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Tag: Regione Piemonte

Giusta la protesta di chi chiede di superare la didattica a distanza

Tornare alla didattica in presenza, nel rispetto rigoroso della sicurezza sanitaria, non è solo possibile: è doveroso e giusto. La Giunta Cirio dimostri coraggio e usi al meglio l’autonomia regionale, anche alla luce dell’ormai prossima apertura dei Centri Estivi.

Il Presidente Cirio dimostri coraggio e lungimiranza: si usi l’autonomia regionale in maniera sensata a proposito della necessità di non restare vincolati alla didattica a distanza come unica modalità educativa possibile. Ritengo condivisibile la richiesta di coloro che hanno protestato, questa mattina, in piazza Castello; guardiamo all’Europa: Francia, Inghilterra e Germania, per esempio, hanno iniziato o inizieranno il percorso di riapertura, parziale o locale, delle scuole. La didattica a distanza è una soluzione di emergenza: non può diventare la nuova “normalità” di una scuola da romanzo distopico, che separa le persone e aumenta le distanze tra chi ha maggiore e minore disponibilità di mezzi, tecnologici o economici che siano. L’istruzione e la formazione passano anche attraverso l’interazione interpersonale in presenza. Questo è vero in assoluto e a maggior ragione per quanto riguarda gli scolari più piccoli. I bambini di questo Paese sono stati chiusi in casa per mesi e da mesi molti non vedono un coetaneo di persona. Dobbiamo inoltre pensare ai cittadini non solo in quanto lavoratori, ma anche, e anzi prima di tutto, in quanto genitori, in quanto componenti di una famiglia.

Una riflessione anche sui Centri Estivi (3-17 anni), ormai di prossima apertura (15 giugno): il comitato tecnico-scientifico ha richiesto norme inapplicabili e un numero inarrivabile di educatori, rendendo di fatto impossibile, in moltissimi casi, l’attività. Recuperare la socialità è ormai, per i più piccoli, è una priorità improrogabile: questo obiettivo non è alternativo al rigoroso rispetto della sicurezza e della salute di tutti. Anche da questo punto di vista, le Regioni hanno la possibilità di collaborare con le Associazioni di Volontariato e margini di autonomia. Utilizziamoli al meglio.

Esplosione delle occupazioni abusive di case ATC a Torino, +62% in quattro mesi: e la Giunta Regionale?


Imbarazzante tentativo dell’Assessore Caucino di minimizzare parlando di “soli” 99 casi nell’intera provincia ad aprile 2020: erano 61 a fine 2019. Che cosa pensano le famiglie residenti di questa risposta? Che cosa ne pensano i colleghi in Giunta? Le case si occupano se sono libere e non ristrutturate: ma un piano di investimenti ancora non si vede. Vorrei che Caucino dedicasse anche all’edilizia popolare lo zelo che riserva per altre sue deleghe.

Mi lascia senza parole la risposta ricevuta poco fa a verbale dall’Assessore Caucino alla mia interrogazione a risposta immediata sulle occupazioni di case ATC nel corso di questi mesi di emergenza. È assurdo che la Giunta parli di “sole” 99 occupazioni in provincia di Torino. Quasi cento casi sono tanti, non pochi: in assoluto e soprattutto considerando l’esplosione del fenomeno da fine 2019 ad aprile 2020, con un +62%.
Chissà che cosa pensa l’Assessore Ricca, che anche come Consigliere Comunale considera inaccettabile anche una sola occupazione, della risposta data a verbale dalla collega Caucino. Chissà, soprattutto, che cosa pensano di questa risposta le famiglie residenti a Torino in corso Salvemini, in via Roveda, in via Scarsellini.
Se si verificano occupazioni è perché le case sono libere e non ristrutturate. Ci sono stati tentativi di occupazioni di appartamenti mentre il legittimo inquilino si trovava ricoverato per COVID-19. Dopo un anno di Giunta Cirio, ancora non vediamo un piano di investimenti credibile per la ristrutturazione delle unità abitative che necessitano di intervento.
Mi piacerebbe che l’Assessore Caucino seguisse anche l’edilizia popolare con la dedizione che riserva ad altre sue deleghe. Ci sono tante famiglie con bambini che aspettano di avere la propria casa popolare.
I Moderati da sempre si battono contro le occupazioni: in Comune, quale che sia il colore dell’Amministrazione in carica, e in Regione. Ci saremmo aspettati un diverso approccio al tema da parte di questa Giunta di centrodestra.

“Riparti Piemonte”, dimenticate metà delle aziende, tutte le famiglie e le Scuole Primarie e Secondarie

Ecco le proposte dei Moderati per migliorare il DDL n. 95: 1.500 euro di bonus per categorie attualmente non comprese, contributi alle famiglie per il pagamento delle rette dei Centri Estivi, più fondi per i voucher scuola, contributi alle famiglie per l’acquisto di tecnologia per la didattica a distanza e agli studenti fuori sede. Si discuteranno inoltre tre miei Ordini del Giorno collegati al suddetto DDL, rispettivamente sul sostegno alle Scuole Paritarie, sugli insegnanti di sostegno e sul tratto Tabacchi-Pescarito della Linea 2 della Metropolitana di Torino.

Cinque gli emendamenti al Disegno di Legge N. 95 presentati dai Moderati, per cercare di migliorare un “Riparti Piemonte” che ha dimenticato aziende, famiglie e Scuole.
Con il primo emendamento chiediamo siano concessi 1.500 euro di bonus a settori economici colpiti dalla crisi in corso, ma non compresi nel “Bonus Piemonte”. Con il secondo emendamento chiediamo che sia riconosciuto un contributo pari a 300 euro per ogni figlio per il pagamento delle rette dei Centri Estivi alle famiglie residenti in Piemonte con reddito Isee annuo entro i 30mila euro. Con il terzo emendamento chiediamo un ulteriore stanziamento pari a 4 milioni di euro sul fondo voucher scuola, quale forma di sostegno nelle spese scolastiche delle famiglie con Isee fino a 40mila euro. Con il quarto emendamento chiediamo il riconoscimento di contributi (400 euro per ogni nucleo familiare con Isee fino a 33mila euro e 300 euro per ogni nucleo con Isee fino a 40mila euro) per l’acquisto di tecnologia e strumenti informatici per l’accesso ai servizi didattici e socio-educativi. Con il quinto emendamento chiediamo sia concesso un contributo di 1.000 euro agli studenti piemontesi fuori sede, che hanno in essere un contratto d’affitto nella sede dell’università frequentata, per sostenere le spese di locazione del periodo marzo-aprile-maggio 2020.

In coda alla discussione sul Disegno di Legge n. 95, il Consiglio discuterà inoltre tre miei Ordini del Giorno collegati allo stesso “Riparti Piemonte”: uno sul sostegno alle Scuole Paritarie del Piemonte, uno sulla garanzia della presenza degli insegnanti di sostegno fin dal primo giorno di riapertura delle scuole e uno sull’inserimento del tratto Tabacchi-Pescarito nella progettazione definitiva della Linea 2 della Metropolitana di Torino.

Le categorie per le quali chiediamo un bonus da 1.500 euro sono le seguenti: “Fabbricazione di oggetti in metalli” (ATECO 25.99.30), “Finitura di mobili” (31.09.50), “Commercio di autovetture” (45.11.01), “Commercio di mobili” (47.59.10), “Commercio di strumenti musicali e spartiti” (47.59.60), “Commercio di fiori e piante” (47.76.10), “Commercio di orologi e gioielleria” (47.77.00), “Commercio di chincaglieria e bigiotteria” (47.78.36), “Mense” (56.29.1), “Affitto e gestione di immobili” (68), “Riprese fotografiche” (74.20.19), “Altre attività professionali, scientifiche e tecniche nca” (74.90.00), “Istruzione prescolastica” (85.1), “Istruzione di grado preparatorio” (85.10.00), “Corsi sportivi” (85.51.00), “Altra formazione culturale” (85.52.09), “Corsi di formazione e aggiornamento” (85.59.2), “Nidi, Assistenza diurna per minori con disabilità” (88.91.00), “Altre attività di assistenza sociale non residenziale nca” (88.99.00), “Palestre” (93.13.00), “Attività di altre organizzazioni associative nca” (94.99.90), “Servizi di cura degli animali da compagnia” (96.09.04), “Altre attività di servizi per la persona nca” (96.09.09), “Laboratori di corniciai” (16.29.40).

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA – Aumento delle occupazioni abusive delle case ATC nel corso dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

Premesso che:

• ai sensi dell’art. 5 della L.R. n. 3/2010 e s.m.i., per ottenere l’assegnazione di un alloggio popolare (edilizia sociale sovvenzionata) occorre partecipare ad un bando di concorso;
• il bando di concorso per l’assegnazione di alloggi di edilizia sociale è emesso dal Comune in cui sono situati gli alloggi e ne viene data notizia mediante affissione nell’albo pretorio e nelle sedi di decentramento del Comune o dei Comuni compresi nell’ambito territoriale del bando, nella sede di ATC in luogo aperto al pubblico e nel proprio sito informatico, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione e con avviso presso i Consolati;
• l’art. 3 della L.R. n. 3/2010 e s.m.i. predispone i requisiti necessari per poter partecipare al bando e conseguire tale assegnazione;
• i Comuni possono, inoltre, assegnare una percentuale di alloggi al di fuori dei bandi, a favore di nuclei in situazione di emergenza abitativa.

Constatato che:

• tutte le domande raccolte sono trasmesse dal Comune che ha emesso il bando alla Commissione Assegnazione Alloggi, organo autonomo di nomina regionale, affinché questa provveda alla formazione della graduatoria provvisoria;
• la suddetta graduatoria è pubblicata nell’albo pretorio dei Comuni compresi nell’ambito territoriale del bando nonché nella sede dell’ATC in luogo aperto al pubblico e nel proprio sito informatico.

Considerato che:

• le assegnazioni degli alloggi, in applicazione della L.R. 3/2010 e s.m.i., sono effettuate esclusivamente dai Comuni secondo l’ordine dato dalla graduatoria definitiva.

Rilevato che:

• a causa della scarsa manutenzione molti appartamenti di edilizia convenzionata siti nel Comune di Torino non vengono assegnati e restano dunque inutilizzati;
• vi è stato negli ultimi anni un considerevole aumento di casi di appartamenti di edilizia popolare occupati abusivamente: come risulta anche da recenti notizie di cronaca apparse su diversi quotidiani, tra le quali l’articolo di “Torino Oggi” del 23/01/2020 “Boom di occupazioni abusive di alloggi popolari a Torino, Ricca incontra il Prefetto”, da Agosto 2019 le occupazioni abusive degli alloggi Atc di Torino e provincia sono
raddoppiate;
• lo stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 ha comportato un ulteriore aggravamento della situazione, favorendo ancor più il manifestarsi di tale fenomeno, come risulta da plurime segnalazioni pervenute da un numero significativo di cittadini;

Interroga

l’Assessore per sapere come intenda attivarsi in merito questa Giunta per ovviare al problema degli alloggi di edilizia convenzionata occupati abusivamente sul territorio regionale piemontese, fenomeno in costante aumento nel corso di tale periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19.

La Regione Piemonte non vieti agli over 60 di accompagnare i bimbi ai Centri Estivi

La Giunta non segua pedissequamente le linee guida della Conferenza Stato-Regioni, che – se permettono ai sessantenni, tra le altre cose, di andare al ristorante o in palestra – impediscono loro di accompagnare un nipote alla propria Struttura per l’Infanzia. Sarebbe una discriminazione assurda.

“Gli accompagnatori non dovranno essere persone con più di 60 anni”. 
La frase, che si riferisce all’accesso alle strutture dei Servizi Educativi, compare nelle linee guida appena pubblicate dalla Conferenza Stato Regioni nel capitolo relativo ai Servizi per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Quando la Giunta Regionale autorizzerà la riapertura di queste strutture, eviti di adottare pedissequamente questa indicazione, palesemente discriminatoria in base all’età e assurda dal punto di vista della semplice logica, dal momento che ogni altra attività non è preclusa a chi è nato prima del 1960: dalla frequentazione di ristoranti e bar alla frequentazione di centri estetici, centri benessere, parrucchieri, palestre, alberghi e spiagge.
Un ultimo spunto: qual è il criterio per il quale, se la temperatura corporea massima consentita per accedere a tutti i servizi di cui sopra è di 37,5 gradi, per i Servizi per l’Infanzia e l’Adolescenza tale limite scende a 37,2 gradi?

Vigilerò sul tema e mi metto fin da subito a disposizione del Presidente e della Giunta per una collaborazione costruttiva su questo argomento.