Skip to main content

Tag: Comune di Torino

Lapietra, ritirata strategica: lunedì non risponderà alla mia interpellanza sui tagli al servizio di trasporto pubblico a Torino Sud

L’Assessora chiede di rimandare la discussione della mia interpellanza sul tema dei tagli al servizio di trasporto pubblico a Mirafiori Sud (ma anche a Lingotto e Borgo Filadelfia): chissà che cosa penseranno di questa sua “fuga” i tanti cittadini che, in questi giorni, stanno protestando proprio contro la riduzione di questo servizio. Le modifiche entreranno in vigore lunedì 12 luglio.

Tagli, modifiche e ridimensionamento del servizio di trasporto pubblico nei quartieri sud di Torino: la politica e, soprattutto, i residenti chiedono spiegazioni, rispettivamente con un’interpellanza a mia firma e con manifestazioni e proteste. La Giunta, da parte sua, decide di non rispondere. “Fugge”, nello specifico, l’Assessora Lapietra, che non risponderà, lunedì, al mio quesito sul tema.

Mirafiori Sud, così come Lingotto e Borgo Filadelfia, risultano penalizzati in maniera gravissima dalle modifiche al Piano del Trasporto Pubblico Locale: 7 le linee di superficie eliminate o ridotte, migliaia di residenti costretti a scegliere tra lo spostarsi a piedi o con l’auto privata per raggiungere, per esempio, la zona ospedali o il centro cittadino. Ho presentato un’interpellanza in Comune per chiedere che la Giunta, previo confronto con i residenti e con la Circoscrizione, torni sui suoi passi. Nel frattempo, chiediamo come Moderati l’attivazione di una linea Star che copra le zone del quartiere meno servite dai mezzi pubblici.  Le modifiche entreranno in vigore lunedì 12 luglio.

Le modifiche riguardano le linee GTT 14, 63, 34, 35, 63b, 18 e 40. La linea 34, con il nuovo tragitto, escluderà del tutto strada Castello di Mirafiori, impedendo di fatto ai circa 4mila residenti in quel tratto di poter raggiungere la zona ospedali. Anche il Presidio Sanitario Valletta, non transitando più la linea su via Farinelli, risulterà non servito. La nuova linea 63 (63 + 63/) escluderà un tratto di strada del Drosso e tutta strada Castello di Mirafiori, impedendo alla popolazione residente di raggiungere la zona ospedali e il centro cittadino. La soppressione della linea 18 rende più difficile raggiungere la stazione di Porta Nuova per residenti e pendolari.

Che cosa risponde la Giunta a queste semplici domande e ragionevoli richieste? Per ora, nulla. Silenzio assordante e ritirata strategica. Si sentiranno eccome, invece, i disagi per i torinesi.

Raccolta differenziata, altro che “metterci la faccia”: Torino è sommersa di rifiuti, ecco il caso di via Paolo Veronese 260

Rifiuti, rifiuti, ancora rifiuti. Torino ne è sommersa. Ci sono zone della città in condizioni indegne. Ecco per esempio che cosa succede in via Paolo Veronese 260 (dove ha sede la chiesa del Ministero Cristiano El-Shaddai).

Poco più di un mese fa sono arrivati i bidoni Amiat per la raccolta differenziata. Tutto a posto, si direbbe: se non fosse che nessuno, da allora, è mai passato a svuotarli. Con buona pace delle campagne di comunicazione della Giunta, a colpi di slogan slogan come “Torino differenzia” e “Mettiamoci la faccia”. Diversi i tentativi, da parte dei responsabili della chiesa, di contattare, con telefonate e messaggi di posta certificata, gli uffici di Amiat: l’unico risultato raggiunto è stata la promessa di un sopralluogo che peraltro non si è mai svolto. Su consiglio della stessa Amiat, i bidoni sono stati spostati prima sull’altro lato della chiesa (via Reiss Romoli 291), poi di nuovo in via Paolo Veronese 260. Lo spostamento è servito a poco: l’immondizia è rimasta lì per altre due settimane. A oggi, i bidoni risultano ancora colmi di immondizia; altri sacchi di rifiuti si accumulano a terra. Naturalmente, alla luce dei nuovi conferimenti la situazione tende a peggiorare giorno dopo giorno. I cittadini sono esausti e non vedono interventi efficaci a fronte delle loro numerose segnalazioni. Se questa Giunta pensa di accompagnare così i cambiamenti di abitudini ai quali chiama i torinesi, sappia che difficilmente potrà mai avere successo. Non aiuta nemmeno il fatto che sempre di meno siano i cestini nei quartieri nei quali arriva la differenziata. In via Paolo Veronese ora ci sono sacchi, immondizie e addirittura una poltrona sull’asfalto: se questo è il modo di “differenziare” e di “metterci la faccia”, è un modo che ci preoccupa molto. Chiediamo e ci aspettiamo un intervento immediato.

Superga a rischio chiusura, ma la Giunta Comunale sta (sostanzialmente) a guardare

Risposta abbottonatissima, poco fa in Consiglio Comunale, alla mia interpellanza sul tema: non una parola sulle realtà con le quali, secondo quanto riportato dai media cittadini, sono in corso interlocuzioni (Legionari di Cristo, Sermig); silenzio assordante anche relativamente alle prospettive religiose e di culto, che restano, fino a prova contraria, l’elemento cardine dell’attività della Basilica. Questo momento di difficoltà dovrebbe trasformarsi in un’occasione di rilancio e di valorizzazione di un monumento e di un simbolo che ovunque in Europa sarebbe al centro di una progettualità turistica poderosa. E da noi? Limitarsi a “fare il compitino” non basta più.

Di fronte al rischio di chiusura di Superga, la Giunta Comunale sta sostanzialmente a guardare. O per lo meno dà questa sensazione in Aula, rispondendo in maniera timida e abbottonatissima alla mia interpellanza sul tema, senza fare alcun riferimento agli ordini religiosi e alle realtà del privato sociale che, come pubblicato dagli stessi media cittadini, potrebbero essere interessati a subentrare e senza rivelare nulla, o quasi, della propria strategia.

Superga è un monumento e un simbolo della nostra città. Sul tema si dovrebbe riunire un grande tavolo interistituzionale, con la partecipazione non solo del Comune, ma della Città Metropolitana e della Regione, del Demanio e delle Fondazioni Bancarie. Questo momento di difficoltà dovrebbe essere trasformato, con un impegno degno di questo nome e proporzionato all’importanza della sfida, in un’occasione di rilancio per quel sito e quel simbolo, che ovunque in Europa sarebbe al centro di un indotto turistico enorme. Resto convinto che si possa fare anche a Torino.

Certo è che risposte prudenti sul tenore di “sono in corso interlocuzioni” non possono bastarci. Anzi, ci preoccupano profondamente. Mi auguro inoltre che, lungi dal voler trasformare Superga in una Basilica laica, si preservi e si valorizzi anche l’elemento religioso e di culto, che è fino a prova contraria quello principale della Basilica. Non abbiamo sentito una parola su chi garantirà nel futuro prossimo e meno prossimo le funzioni religiose, né sulla strategia esatta che la Città sta portando avanti.

Alla risposta interlocutoria della Giunta corrisponde la preoccupazione mia e dei torinesi. Mi auguro che ora la Giunta risponda con i fatti. Da parte nostra, vigileremo in tutte le sedi.

Tendopoli abusiva di via Brenta, incolumità dei netturbini a rischio: Forze dell’Ordine chiamate a scortarli mentre puliscono

Un intervento straordinario (e assolutamente necessario) sarà organizzato nel giro di un mese presso l’accampamento sorto da un anno in parco Sempione (Borgo Vittoria): saranno presenti Agenti per garantire la sicurezza fisica degli addetti. Ecco a che punto si arriva quando un territorio è per anni abbandonato dalla politica. Poco fa, sul tema, la mia interpellanza in Consiglio Comunale.

Un fatto gravissimo, che dà la misura della situazione di via Brenta e dintorni: un intervento straordinario di pulizia sarà effettuato dietro l’area cani di via Brenta, dove da un anno si è creata una tendopoli abusiva con una trentina di occupanti, ma, poiché l’intervento è pericoloso, saranno chiamati Agenti delle Forze dell’Ordine per garantire l’incolumità fisica degli addetti.

La notizia, comunicata poco fa dalla Giunta in risposta alla mia interpellanza sul tema, è particolarmente impressionante: ma in zona la quotidianità nel suo complesso è fatta di spaccio, degrado, insicurezza, atti vandalici e aggressioni. Tanto che, appunto, per gli stessi addetti dell’impresa incaricata intervenire significa rischiare in prima persona dal punto di vista fisico. Nelle prossime settimane i rifiuti ingombranti saranno rimossi con un intervento speciale, alla presenza delle Forze dell’Ordine.

Ecco che cosa succede quando non si interviene immediatamente e si lascia che le situazioni incancreniscano: questo spicchio di Borgo Vittoria è di nuovo terra di nessuno. Un danno enorme per la zona, sulla quale si era investito tanto (vedi riqualificazione di Cascina Fossata). Quando sarà sgomberato quell’accampamento abusivo? Quando restituiremo ai torinesi questa porzione di Città?  Due domande alle quali, poco fa in Sala Rossa, non ho ricevuto risposta.

Registriamo, per finire, l’ennesima promessa da parte della Giunta in merito all’allacciamento di via Brenta alla rete del metano: prima o poi il gas arriverà. Nulla è cambiato da quell’ormai lontano 3 novembre 2016, data della mia prima interpellanza sull’argomento. Capiamo che le gare d’appalto sono procedure lunghe ma capiamo di più ancora l’insofferenza dei residenti. 

Dietro via Brenta, un “villaggio” abusivo di trenta abitanti

Borgo Vittoria, zona parco Sempione: i residenti, che aspettano da anni il più volte promesso e mai realizzato allacciamento al metano, si “godono” nel frattempo la presenza di un vero e proprio accampamento irregolare. La situazione va avanti da almeno un anno: lunedì la mia interpellanza in Sala Rossa.

Via Brenta e dintorni: se in questo spicchio di Borgo Vittoria mancano metano e sicurezza, in compenso abbonda il degrado. I residenti, che attendono da anni un servizio che non dovrebbe essere un lusso in un popoloso quartiere di una città europea quale l’allacciamento alla rete del gas, possono in compenso “godersi” la presenza di un accampamento abusivo presso il quale trenta persone circa stazionano da un anno. Degrado e spaccio sono ai massimi storici. La piccola tendopoli sorge alle spalle della locale area cani.

Non solo tende e giacigli: i residenti devono tollerare sporcizia e insicurezza. La situazione è aggravata dall’attività di spaccio di stupefacenti svolta dagli occupanti; i cui clienti spesso utilizzano proprio l’area cani come attraversamento pedonale per accedere alla zona di vendita. 

La situazione dell’accampamento improvvisato è preoccupante anche dal punto di vista igienico. In zona, sono in aumento i furti e si segnalano aggressioni e molestie. Le siringhe abbandonate al suolo non si contano.

Che cosa intende fare la Giunta? Come si intendono garantire sicurezza e serenità dei residenti? Quale sarà il destino dell’area cani? Quale progettualità è prevista per l’area della ex fabbrica degli aromi? Queste e altre domande rivolgerò alla Giunta in Sala Rossa.

Chiederò inoltre un aggiornamento circa la ricollocazione presso la stazione Rebaudengo del Terminal Flixbus.