosiddetto “Villaggio”, l’area “Cime Bianche” e l’area “Basse Lingotto”).

Strada Castello di Mirafiori, la pista ciclabile che non c’è (e non ci sarà per molto tempo ancora)

La prospettiva di realizzare in zona ciclopiste, già ipotizzata dall’Assessore Unia a inizio marzo, è presente nella delibera di Giunta dello scorso giugno: ma l’Assessore Lapietra si è rimangiata tutto rispondendo, poco fa in Sala Rossa, alla mia nuova interpellanza sul tema. Risultato: almeno per ora, niente collegamento tra via Artom e corso Unione Sovietica: bici e monopattini (mai sanzionati in zona negli ultimi tre anni) continueranno a sfrecciare sui marciapiedi. In questa città solo il centro ha diritto ad avere ciclopiste?

La pista ciclabile lungo strada Castello di Mirafiori non si farà: l’Assessore Lapietra ha poco fa smentito in Aula il collega Unia, che solo un paio di mesi fa aveva ipotizzato la realizzazione di ciclopiste in zona, rispondendo a un mio analogo quesito in Consiglio. Molto nebulosi anche i riferimenti, da parte dell’Assessore Lapietra, alla possibilità di realizzare il collegamento in futuro: la sensazione è che non vedremo la ciclopista ancora per molto tempo. Con buona pace della delibera di Giunta dello scorso giugno, che prevedeva la realizzazione di un collegamento ciclabile tra il parco Colonnetti e la cascina Piemonte.

Risultato: biciclette e monopattini continueranno a sfrecciare sul marciapiede nord di strada Castello di Mirafiori, in particolare nel tratto compreso tra via Morandi e strada delle Cacce. Il fatto che – è ancora l’Assessore Lapietra a riferirlo candidamente – nessuna sanzione sia stata comminata in zona, per comportamenti scorretti, a utenti di monopattini o biciclette negli ultimi tre anni è un ulteriore segnale inequivocabile. Forse secondo questa Amministrazione le piste ciclabili si devono realizzare solo in centro.

Per i pedoni, una situazione di assoluto pericolo. La voce di residenti e negozianti si è più volte fatta sentire per chiedere la soluzione del problema: neanche questa volta l’Amministrazione ha voluto o saputo rispondere a queste richieste. Con una deliberazione dello scorso giugno, la Giunta aveva approvato interventi per migliorare l’accessibilità e la fruibilità dell’intera zona e il progetto di completamento del parco Sangone prevedeva la realizzazione del percorso ciclopedonale.

Scopriamo oggi che tale progetto non sarà realizzato ancora per chissà quanto. Le piste ciclabili sarebbero utili anche in periferia: ma evidentemente questa Giunta la pensa diversamente. Quella che ho ricevuto in Aula poco fa è stata una risposta sconfortante.

Cinque mesi per una visita rinnovo patente, ma per la Giunta Cirio va tutto bene

Appena discusso a Palazzo Lascaris il mio Question Time sui ritardi nelle prenotazioni delle visite mediche per il rinnovo della patente a Torino e a Collegno: l’Assessore Icardi prova a ridimensionare un problema grave, parlando di lievi ritardi rispetto ai tempi pre-COVID. Ma la realtà è molto diversa, ci sono utenti che non hanno mai ricevuto una risposta alle proprie richieste di prenotazione o che si vedono rimandati a tempi biblici, nell’ordine dei cinque mesi e più. Che il sistema di prenotazione via email non funzioni in maniera efficiente è un fatto evidente: eppure, non una parola ci è stata riferita sui tempi previsti per la riapertura degli sportelli.

Prenotazione degli esami medici per il rinnovo delle patenti a Torino e a Collegno: sappiamo che ci sono utenti che da mesi attendono una risposta e altri la cui visita è stata fissata a settembre e oltre, ma per la Giunta i ritardi rispetto ai tempi pre-pandemia sono minimi. Questa la risposta che mi sono sentito dare, poco fa, discutendo a Palazzo Lascaris il mio Question Time sull’argomento: una Giunta attentissima a difendere d’ufficio l’operato svolto (e talvolta non svolto) dalle Commissioni Mediche Locali di Torino e di Collegno nega di fatto che il disservizio ci sia. Chissà che cosa ne pensano coloro che, dovendo rinnovare il documento di guida per questioni anagrafiche, mediche o per una revisione della patente (guida in stato di ebbrezza o altre ragioni) si trovano di fatto a non poter guidare. Ci saremmo aspettati informazioni sulle misure prese per ridurre i ritardi e dunque i disagi. Né la Giunta ha creduto di dover comunicare una data, anche indicativa, di riapertura degli sportelli, più che mai necessaria dal momento che la modalità di prenotazione via email ha dimostrato di non funzionare. 
Da quando gli sportelli in presenza sono stati sostituiti, causa pandemia, dal servizio via email, i tempi per coloro che devono sostenere la visita per il rinnovo del documento di guida sono diventati eterni: diversi cittadini attendono ancora una risposta dalla CML di Torino di via Farinelli 25; altri utenti si sono visti fissare dalla CML di Collegno in via Martiri XXX Aprile 30 un appuntamento a distanza di cinque mesi (prime disponibilità a settembre).

NUMERI
Nel 2019 gli accessi presso la CML sono stati 9.580, nel 2020 sono stati 6.998, nei primi mesi del 2021 sono stati 3.540.

Cinque mesi (quando va bene) per prenotare una visita medica per il rinnovo della patente a Torino e a Collegno

Da quando gli sportelli in presenza sono stati sostituiti, causa pandemia, dal servizio via email, i tempi per coloro che devono sostenere la visita per il rinnovo del documento di guida sono diventati, presso le Commissioni Mediche Locali di Torino e di Collegno, infiniti: gli utenti o non ricevono risposta alle email o si vedono fissare l’appuntamento a distanza di mesi. Gravissimi i disagi per i cittadini, decine le segnalazioni. La riapertura degli sportelli in presenza non è più rimandabile. Domani si discute in Consiglio Regionale del Piemonte il mio Question Time sul tema.

I tempi di attesa per fissare un appuntamento presso la Commissione Medica Locale Patenti di Torino e presso quella di Collegno si sono allungati in maniera insostenibile: se prima della pandemia la prenotazione della visita medica per i rinnovi, per i rilasci e per le revisioni delle patenti avveniva in tempi accettabili tramite gli sportelli in presenza, adesso, in remoto, le tempistiche si sono dilatate in maniera insostenibile e inaccettabile. Anche solo per ricevere risposta all’email (l’unica modalità accettata per prenotare) passano, secondo le segnalazioni di decine di cittadini, mesi e mesi. Quando va bene: in altri casi, infatti, non arriva alcuna risposta. E i cittadini restano, nel frattempo, appiedati: il disagio è gravissimo per tutti, in particolare per chi non ha alternative all’uso dell’automobile per questioni di lavoro, di famiglia o di altro tipo. Ci sono utenti che hanno provato a prenotare una visita presso la CML di Torino (via Farinelli 25) e da mesi aspettano risposta: ad altri utenti la CML di Collegno (via Martiri XXX Aprile 30) ha fissato un appuntamento a distanza di cinque mesi (prime disponibilità a settembre). La riapertura degli sportelli in presenza non è più rimandabile. Domani in Consiglio Regionale chiederò con un Question Time se questa Giunta abbia intenzione di intervenire nei confronti delle CML di Torino e Collegno per cambiare la situazione. Evitare disagi per tutti coloro che si sottopongono alla visita per rinnovare il documento di guida per questioni anagrafiche o mediche o per una revisione della patente (guida in stato di ebbrezza, detenzione e uso di sostanze stupefacenti, segnalazioni per invalidità, segnalazioni per verifica della persistenza dei requisiti di idoneità psicofisica per la guida) è urgente e necessario. 

Cirio come Appendino: anche il servizio radar di Caselle prende la strada di Milano mentre la Giunta sta a guardare

Liquidato il mio Question Time sul tema con una stringata risposta di sette righe: non è così che si affronta una questione di tale serietà, che ha a che fare con la vita e con il futuro di 37 lavoratori, con l’operatività dello scalo torinese e con la sua storia. Non ci consola sapere, come sottolineato dall’Assessore Tronzano, che altri grandi aeroporti italiani abbiano già fatto questa scelta. Anche in assenza di deleghe specifiche, la politica non deve rinunciare a far sentire la propria voce: se la Giunta tiene davvero al nostro territorio, si faccia sentire. Mi auguro che l’atto che ho presentato sia di stimolo per un’azione più incisiva: l’argomento deve entrare nei “radar” della politica piemontese.

Torino e il Piemonte rischiano di perdere un altro “pezzo” a favore di Milano: il servizio di controllo avvicinamento radar di Caselle. E la politica? Al momento, sta a guardare. Da questo punto di vista, l’affinità tra Cirio e Appendino è totale. La risposta della Giunta al mio Question Time sul tema appena discusso in Consiglio Regionale, lungi dal tranquillizzarci, fa aumentare la preoccupazione in merito alla prospettiva di un trasferimento del servizio da Caselle a Linate. Mi auguro che la discussione del mio atto possa essere di stimolo per un’azione molto più incisiva da parte della politica piemontese, a tutti i livelli.

Resto allibito nel ricevere sette striminzite righe di replica a fronte di una questione così importante, che coinvolge la vita e il futuro lavorativo di 37 professionisti e la stessa operatività dell’aeroporto di Caselle, presso il quale il servizio è attivo dagli anni ’70. Non ci bastano le “ampie rassicurazioni” fornite da Enav sul fatto che l’importanza dello scalo torinese resterà intatta, né che il trasferimento sia “esclusivamente finalizzato a migliorare le capacità ricettive” e che “tutti i maggiori scali italiani abbiano già fatto questa scelta”, come riferito dalla Giunta a verbale.

La politica non può limitarsi al ruolo di muta comparsa: pur, come in questo caso, in assenza di una delega specifica, mi aspetto che faccia la sua parte e che faccia sentire la propria voce. Cirio e Appendino dimostrino con il loro impegno che tengono a difendere questo servizio. Un’eventuale spostamento del servizio a Linate non sarebbe privo di conseguenze dal punto di vista della gestione operativa. Impatterebbe inoltre in maniera pesante sulla vita personale e professionale dei lavoratori coinvolti. Altri scali come Ronchi dei Legionari, Verona, Bari e Lamezia stanno già facendo emergere criticità. Né si possono dimenticare le ricadute su un territorio che da sempre non fa mancare il proprio contributo al comparto. Il servizio di controllo avvicinamento radar deve rimanere a Caselle. L’intenzione di centralizzare tutte le attività sui Centri di Controllo d’Area (ACC) di Roma e Milano è stata confermata dai vertici di Enav lo scorso 30 marzo, nel corso di un’audizione presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.