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Tag: Regione Piemonte

Settantadue famiglie in attesa di una casa popolare a San Mauro: ATC acceleri i tempi

Sul territorio del Comune della cintura torinese, ATC ha attualmente nove appartamenti liberi in attesa di ristrutturazione: ci aspettiamo che siano assegnati in tempi ragionevoli ai cittadini in graduatoria. Ho presentato, sul tema, un’interpellanza in Consiglio Regionale del Piemonte.

Nel più recente Bando Casa pubblicato dal Comune di San Mauro (2018), risultano sul territorio del Comune 49 nuclei familiari in graduatoria, mentre altri 23 attendono di esservi inseriti. Risultano attualmente liberi, nelle disponibilità di ATC, nove appartamenti in attesa di ristrutturazione. Vogliamo sperare che i nove appartamenti liberi in attesa di ristrutturazione siano consegnati al Comune di San Mauro in tempi brevi e che la possibilità di assegnare queste unità abitative ai cittadini in graduatoria sia presa in considerazione, ai sensi della Legge regionale n. 3 del 17 febbraio 2010 articolo 22 bis.

I tempi necessari per l’assegnamento di una casa ATC libera sono spesso, purtroppo, molto lunghi, talvolta nell’ordine di grandezza delle settimane o dei mesi. Proprio durante le settimane di attesa si verifica la maggior parte delle occupazioni abusive. Questa è un’ulteriore ragione per accelerare i tempi e intervenire il prima possibile.

Autismo, si potenzino i programmi cognitivo-comportamentali per garantire a tutti terapie davvero efficaci

Lo chiedo alla Giunta Regionale con un’interpellanza: servono più risorse economiche e un incremento del personale per ottenere livelli di assistenza finalmente adeguati alle esigenze delle famiglie piemontesi.

Disturbo dello spettro autistico: le tecniche cognitivo-comportamentali sono unanimemente riconosciute, alla luce di chiare evidenze scientifiche, come le più efficaci; le stesse linee guida adottate dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità le raccomandano. Da numerose segnalazioni, tuttavia, sembrerebbe emergere che, sul territorio piemontese, questa tipologia di terapia sia raramente fornita dalle ASL. Altre generiche terapie psicomotorie e di logopedia erogate, per poche ore settimanali, in sostituzione delle tecniche cognitivo-comportamentali garantiscono un’efficacia decisamente ridotta rispetto a queste ultime. Una situazione penalizzante per tutti, soprattutto per le famiglie che dispongono di più limitate risorse economiche e che dunque non possono rivolgersi ai costosi centri privati. Chiederò alla Giunta Cirio, con un’interpellanza, se vi sia l’intenzione di investire per incrementare il personale necessario a garantire livelli di assistenza adeguati in favore dei soggetti con disturbo dello spettro autistico e di incrementare le risorse economiche trasferite alle ASL per l’erogazione di programmi cognitivo-comportamentali. La tempestività dell’intervento è fondamentale, alla luce dei tempi rapidissimi di crescita nei primi anni di vita: più il tempo passa, meno trattabile risulta il disturbo e meno efficaci gli interventi.

La Regione si dimentica del Volontariato, neppure menzionato tra le esenzioni dalle limitazioni del traffico

Volontari impossibilitati a raggiungere gli hub vaccinali e gli altri luoghi della loro attività: l’unico riferimento, peraltro poco chiaro, nella Deliberazione di Giunta dello scorso agosto è quello relativo alla possibilità di circolare per i veicoli “in servizio di Protezione Civile”. Le auto private dei Volontari sono incluse? Difficile da stabilire: nel dubbio, ieri e oggi molti Volontari ci hanno riferito di aver rinunciato a uscire. Le limitazioni di Livello 1 valide in questi due giorni riguardano anche i mezzi che hanno attivato il Move In: a che cos’è dunque servito, per tanti piemontesi, spendere per questa tecnologia? Presenterò un Question Time sul tema a Palazzo Lascaris per avere risposte.

Ennesima amnesia della Regione Piemonte, che ha tralasciato di inserire riferimenti al Volontariato, ai Volontari e alle Associazioni tra le deroghe ai provvedimenti di limitazione del traffico. Qui non si tratta di errare, ma di perseverare nell’errore. C’è nel documento – è vero – un vago riferimento alla Protezione Civile, ma la formula utilizzata è così ambigua (“esentati i veicoli in servizio di Protezione Civile”) che abbiamo notizia di diversi Volontari che ieri e oggi hanno rinunciato a recarsi presso i luoghi della loro attività volontaria, a partire dagli hub vaccinali. Alla Giunta Cirio è chiaro che non tutti i Volontari possono permettersi di sostituire l’automobile ogni anno?

La mancanza a monte, cioè nella Deliberazione della Regione, crea a cascata effetti a valle, cioè nelle Ordinanze emesse dai singoli Comuni  (che possono al limite introdurre le loro modifiche). Chiederemo alla Giunta di inserire esplicitamente i Volontari tra le esenzioni dalle limitazioni del traffico e di spiegare le ragioni di una così poco sensata omissione.

Passa il mio Ordine del Giorno: gli screeening per la malattia di Chagas saranno gratuiti in Piemonte

Con i flussi migratori questa parassitosi originaria ed endemica in America Latina, in alcuni casi mortale, è da anni presente anche in Italia: la sua trasmissibilità materno-fetale rende a maggior ragione fondamentale la diagnosi precoce, volta a prevenire la trasmissione e a curare i neonati colpiti. Il tasso di guarigione a seguito del trattamento si avvicina al 100% nei primissimi anni di età, per poi ridursi sensibilmente nelle età successive. Grazie alla mia proposta, ora il Piemonte seguirà l’esempio di Toscana e Lombardia introducendo screening gratuiti nei propri protocolli sanitari.

Lo screening gratuito per la malattia di Chagas sarà introdotto nei protocolli sanitari della Regione Piemonte: il mio Ordine del Giorno è stato appena approvato dal Consiglio Regionale. A causa dei movimenti migratori della popolazione latinoamericana verso altri continenti, la malattia di Chagas è comparsa anche in aree non endemiche, tra le quali diversi Paesi europei, Italia compresa. Ora il Piemonte seguirà l’esempio di altre Regioni (Toscana, Lombardia) che si sono già mosse nella direzione di un’azione di prevenzione e screening gratuito della malattia di Chagas.   
Se la malattia di Chagas è spesso asintomatica nella prima fase e nella fase latente successiva (della durata di anni), circa il 30% delle persone infette sviluppa in seguito complicazioni debilitanti quali la cardiopatia di Chagas e disfunzioni del tratto gastrointestinale. La causa più comune di morte legata al Chagas negli adulti è lo scompenso cardiaco. Si stima che circa 8 milioni di persone siano colpite da questa parassitosi, con più di 10 mila morti ogni anno.  

L’Italia è, a livello europeo, il secondo Paese per popolazione di origine latinoamericana. Sono circa 400mila le persone di origine latinoamericana residenti nel nostro Paese; i residenti in Piemonte di origine latinoamericana sono circa 25mila. Anche in una fase di pandemia come quella che stiamo vivendo è fondamentale mantenere alta l’attenzione sulle patologie diverse dal Covid, malattia di Chagas compresa.

Crollano le ADP, aumentano i costi per la Sanità piemontese

Le Assistenze Domiciliari Programmate attivate passano dalle 6.594 del 2019 alle 5.517 del 2020: vedremo se, alla fine dell’anno in corso, il gap sarà stato colmato. Provare a risparmiare (poco) oggi evitando di attivare un’ADP significa perdere molto di più domani in caso di ricovero improprio. ASL e Aziende Ospedaliere comincino a ragionare in maniera unitaria e consolidata, cioè come settori di un unico sistema, per il bene dei piemontesi e della Regione.

Dati significativi, quelli riferiti dalla Giunta, poco fa a Palazzo Lascaris, in risposta alla mia interpellanza sull’andamento, negli ultimi mesi, delle Assistenze Domiciliari Programmate attivate: si è registrato un vero e proprio crollo, con 1.077 attivazioni in meno nel 2020 rispetto al 2019. Diverse sono state le segnalazioni di medici di medicina generale che hanno dichiarato di essersi visti ridurre o negare richieste di presa in carico di prestazioni ADP.

Quali le ragioni? Davvero le 5.500 attivazioni del 2020 rispetto alle 6.600 dell’anno precedente si spiegano soltanto con la situazione pandemica? C’è un punto che rimane aperto: stiamo agevolando le ADP come strumento fondamentale per garantire il più possibile ai pazienti piemontesi di essere seguiti a domicilio in fase preventiva e in fase di post-acuzie o, al contrario, ci stiamo basando su criteri meramente economici? Provare a risparmiare (poco) oggi evitando un’ADP significa spendere, a conti fatti, di più domani: un ragionamento totalmente miope.

Di certo il fine non è evitare che i medici di base e i pediatri di libera scelta siano controllati. Anzi, è vero il contrario: chi fa l’ADP svolge, per una manciata di euro, un’attività che comporta dei rischi (specialmente durante una fase pandemica) e che un numero di medici crescente preferisce evitare di portare avanti. “Siamo rimasti pochi” è il commento di chi continua a effettuare ADP: siamo certi che questi medici considererebbero un valore, e non una seccatura, la possibilità di verificare con qualcun altro l’appropriatezza dell’attivazione di un’ADP.

Sulla flessione accertata dai numeri dobbiamo fare chiarezza: sono i medici di base che hanno deciso di non attivare più ADP?  Oppure, al contrario, le ADP non sono state concesse perché rappresentano, apparentemente, un costo maggiore? Il costo dell’ADP grava sull’ASL, mentre un paziente in Pronto Soccorso rappresenta un costo in più per l’Azienda Ospedaliera. Finché chi governa ASL e Aziende Ospedaliere non comincerà a ragionare in termini unitari, di bilancio consolidato, senza tentativi di risparmio gli uni a scapito degli altri non faranno un buon servizio alla Regione Piemonte.

L’Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) – che rientra nelle Cure Domiciliari (LEA) – è diventata ancora più necessaria al fine di tenere sotto controllo l’assistito, dare indicazioni ai familiari e al personale infermieristico. In alcuni casi l’Assistenza Domiciliare rappresenta una buona alternativa al ricovero in struttura, anche alla luce dell’impossibilità, durante il periodo di pandemia, di nuovi ingressi in convenzione nelle RSA.