Skip to main content

Tag: Istruzione

Scuola Secondaria, classi in DAD con un solo contagiato

Diverse segnalazioni giunteci in merito: vi sono ASL, vedi la ASL TO3, che interpretano in senso restrittivo la normativa nazionale (DAD al terzo contagiato), chiedendo ai dirigenti di attivare la didattica a distanza al primo positivo. Ancorché consentite dalla circolare regionale, iniziative di questo tipo da parte delle ASL mettono in difficoltà i dirigenti, gli studenti e le famiglie. Verificheremo se anche altre Aziende si stiano muovendo in questa stessa direzione. Che la quarta ondata, prevista da tutti, avrebbe comportato un picco nella richiesta di tamponi era ovvio e ci chiediamo come sia stato possibile farsi prendere alla sprovvista. Una tale prassi sarebbe un’ammissione di fallimento: ci auguriamo un cambio di rotta.

La ASL TO3 ha scelto – ci riferiscono alcune segnalazioni – di interpretare in senso restrittivo la normativa nazionale, chiedendo ad alcuni dirigenti scolastici del proprio territorio di attivare la didattica a distanza già al primo, e non al terzo, studente positivo al COVID-19 in ogni classe. Una possibilità che è sì consentita dalla Regione Piemonte, come specificato nella circolare della Direzione Sanità e Welfare sulle “Nuove modalità di gestione dei casi di positività”, ma che di per sé rappresenta un’implicita ammissione di non essere in grado, da parte del Sistema Sanitario Regionale, di assorbire la richiesta di tamponi che la quarta ondata, da più parti prevista, ha inevitabilmente portato con sé. La soluzione al problema non può essere il caricare i dirigenti scolastici di nuove responsabilità, il privare gli studenti delle lezioni in presenza e il gravare le famiglie di ulteriori difficoltà nell’organizzazione della propria vita quotidiana.

Da indicazioni ministeriali, presso le Scuole Secondarie di Primo e di Secondo Grado al primo positivo è prevista come prassi usuale l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione dell’antigene SarsCov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto (Circolare del Ministero della Salute 0060136 del 30/12/2021).

Ci auguriamo che la ASL TO3 (ed eventuali altre sul territorio piemontese) torni sui propri passi, non abdicando al proprio ruolo nei confronti dei cittadini e delle Scuole.

Parte dei 15 milioni della Regione per le Paritarie 0-6 langue nelle casse di diversi Comuni piemontesi

Fatto grave e preoccupante: diverse Amministrazioni hanno irregimentato e congelato la procedura di erogazione dei fondi allocati dalla Regione Piemonte a sostegno delle Scuole per l’emergenza da Covid-19, privando così le Scuole stesse di fondi che invece dovrebbero già trovarsi a disposizione di queste ultime. Situazione da sbloccare al più presto.

Esprimiamo come Moderati, nel giorno in cui si è tenuta l’Assemblea dei Gestori delle Scuole FISM, tutta la nostra preoccupazione per il fatto che diversi Comuni del nostro territorio, avendo già incassato la propria parte della quota totale di 15 milioni di euro destinati dalla Regione Piemonte al sostegno delle Scuole Paritarie della fascia 0-6 colpite dall’emergenza da Covid-19, non hanno ancora erogato queste risorse alle Scuole dei rispettivi territori, irregimentando e di fatto congelando la procedura. Questi soldi sarebbero già dovuti essere nella disponibilità delle Scuole, pronti per essere utilizzati in parte per le spese correnti e in parte per restituire alle famiglie almeno un’aliquota di quando da queste ultime anticipato per le rette. Un fatto gravissimo e un’appropriazione indebita da parte di diversi Comuni. Le prime rette dovranno essere pagate dalle famiglie proprio in queste settimane. Mi impegnerò affinché questi soldi arrivino finalmente alle Scuole.

Esprimo inoltre il mio più sincero ringraziamento alle Scuole Paritarie della FISM, che si stanno organizzando per risolvere i moltissimi problemi pratici e procedurali (dalle modalità di ingresso degli alunni negli spazi scolastici alla misurazione della temperatura corporea) connessi all’apertura e alla ripresa dell’attività didattica in presenza. Queste Scuole stanno dimostrando una capacità di adattamento e una flessibilità che non sempre si riscontra in altre Scuole, statali o comunali. Il mio grazie va ai gestori e a tutti i Volontari che nelle Scuole prestano il loro servizio.

Nessuno resti escluso dal Voucher Scuola

Libertà di educazione: ho presentato in Consiglio Regionale un Ordine del Giorno per impegnare la Giunta a reperire le risorse finanziarie necessarie a garantire il versamento dell’assegno di studio per l’iscrizione e frequenza (valido per le Scuole Paritarie) a tutti gli aventi diritto. Al momento, centinaia di alunni e di famiglie sono tagliate fuori, pur con richieste formalmente accolte: mancano i soldi.

Questa Maggioranza in Consiglio Regionale tiene davvero, come più volte affermato, al principio della libertà di educazione? Se sì, avrà presto una nuova occasione per dimostrarlo, con i fatti (cioè, con il voto in Aula) e non con le parole. Ho appena presentato un Ordine del Giorno per chiedere che la Giunta aumenti a bilancio le risorse necessarie a coprire tutte le richieste approvate di assegni di studio per il pagamento delle spese di iscrizione e frequenza (“Voucher Scuola” valevoli per le Scuole Paritarie). Risultano accolte, per l’anno in corso, 3.705 domande, contro le 2.928 dello scorso anno. Al 23 luglio 2020, però, soltanto 3.164 di queste 3.705 domande di iscrizione e frequenza sono state finanziate. Non solo il significativo aumento di richieste rispetto allo scorso anno, ma anche e soprattutto l’assoluta mancanza di attenzione e programmazione da parte di Maggioranza e Giunta sul tema della libertà di educazione e del diritto allo studio hanno portato a questa situazione. Questo stesso governo regionale ha più volte affermato di voler garantire una piena e autentica libertà di educazione. Garantire a tutte le famiglie una reale libertà di scelta significa difendere quei principi di pluralismo, libera scelta e democrazia che nel 2000, con la Legge Berlinguer sulla parità scolastica, erano sembrati acquisiti. Conto che i colleghi a Palazzo Lascaris votino a favore del mio atto, che chiede il reperimento, in occasione del primo assestamento utile di bilancio, delle risorse finanziarie aggiuntive necessarie a garantire l’esaurimento delle graduatorie e, dunque, l’assegnazione della somma dovuta a tutti gli aventi diritto. Sostenere le Scuole Paritarie è oggi più importante che mai e significa sostenere il sistema pubblico tout court.

Esenzioni dai tributi locali per salvare le Paritarie

Scuole Paritarie: la situazione è drammatica. In questo contesto si colloca la mia mozione, discussa questa mattina in occasione della seduta congiunta delle commissioni V (Cultura e Sport) e I (Bilancio e Programmazione) del Consiglio Comunale di Torino, per chiedere di esonerare le Paritarie dai tributi locali per il periodo del lockdown.

Per la prima volta nella storia della Regione Piemonte i fondi per il voucher scuola non saranno sufficienti: centinaia di famiglie saranno escluse. Non sufficienti sono, a loro volta, le misure governative. La convenzione comunale con le Scuole Paritarie è ferma da anni. Tante Scuole Paritarie (un terzo circa), messe in ginocchio dalla crisi seguita all’emergenza da COVID-19, rischiano di non riaprire a settembre. Le scuole statali e comunali non avrebbero la capacità strutturale di assorbire l’eventuale surplus di studenti. Con la mozione discussa questa mattina in Commissione e liberata per il voto in Sala Rossa nel prossimo Consiglio utile chiedo, inoltre, la riduzione di imposte e tributi per la prossima annualità scolastica e l’estensione di queste misure a favore di tutti i servizi educativi privati per l’infanzia (0-6) presenti nel territorio comunale.  Mi appello al coraggio e lungimiranza dei colleghi affinché il Comune di Torino dia un segnale importante alle famiglie torinesi, messe in difficoltà da mesi di incertezza.

  • 1
  • 2