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Tag: territorio

Gli invasi servono subito, la Giunta prenda atto che dobbiamo agire adesso per non accumulare ulteriore ritardo sui cambiamenti climatici in corso

Siccità drammatica e condizioni estreme: condizioni che potrebbero ripetersi sempre più frequentemente nei prossimi anni. Non possiamo attendere – come da risposta della Giunta al mio Question Time – i finanziamenti del PNRR: piuttosto, si portino avanti almeno alcuni dei progetti già pronti per dotarci al più presto di un’infrastrutturazione adeguata per la raccolta e la conservazione delle riserve idriche. I nostri comparti agricolo e industriale ce lo chiedono a gran voce.

Dal punto di vista climatico, questi primi 7 mesi di 2022 possono essere definiti eccezionali, ma verosimilmente nei prossimi anni si verificheranno nuovamente condizioni simili: dovremo non solo abituarci, ma prepararci a questa nuova “normalità”. L’infrastrutturazione dovrà essere adeguata a queste nuove caratteristiche climatiche, a partire da una dotazione sufficiente di invasi sul territorio.

Ho portato il tema in Consiglio Regionale con un Question Time appena discusso, chiedendo alla Giunta scelte chiare e tempi certi: per garantire un futuro nel quale le riserve idriche non siano un costante problema è necessario agire immediatamente. Diverse le ipotesi al vaglio, dalla val Soana alla Valle di Viù, per la costruzione di bacini idrici.

Dobbiamo fare in fretta: già a fine inverno, al lago Maggiore mancavano i due terzi dell’acqua; i metri cubi di neve accumulati sulle nostre montagne sono meno della metà rispetto alla norma; la portata del Po è dimezzata. Agricoltura, allevamento e industria stanno pagando un prezzo altissimo per questa situazione e, se questa situazione dovesse ripetersi nei prossimi anni, non potremo più dire che non si potesse prevedere.

Per arrivare preparati alle sfide climatiche dei prossimi anni, è necessario partire ora.

Sicurezza in montagna: lo studio sul ghiacciaio della Bessanese va nella direzione da noi auspicata

Parte lo studio sulle condizioni del bacino glaciale della Bessanese, sul territorio del Comune di Balme (Torino): una notizia che apprendiamo con soddisfazione.

Ringraziamo la Giunta per aver voluto procedere nella direzione da noi auspicata in tema di sicurezza in montagna. Da giorni chiediamo che sia erogato il massimo sforzo possibile per evitare che anche in Piemonte si verifichino tragedie come quella della Marmolada: in questo senso, cominciare a lavorare fin da subito per l’immediato futuro e per la sicurezza di tutti è fondamentale. Lo scarso innevamento invernale, una primavera drammaticamente più calda della media e un inizio d’estate sulla stessa falsariga, alla base della tragedia di Punta Rocca, sono condizioni che caratterizzano anche il nostro territorio, che pure presenta le sue peculiarità. Il controllo sistematico delle condizioni oggettive dei nostri ghiacciai è alla base della possibilità di introdurre eventuali divieti, per zone o per fasce orarie, e per un’opera puntuale di informazione. La convenzione sottoscritta dalla Regione con Arpa, Club Alpino Italiano, Museo Nazionale della Montagna e Istituto di Ricerca per la Protezione è alla base dell’iniziativa.

Subito un Tavolo per garantire la rappresentanza alle Minoranze nelle Unioni Montane

Lo richiede anche il Ministero dell’Interno: ho presentato un Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte.

La lettera del Ministero dell’Interno inviata alla Prefettura di Torino conferma che presso i Consigli e le Giunte delle Unioni Montane devono essere rappresentate le Minoranze di tutti i Consigli Comunali: cosa che a oggi non sempre accade – vedi per esempio i casi di Valsusa, Val Sangone e via Lattea – con il risultato di un vero e proprio vuoto di rappresentanza democratica. Ho presentato un Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere alla Giunta Cirio di attivarsi tempestivamente per correggere ogni irregolarità e tornare a garantire una piena rappresentanza democratica di tutte le espressioni politiche, fatto particolarmente importante in un momento nel quale il nostro territorio, con la sua economia, sta provando a ripartire dopo quindici mesi di crisi. La Regione convochi subito un Tavolo con i soggetti interessati. Il Ministero precisa inoltre che i Sindaci non possono avere il doppio ruolo di governo e controllo nell’Unione Montana. Le Unioni Montane si sono sempre basate, per comporre Giunte e Consigli, sulle linee guida espresse dall’Uncem. Le Unioni Montane tutelano e promuovono lo sviluppo della montagna; svolgono inoltre, in forma associata, funzioni e servizi comunali. La Regione Piemonte individua nell’Unione Montana la forma organizzativa dei Comuni idonea a rendere effettive, in armonia con le specifiche politiche settoriali regionali, le misure di promozione e sviluppo economico, di tutela e valorizzazione dei territori montani.