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Tag: Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Orti urbani e piccola agricoltura durante il periodo di emergenza sanitaria: l’Amministrazione intende garantire l’economia circolare dell’autoconsumo?

PREMESSO CHE

  • il significato, il valore e l’importanza che rivestono gli orti urbani per la Civica Amministrazione ha suggerito di dedicare a tale attività un apposito Regolamento comunale, il numero 363, intitolato “Regolamento per l’assegnazione e la gestione degli orti urbani”;
  • gli orti urbani consistono in parti di terreni comunali (tra 50 mq e 100 mq) da destinarsi a orto che la Città assegna, tramite bando circoscrizionale, ai cittadini maggiorenni residenti in Torino che ne fanno richiesta, in forma individuale o in gruppo, nella misura di un appezzamento per richiedente;
  • la finalità degli orti urbani è innanzitutto di valorizzare gli spazi sottraendoli al degrado e alla marginalità attribuendo loro la qualità di “aree a destinazione agricola”, contro il consumo del territorio e per la tutela dell’ambiente ed il miglioramento della qualità urbanistica dei luoghi;
  • quella che piace definire come “carta dei valori” della piccola agricoltura degli orti urbani è indicata in modo molto esaustivo nell’articolo 1, comma 2 del predetto Regolamento:
  • 1. sostenere la socialità e la partecipazione dei cittadini e la relativa possibilità di aggregazione, favorendo la coesione ed il presidio sociale;
  • 2. insegnare e diffondere tecniche di coltivazione;
  • 3. sostenere la produzione alimentare biologica e le essenze ortive tradizionali locali;
  • 4. favorire attività didattiche nei confronti di giovani o di quanti desiderino avvicinarsi a questo tipo di attività (prevenzione ed educazione ambientale);
  • 5. favorire attività terapeutiche di supporto a processi di riabilitazione fisica e psichica;

RILEVATO CHE

  • le fortissime limitazioni imposte dai provvedimenti normativi del Governo e della Regione per contenere e contrastare la diffusione del contagio da COVID-19 hanno previsto, tra le molte prescrizioni, anche la chiusura degli orti urbani;
  • la cura degli orti personali, in affitto o condivisi è stata evidentemente considerata alla stregua di un’attività ricreativa, celandone, disconoscendone o semplicemente non cogliendone la primaria funzione sociale ed economica: in molte situazioni chi coltiva lo fa per garantirsi cibo e per risparmiare sul costo della spesa;
  • l’Amministrazione Capitolina guidata dal Sindaco Raggi, del medesimo colore politico dell’Amministrazione torinese, ha recentemente dettato precise regole per il mantenimento in funzione degli orti urbani: sono consentite la semina, l’innaffiatura, il raccolto e la piantumazione purchè eseguite in tempi brevi ed accedendovi a giorni alterni, fino ad un massimo di 3 giorni alla settimana;

CONSIDERATO CHE

  • il Ministro delle Politiche Agricole, Sen. Teresa Bellanova, confessando di avere ricevuto numerose richieste, è recentemente intervenuta sul tema della piccola agricoltura consentendo la cura e la manutenzione di orti e terreni privati, anche in Comuni diversi da quello di residenza, purchè se ne certifichi la proprietà o il possesso, la produzione per autoconsumo e venga indicato il percorso per raggiungerlo;
  • è necessario evidenziare la rilevante funzione sociale ed economica della piccola agricoltura svolta negli orti urbani: essendo destinata essenzialmente all’autoconsumo, considerando le difficoltà non solo economiche dell’attuale periodo di emergenza sanitaria, essa assume un valore ancora più accentuato poiché consente agli ortolani di consumare i prodotti del proprio appezzamento a fronte di un risparmio sull’esborso per la spesa quotidiana;
  • si intende esprimere in questa sede l’auspicio che anche nella nostra città si possa quanto prima concedere l’opportunità di proseguire la cura degli orti urbani e la raccolta dei prodotti, pur ponendo regole armoniche rispetto alle prescrizioni nazionali e regionali in materia di contrasto e contenimento del contagio da COVID-19 e al fine di  scongiurare il ripetersi di incidenti di dubbia matrice (quali gli incendi accaduti sia in zona Parella sia in altre zone della città);

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione, in ragione delle indicazioni ministeriali e delle scelte adottate da altre città italiane, intenda garantire la piccola agricoltura consentendo l’accesso agli orti urbani per la cura, la manutenzione, l’innaffiatura e la raccolta dei prodotti destinati all’autoconsumo;
  2. in caso di risposta affermativa, se e quali siano le tempistiche previste e quali le prescrizioni che si intendano adottare per consentire che l’attività degli orti urbani avvenga in piena sicurezza e osservanza della disciplina nazionale e regionale in tema di contenimento e contrasto della diffusione del COVID-19.

L’elenco di tutte le categorie che riceveranno il Bonus Piemonte

Il “Bonus Piemonte” è legge: 116 milioni a fondo perduto per 60.000 attività. Ecco tutte le categorie, con relativi codici Ateco, che riceveranno i contributi.

2.500 euro

  • Ristoranti e attività di somministrazione connesse alle aziende agricole (56.10.1)
  • Gelaterie e pasticcerie (56.10.3)
  • Catering per eventi (56.21)
  • Bar e altri esercizi simili senza cucina (56.30)
  • Altre attività ricreative e di divertimento (93.29, esclusi i codici 93.29.2, 93.29.3 e 93.29.9)
  • Servizi dei barbieri e parrucchieri, degli istituti di bellezza e di altri trattamenti estetici (96.02)

2.000 euro

  • Servizi dei centri per il benessere fisico (96.04)
  • Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto (56.10.2)

1.500 euro

  • Commercio al dettaglio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento e calzature (47.82), e di altri prodotti (47.89)
  • Commercio al dettaglio di libri (47.61) e articoli di cartoleria (47.62.2)
  • Commercio al dettaglio di abbigliamento (47.71), confezioni per adulti (47.71.1), confezioni per bambini e neonati (47.71.2), biancheria personale, maglieria, camicie (47.71.3), pellicce e di abbigliamento in pelle (47.71.4), cappelli, ombrelli, guanti e cravatte (47.71.5), calzature e articoli in pelle (47.72), calzature e accessori (47.72.1), articoli di pelletterie da viaggio (47.72.2), tessuti per l’abbigliamento, l’arredamento e di biancheria per la casa (47.51.1), filati per maglieria e merceria (47.51.2)
  • Attività di proiezione cinematografica (59.14)
  • Attività delle scuole guida (85.53)
  • Attività dei Tour operator (79.12)
  • Attività delle agenzie di viaggio (79.1 e 79. 11)
  • Organizzazione di feste e cerimonie (96.09.05)

1.300 euro

  • Ristorazione, gelaterie e pasticcerie ambulanti (56.10.4)

1.000 euro

  • Trasporto con taxi, noleggio di autovetture con conducente (49.32)
  • Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia (47.78.2)
  • Associazioni di promozione sociale (APS) iscritte ai registri di cui all’art.7 della legge 383/2000 limitatamente all’attività di somministrazione (94.99)
  • Attività di organizzazioni che perseguono fini culturali, ricreativi e la coltivazione di hobby (94.99.20)
  • Attività ricreative e di divertimento (93.2 escluso 93.29.1 discoteche)
  • Attività di tatuaggio e piercing (96.09.02)
  • Scuole e corsi di lingua (85.59.30)

800 euro

  • Attività delle guide alpine (93.19.92) e delle guide e degli accompagnatori turistici (79.90.20)

500 euro

  • Commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande (47.81)

La procedura
Entro pochi giorni tutti gli interessati riceveranno da Finpiemonte una comunicazione via Pec. Il contributo sarà accreditato sul conto corrente.

Ulteriori informazioni sul sito della Regione Piemonte.

Mille euro a scuole e corsi di lingua

Bonus riconosciuto anche per il codice Ateco 85.59.30, come da me richiesto: premiato il mio impegno in Consiglio Regionale.

Una buona notizia per un settore che sta subendo un danno gravissimo dalla crisi epidemiologica: ho ottenuto, con il mio impegno in Consiglio Regionale, il riconoscimento di un bonus a fondo perduto pari a mille euro anche per le scuole e i corsi di lingua. Un buon risultato, che testimonia di un’attenzione nei confronti di un comparto importante per il tessuto economico del nostro territorio e con una consolidata tradizione. Il nostro Paese occupa gli ultimi posti nelle classifiche relative alla diffusione della conoscenza di una seconda e di una terza lingua, oltre alla lingua madre, tra la popolazione. Ma queste scuole e questi corsi si rivolgono anche agli stranieri che desiderano imparare o migliorare l’italiano. Se la cifra riconosciuta è irrisoria rispetto al danno subito, resta importante l’affermazione di un principio.

I commercianti chiamano, la Regione risponda

Flash mob di questa mattina in piazza Castello a Torino: mia solidarietà nei confronti dei manifestanti, piena condivisione delle loro richieste, mio impegno in Consiglio Regionale a loro sostegno.

Se muore il commercio, muore il Piemonte. Sostengo la battaglia delle Associazioni presenti questa mattina in piazza Castello: il flash mob, al quale hanno aderito quasi sessanta Associazioni di Via, non è stato un momento di protesta, ma di proposta. Condivido le richieste dei manifestanti: più forza a Finpiemonte in relazione al rilascio delle garanzie bancarie, inclusione nel bonus per tutte le categorie del commercio, nessuna nuova autorizzazione di nuovi centri commerciali per i prossimi mesi. Molto positiva la vittoria già portata a casa dalle Associazioni di Via, che saranno rappresentate ai tavoli regionali. Vigilerò e mi assicurerò che questo avvenga davvero. Chissà quante attività ritroveremo aperte dopo questa crisi: ho presentato in Consiglio Regionale emendamenti perché almeno alcune chiusure siano evitate e affinché ricevano sostegno anche quelle attività che hanno perso le proprie commesse a causa della cancellazione di matrimoni e cresime (commercio di fiori e piante, commercio di gioielleria e argenteria, attività di riprese fotografiche) e della cancellazione di eventi sportivi (segmento delle medaglie e delle coppe), ma anche per il commercio di mobili per la casa, di strumenti musicali e di spartiti. La mia principale critica alla Giunta Cirio è, da questo punto di vista, la totale mancanza di criteri oggettivi, che ha provocato discriminazioni (aperture e chiusure arbitrarie all’interno dello stesso settore merceologico) e dimenticanze (che mi auguro frutto di un peraltro discutibile approccio ragionieristico e non di consapevoli scelte politiche).

L’attività cinofila riparta anche in Piemonte

Nessuna ragione per non riprendere un’attività individuale, all’aria aperta e a basso rischio. Altre Regioni come la Lombardia l’hanno già fatta ripartire. Una pronta ripresa è fondamentale per il benessere degli animali e delle persone.

Dopo due mesi di lockdown, la possibilità di ripartire per l’attività cinofila piemontese ancora non c’è. Quelli cinofili sono servizi fondamentali sia per gli animali sia per le persone che con loro vivono. Si tratta di attività a basso rischio (come da analisi e definizione del Politecnico di Torino), individuali, svolte all’aperto e praticabili nel completo rispetto delle norme di sicurezza prescritte per l’emergenza in corso. Nelle altre Regioni del Nord, Lombardia compresa, le attività cinofile sono ripartite, comprese le attività sportive, che fanno parte di questo comparto insieme con l’assistenza alle persone con disabilità e con l’attività di educazione e rieducazione comportamentale degli animali. Non c’è ragione per la quale la Cinofilia non debba ripartire anche nella nostra Regione. Ci sono casi, inoltre, nei quali ogni giorno di ritardo può portare conseguenze anche gravi. Mi farò portavoce in Consiglio Regionale di questa istanza.