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Tag: Sanità

La Giunta Regionale persevera nella volontà di non riaprire i Servizi Psichiatrici dell’Ospedale Mauriziano di Torino

Servizi ancora chiusi dopo l’emergenza da Covid-19: le nuove dichiarazioni appena rilasciate in Aula rendono la speranza di una riapertura ancora più remota e aumentano ulteriormente la mia preoccupazione.

Questo centrodestra, che in campagna elettorale si opponeva giustamente al taglio di posti letto, oggi li elimina sulla Psichiatria. Né la nuova convenzione per le consulenze psichiatriche da parte degli specialisti del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl sembra garantire nuovi posti letto. Emerge un’assoluta incapacità di capire l’impatto di un tema urgente e delicato come quello della malattia psichiatrica, devastante sia per le persone direttamente colpite sia per le loro famiglie. I dati e gli indicatori sono in preoccupante e costante crescita dopo l’emergenza da Covid-19: da uno studio dell’Ospedale San Raffaele di Milano (agosto 2020) emerge che il 56% delle persone guarite dal Covid ha manifestato disturbi quali post traumatico da stress, depressione o sintomatologia ossessivo-compulsiva, proporzionalmente alla gravità dell’infiammazione durante la malattia. Di fronte a tutto questo, la Regione Piemonte non solo non aumenta, ma taglia i posti letto.  

Attività odontoiatrica territoriale, a Torino ancora incerta la data di riapertura delle sedi del Valdese e di via Pacchiotti

Grave il ritardo, preoccupante il fatto di non avere ancora una data precisa: altri servizi simili (Rivoli e Pinerolo per esempio) sono tornati all’attività piena lo scorso maggio: perché Torino no? Positiva invece la notizia della riapertura, lunedì prossimo, delle sedi di corso Corsica, via Monginevro, corso Toscana, via del Ridotto e via Cavezzale, sempre nel capoluogo.

I servizi odontoiatrici della Casa della Salute Valdese di via Silvio Pellico e di via Pacchiotti a Torino, tra le poche opportunità di accedere a questo tipo di prestazione sanitaria per tanti torinesi che non possono permettersi il privato, non hanno ancora ripreso l’attività dopo il lockdown. Ancora non è stata comunicata una data certa per la riapertura. In tanti stanno rinunciando a curarsi, con le conseguenze che si possono intuire. Oggi in Aula non ho ricevuto, in risposta al mio question time sul tema, risposte certe né per quanto riguarda il Valdese né per quanto riguarda la sede di via Pacchiotti: “nelle settimane successive” al 14 settembre è la vaga locuzione usata dall’Assessore. Come mai a Rivoli e a Pinerolo è stato possibile riaprire quasi quattro mesi fa e a Torino no? Buona notizia (pur nel generale ritardo), invece, la riapertura prevista per lunedì 14 settembre, se gli accertamenti previsti daranno esito positivo, delle sedi ambulatoriali per le prestazioni odontoiatriche di corso Corsica, via Monginevro, corso Toscana, via del Ridotto e via Cavezzale.

QUESTION TIME – Casa della Salute Valdese, niente cure odontoiatriche da cinque mesi: a quando la ripresa?

Premesso che:

  • a luglio 2017, dopo una chiusura di 5 anni, l’Ospedale Valdese di Torino è diventato Casa della Salute: non più un ospedale, dunque, ma un poliambulatorio dotato di centro prelievi, ambulatorio infermieristico, sportello dei servizi sociali, rete oncologica, specialistica, chirurgia e altri servizi;
  • a causa dell’epidemia di Covid-19 le prestazioni odontoiatriche presso la Casa Salute Valdese sono state sospese dai primi di marzo 2020.

Considerato che:

  • dagli inizi di maggio la Regione Piemonte ha reso possibile la riapertura delle odontoiatrie sia private che pubbliche con l’utilizzo delle procedure e delle protezioni adeguate (per la disinfezione della stanza tra un paziente e l’altro, la vestizione e la svestizione del personale addetto);
  • alla fine di maggio le ASL di Pinerolo e di Rivoli hanno ricominciato le prestazioni di cura odontoiatriche, con tempi più lunghi dedicati a ciascun paziente, a cause delle necessarie disinfezioni prima e dopo la visita.

Rilevato che:

  • ad oggi non sono state recuperate le visite non effettuate durante il periodo di lockdown, ma, chiamando il numero dedicato alla prenotazione, non è possibile programmare una visita nei prossimi mesi: difficile ipotizzare una ripresa prima dell’autunno;
  • altre realtà analoghe, quali Pinerolo e Rivoli, funzionano a pieno regime già dalla fine di maggio;
  • nell’Asl Città di Torino, sembra che il problema della riapertura delle prestazioni odontoiatriche non riguardi soltanto Casa Salute Valdese, ma anche le strutture di Corso Corsica, Corso Toscana, Via Monginevro e Via Montanaro.

Constatato che:

  • a fare le spese di questa situazione sono le fasce di utenza con minore possibilità economiche;
  • ci sono persone che da mesi rinunciano a curarsi e a risolvere i propri problemi odontoiatrici: per loro, il privato è infatti economicamente proibitivo. Si rivolgono dunque a strutture come quella di Via Silvio Pellico;
  • questa situazione, inoltre, avrà ripercussioni gravissime sulle liste d’attesa, già attualmente chilometriche, creando una concentrazione di richieste ingigantita da quasi un semestre di inattività.

INTERROGA

Interroga l’Assessore per sapere quando riprenderanno le cure odontoiatriche, ad oggi ancora sospese, nell’Asl Città di Torino, in particolare nella Casa della Salute Valdese di Via Silvio Pellico.

Maggioranza e Giunta si oppongono alla riapertura dei Servizi Psichiatrici al Mauriziano

Bocciato a Palazzo Lascaris il mio Ordine del Giorno sul tema: il centrodestra si assume e si assumerà tutta la responsabilità politica di questa decisione, che avrà conseguenze gravissime e che dimostra un’assoluta incapacità di comprendere la realtà che ci circonda e le necessità dei cittadini. Non era questa la Giunta che si opponeva al taglio dei posti letto?  Mi auguro che ora familiari dei pazienti e Associazioni facciano sentire la loro voce. Non è facendo sparire i posti letto che faremo sparire le malattie psichiatriche.

Torino è, da oggi, meno strutturata per la gestione della richiesta di cure psichiatriche del post-emergenza. Ancora una volta, la Maggioranza in Consiglio Regionale del Piemonte boccia con un secco “niet” un mio Ordine del Giorno per provare ad affrontare il prossimo futuro con il massimo degli strumenti a disposizione. La Giunta prova a rimandare il problema a un nebuloso futuro, ma lo fa con promesse troppo vaghe per poter essere credibili.

Con il mio atto chiedevo la riapertura, dopo i mesi di chiusura a causa dell’emergenza da COVID-19, del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale Mauriziano. Ma il centrodestra ha votato contro: faremo dunque a meno di quei 16 preziosi posti letto (percentuale che sfiora un quarto dei 70 a disposizione a Torino).

La mia preoccupazione è massima, alla luce dei dati statistici che raccontano di una crescita esponenziale delle criticità psichiatriche dopo i mesi del picco dell’emergenza, non solo tra chi si è ammalato di COVID-19 e tra chi ha perso una persona cara a causa del virus, ma anche tra chi ha perso il lavoro o ha subito danni economici rilevanti. 

Ci sono patologie psichiatriche che non possono essere gestite con una consulenza ambulatoriale: servono posti letto. Con questa scellerata decisione la Maggioranza dimostra di non avere capito nulla della fase storica che stiamo vivendo e di non aver colto quante e quali conseguenze la pandemia sta avendo e continuerà ad avere a livello psichiatrico sulla popolazione. Una scelta particolarmente grave nella città di Andrea Soldi. Spero che ora i familiari dei pazienti e le associazioni facciano sentire la loro voce.

Un recente studio dell’Università di Torino ha fatto emergere scenari preoccupanti. Dal tale studio, pubblicato il mese scorso sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, emerge che un italiano su quattro (24%) ha sofferto, durante la fase di lockdown, di depressione; molto diffusi anche stati ansiosi (ne sono colpiti 23 italiani su 100) e insonnia (42%). 

Questa è una decisione scientemente presa, alla luce di ragioni di mero risparmio economico, di fronte alla quale le vaghe promesse della Giunta – la stessa Giunta che ha sempre provato a presentarsi come contraria al taglio di posti letto – valgono poco. 

Quale futuro per l’Ospedale di Settimo? Imbarazzante “non risposta” della Giunta in Regione

Con un Question Time ho chiesto in Aula notizie sulle prospettive future all’indomani della conclusione della sperimentazione gestionale che ha portato la struttura di via Santa Cristina 3 a essere, per 10 anni, presidio accreditato a gestione pubblico-privato (utilizzato dal pubblico per la lungodegenza e per la riabilitazione): l’Assessora alla Cultura (non l’Assessore alla Sanità) si è limitata a elencare, in replica, le scelte di altre Regioni. Sul Piemonte non una parola specifica. Mai sentita una cosa del genere, porterò nuovamente il tema a Palazzo Lascaris con un’interrogazione. Cittadini e lavoratori aspettano risposte.

Mai visto nulla di simile: la Giunta Regionale, “rispondendo” (virgolette d’obbligo) poco fa al mio Question Time sul futuro dell’Ospedale Civico Città di Settimo, ha taciuto clamorosamente sull’oggetto della questione. La mia domanda era chiara: la Giunta Regionale ha intenzione di mantenere l’attuale gestione o è al vaglio un’ipotesi di cessione?

Domanda puntuale e precisa, alla quale sarebbe bastata una risposta altrettanto stringata, purché chiara. Ho ricevuto in replica, invece, l’elenco delle opzioni teoricamente a disposizione della Regione Piemonte (ritorno all’area pubblica, stabilizzazione o completa privatizzazione) e qualche esempio delle decisioni prese da altre Regioni. E il Piemonte? Non è dato sapere. Solo un generico “la decisione è complessa” e altrettanto generiche rassicurazioni sul fatto che l’operatività del presidio non sarà – e ci mancherebbe altro – ridotta.

I fatti che mi hanno portato a presentare il mio atto in Consiglio Regionale: questa struttura è stata gestita dal 2007 al 1° febbraio 2019 in sperimentazione gestionale dalla Società SAAPA S.p.A  (Società Assistenza Acuzie e Post Acuzie), alla quale partecipano in qualità di soci l’Asl To4, l’Asl To2, il Comune di Settimo, la Cooperativa Sociale Pier Giorgio Frassati e il Patrimonio della Città di Settimo. Questo innovativo modello di management coinvolge nel programma di sperimentazione il settore privato, privilegiando quello appartenente alla sfera della cooperazione sociale. Il termine della sperimentazione non è ulteriormente prorogabile.

Presenterò un’interrogazione, sperando di ricevere in Aula una risposta degna di questo nome, possibilmente da parte dell’Assessore alla Sanità e non da parte dell’Assessora alla Cultura. I cittadini e i lavoratori della struttura aspettano risposte e io con loro.