Skip to main content

Tag: Sanità

L’Ospedale di Settimo abbia un futuro

Terminata e non più rinnovabile la fase sperimentale (che ha dato risultati ottimi) di gestione di tipo pubblico-privato, il mio impegno in Consiglio Regionale perché la struttura non sia ora né depotenziata né snaturata: appena presentata un’interpellanza sul tema.

I giornali cominciano a parlare di situazione di crisi, addirittura di ipotesi di mancati pagamenti alla Cooperativa Frassati (socia e fornitrice di servizi e non solo): urge una svolta, perché l’Ospedale Civico Città di Settimo Torinese deve avere un futuro. Ne sono profondamente convinto, alla luce del fatto che questa struttura è un’eccellenza da tutti i punti di vista: sia in un’ottica puramente tecnica e medica, sia sotto il profilo della gestione, ed è dal 2006 un riferimento per l’intera area, tanto per l’Asl To2 quanto per l’Asl To4. Con un recente atto (interrogazione dello scorso luglio) avevo già chiesto alla Giunta regionale di riferire su progetti e prospettive, sia dal punto di vista delle modalità gestionali sia dal punto di vista dell’operatività. La sperimentazione gestionale, modello innovativo di management delle attività sanitarie pubbliche, ha dato in questi anni risultati di rilievo, per esempio – ma non solo – nei campi della lungodegenza e della riabilitazione. Questo modello prevede il coinvolgimento nel programma di sperimentazione del settore privato, privilegiando quello appartenente alla sfera della cooperazione sociale. Ho appena protocollato un’interpellanza in Regione Piemonte per sapere quali siano le intenzioni della Giunta Regionale sul futuro dell’Ospedale, ovvero se vi sia l’intenzione di mantenere l’attuale gestione o se sia al vaglio un’ipotesi di cessione.

Niente scuola se un congiunto dell’alunno ha avuto un raffreddore tre giorni prima?

Il mio Question Time in Consiglio Regionale per chiarire la situazione.

Niente scuola per gli alunni o studenti con un familiare convivente che abbia presentato “sintomi indicativi” nei tre giorni precedenti: lo prescrivono le direttive regionali (in una piccola postilla riportata nel Decreto 95 con le “Linee di indirizzo per la riapertura delle Scuole in Piemonte” e non altrimenti o altrove comunicata), mentre in quelle nazionali (Circolare “Riapertura delle Scuole” del Ministero della Salute) non si riporta alcuna indicazione simile. Una piccola postilla con grandi potenziali conseguenze: che cosa si intende esattamente con sintomi “indicativi”? Come si deve comportare, per esempio, una famiglia numerosa con un componente che, tre giorni prima, ha avuto lievi sintomi da raffreddore? Nessun familiare deve recarsi né a scuola né al lavoro? Oppure i figli soli devono restare soli a casa, potendo e dovendo i genitori recarsi al lavoro? In sostanza: le famiglie come devono regolarsi? C’è anche un grande tema relativo alla preoccupazione dei Dirigenti Scolastici, che temono gravi ripercussioni sulla quotidianità e sulla didattica, con classi sempre mezze vuote. Chiederò lumi e dettagli più precisi domani in Consiglio Regionale con un Question Time appena depositato.

Formazione Specifica in Medicina Generale: assurdità in… Corso

La rinuncia alle proprie attività lavorative pregresse è condizione necessaria per accedere ai corsi (CFSMG) per diventare medici di medicina generale: richiesta insensata, a maggior ragione perché i candidati si stanno mettendo a disposizione della nostra Regione per incrementare gli effettivi di un settore drammaticamente sguarnito dal punto di vista numerico. Non possiamo chiedere loro di rinunciare alla propria fonte di reddito. Ho portato il tema in Consiglio Regionale con un Question Time: da parte dell’Assessore Icardi l’impegno a interloquire con il Governo per cancellare questo vincolo.

Quella delle condizioni per l’accesso ai Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale (CFSMG) – tipologia di specialisti di territorio dei quali c’è drammatica carenza numerica, ulteriormente aggravata dall’emergenza da Covid-19 – è una situazione paradossale.

Chiedere a chi si iscrive ai corsi (cioè: a chi si sta mettendo a disposizione per contribuire a coprire il gap) di dimettersi dalle proprie pregresse attività professionali è senza senso. Stiamo chiedendo a queste persone, selezionate anche alla luce del proprio percorso lavorativo (elemento che fa punteggio) e intenzionate a diventare medici di medicina generale, di rinunciare alla propria attività e al proprio reddito. 

La Giunta – nella persona dell’Assessore Icardi, che ha risposto poco fa in Consiglio Regionale al mio Question Time sul tema – ha riconosciuto il grande disagio provocato in termini di continuità assistenziale (e ai medici stessi) dalla necessità di dimettersi. L’Assessore si è inoltre reso disponibile a promuovere con il Ministero una modifica alla normativa nazionale in materia di incompatibilità. 

Tempistiche previste dal Ministero per la cancellazione, con un emendamento, del vincolo di incompatibilità: metà ottobre. Mi accerterò che i tempi siano rispettati.

No all’interruzione dell’attività professionale per chi frequenta i CFSMG

Urge modificare questo vincolo nelle modalità d’accesso ai Corsi: ho presentato un’interrogazione a risposta immediata (sarà discussa domani in Consiglio Regionale) per chiedere alla Giunta la disponibilità ad attivarsi.

Attualmente i medici ammessi a partecipare al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale (CFSMG) grazie al superamento di un concorso o a mezzo di graduatoria riservata senza borsa di studio sono chiamati a interrompere gli incarichi lavorativi in essere: evidenti sono i disagi creati da questa interruzione ai servizi aziendali di continuità assistenziale. Chi partecipa dovendo interrompere la propria attività professionale ne subisce, inoltre, un danno in termini di guadagno, trovandosi per un certo periodo senza fonti di reddito. Durante il corso potranno sì tornare a ricoprire incarichi di medicina generale, ma con lo svantaggio di dover attendere la pubblicazione del bando e di doversi rimettere in coda in graduatoria. Ritengo che questo obbligo debba essere cancellato. Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata per chiedere alla Giunta Regionale un’urgente modifica alle modalità di accesso ai CFSMG. Il mio atto si discuterà nel corso della seduta di domani.

Nasce in Regione il Gruppo di Lavoro per la Famiglia: la IV Commissione accoglie all’unanimità la mia proposta

Un risultato che accolgo con grande soddisfazione: una promessa fatta in campagna elettorale che è oggi mantenuta. Adesso procediamo a un serio lavoro di esame del corpus legislativo regionale e di costruzione di nuove proposte. 

Il Consiglio Regionale si doterà di un Gruppo di Lavoro sulle politiche per la famiglia. La proposta avanzata dai Moderati è stata accolta all’unanimità dalla IV Commissione. Il Gruppo di Lavoro sarà inserito all’interno della stessa Commissione Sanità. Come Capogruppo dei Moderati, ho lanciato convintamente questa proposta, condivisa dal Forum delle Associazioni Familiari del Piemonte. Con il Gruppo di Lavoro esamineremo il corpus legislativo piemontese, per identificare gli elementi migliorabili e studieremo nuove proposte in merito a un ambito, quello della famiglia, che rappresenta il fondamento della nostra società e, anche, il primo ambito di welfare nel nostro paese. Sostenere la famiglia è a maggior ragione fondamentale oggi, in una fase di accentuata denatalità. Di fronte a noi un mandato di quattro anni: sono felice che i colleghi consiglieri abbiano compreso e sostenuto la mia proposta, un impegno preso in campagna elettorale che oggi diventa realtà.

(Foto d’archivio.)