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Tag: Comune di Torino

In corso Lecce 33 due alloggi ATC occupati abusivamente, degrado, lavatrici abbandonate nei cortili e vecchie auto usate come parco giochi

La situazione va avanti da cinque mesi: finché i tempi di assegnazione degli appartamenti disponibili saranno nell’ordine dei mesi, come attualmente avviene, continueranno a verificarsi casi simili. La Giunta intervenga.

Neppure corso Lecce sfugge al fenomeno delle occupazioni abusive di case ATC: da 5 mesi a questa parte, risultano occupate due unità, entrambe al piano rialzato, nell’ambito del complesso al civico 33.

Gli effetti delle occupazioni sono ben noti agli inquilini: gli occupanti si sono abusivamente allacciati alla luce e verosimilmente anche l’acqua è sottratta ad ATC; il degrado avanza nei cortili, sui balconi e negli spazi comuni. Come se non bastasse, le multe per l’immondizia conferita in modo errato nei cassonetti sono ripartite su tutti i condomini. Sotto i balconi si trovano rifiuti di tutti i tipi, compresa una lavatrice.

Altre criticità completano il quadro: un’auto e un camion sostano da anni abbandonati nel cortile, utilizzati come parco giochi – cosa pericolosissima – dai bambini piccoli figli degli occupanti.

Cresce il numero di occupazioni sul territorio cittadino: criticità quasi inevitabile, dal momento che i tempi per assegnare una casa ATC libera sono attualmente molto lunghi, talvolta nell’ordine di grandezza dei mesi. Proprio durante le settimane di attesa si verifica la maggior parte delle occupazioni abusive.

Ribadiamo, come Moderati, le nostre richieste: ridurre i tempi, aumentare il numero di alloggi assegnabili, garantire la custodia delle unità abitative momentaneamente non utilizzate. Chi occupa abusivamente un appartamento ATC sta negando il diritto alla casa a chi ne avrebbe bisogno e titolo.

Lo abbiamo ripetuto in tutti questi anni, oggi c’è una targa che lo afferma pubblicamente: “Non accada mai più”

Appena inaugurata la targa in memoria di Andrea Soldi sulla “sua” panchina in corso Umbria a Torino: bello vedere questa mattina le Istituzioni presenti e unite, ma in precedenza per troppo tempo la famiglia è stata lasciata sola. È stata questa, come da noi richiesto, la prima inaugurazione a Torino dopo le chiusure da Zona Rossa: bel segnale. Ora si passi dalla testimonianza ai fatti: la politica provveda a un sostanziale ripensamento dell’intero modello regionale della psichiatria, allocando finalmente risorse finanziarie adeguate per fronteggiare un’emergenza, quella della salute mentale, che la pandemia ha ulteriormente aggravato.

Che non accada mai più“: lo abbiamo ripetuto in tutti questi anni. Oggi queste parole sono esposte sulla targa in memoria di Andrea Soldi appena inaugurata sulla “sua” panchina in corso Umbria a Torino. Bello vedere, questa mattina, tanti cittadini e la presenza compatta delle Istituzioni, ma per troppo tempo la famiglia è stata lasciata sola.

L’inaugurazione della targa in memoria di Andrea è molto più di un atto simbolico: è un fatto che deve indurre la politica a un sostanziale ripensamento del modello della psichiatria regionale e all’impegno per cambiare quanto, in questo ambito, ancora non funziona. Un risultato che non si potrà raggiungere senza che su questo settore si mettano finalmente risorse finanziarie adeguate. Le condizioni oggettive rendono questo cambio di rotta più che mai urgente: la pandemia da Covid-19 sta facendo aumentare in maniera drammatica i dati relativi alle patologie mentali. L’effetto della pandemia sulla salute mentale è stimato in un aumento di un milione di pazienti (+30%) presi in carico dal Sistema Sanitario Nazionale*,

Era il 5 agosto del 2015, sei anni fa: Andrea Soldi ci lasciava in un torrido pomeriggio d’estate, vittima di un TSO. La proposta di dedicare ad Andrea Soldi una targa ha sempre avuto la mia piena condivisione e il mio appoggio, umano e politico, in tutte le sedi.

Intervento presso l’accampamento abusivo di via Brenta, notizia positiva

E ora in zona arrivi finalmente il metano.

Apprendiamo la notizia dell’intervento presso l’accampamento abusivo presso l’area cani di via Brenta: fatto positivo. L’impegno dei Moderati (anche in Comune, con un’interpellanza discussa lo scorso 28 giugno) è stato dunque premiato: da tempo chiedevamo un intervento in quella zona di Borgo Vittoria. Ci auguriamo inoltre che si trovino sistemazioni dignitose e adeguate per le persone che per quasi un anno sono hanno vissuto accampate e che si scongiuri il rischio di nuovi bivacchi. Ora auspichiamo che via Brenta possa finalmente e pienamente rinascere. La rinascita passa necessariamente dall’allacciamento alla rete del metano: un servizio che, in una zona residenziale di una grande città europea, dovrebbe essere scontato e che invece i residenti di questa porzione di Borgo Vittoria attendono, tra innumerevoli promesse e rinvii, da troppi anni.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Simone Fissolo – Moderati, Candidato in Consiglio Comunale.

Mezzi pubblici a Mirafiori Sud, piccoli passi avanti

La Giunta comunica, rispondendo alla mia interpellanza sul tema, di aver apportato alcuni correttivi alle modifiche dei percorsi delle linee GTT nel quartiere, implicita ammissione del fatto che, prima, vi erano criticità. Ora attenzione massima: nelle prossime settimane sarà necessario valutare il nuovo assetto e identificare immediatamente eventuali ulteriori problematiche. Il Centro Medico Valletta e strada Castello di Mirafiori continueranno a essere serviti: buona notizia.

Servizio di trasporto pubblico a Mirafiori Sud: si registrano piccole notizie positive. La Giunta ha apportato alcuni necessari correttivi alle modifiche dei percorsi delle linee GTT che servono questa porzione di città. In particolare, prendiamo atto con soddisfazione del fatto che il Centro Medico Pubblico Valletta in via Farinelli e strada Castello di Mirafiori non perderanno il servizio di trasporto. Le modifiche approvate sono l’implicita conferma che, come da noi sostenuto da tempo, il piano in un primo momento ipotizzato dalla Giunta presentava varie e gravi criticità. Esprimiamo soddisfazione per il parziale ascolto, da parte della Giunta, delle istanze espresse dal territorio e dalla Circoscrizione,

Mirafiori Sud, così come Lingotto e Borgo Filadelfia, hanno rischiato di essere penalizzati in maniera gravissima dalle modifiche al Piano del Trasporto Pubblico Locale. Un servizio di trasporto efficiente e capillare rappresenta la prima condizione affinché migliaia di residenti non siano costretti a scegliere tra lo spostarsi a piedi o con l’auto privata per raggiungere, per esempio, la zona ospedali o il centro cittadino.

Sul tema, i Moderati in Circoscrizione 2 avevano presentato un Ordine del Giorno per chiedere all’Amministrazione Appendino di non ridurre il servizio di trasporto pubblico in quartieri già abbondantemente penalizzati dai tagli a diversi e fondamentali servizi in questi cinque anni di Amministrazione Cinque Stelle.

Diversity e Disability Management, questi sconosciuti: la desolante situazione delle nostre Partecipate

Nessuno degli organigrammi delle Società Partecipate della Città di Torino presenta entrambe le figure, solo quattro Società hanno in organico una figura che si occupi di tutte le funzioni del Disability o del Diversity Management. Da parte della Giunta, nessuna indicazione e nessuno stimolo alle Società Partecipate stesse affinché le cose cambino: questo è forse l’aspetto più grave, sintomo di una totale mancanza di sensibilità sul tema. Un cambio di mentalità è più che mai urgente. Appena discussa in Sala Rossa la mia interpellanza sul tema.

Una situazione desolante: Diversity e Disability Management non solo non sono una priorità per le Partecipate del Comune di Torino (e per la Città stessa), ma sono funzioni, nella maggior parte dei casi, semplicemente tralasciate. Questo lo scenario che è emerso dalla discussione in Consiglio Comunale, poco fa, della mia interpellanza sul tema.

Qualche dato: solo sei partecipate hanno fornito la risposta richiesta. Due Società tra quelle che hanno risposto (Caat e Soris) non hanno al momento in organico né un Disability Manager né Diversity Manager; una Partecipata (Smat) ha attribuito le funzioni del Disability Manager al Dirigente delle Risorse Umane; in InfraTo è l’Ufficio Qualità a svolgere alcune delle funzioni del Disability Manager; il Diversity Manager di Iren coincide con il Responsabile della struttura Welfare e Diversity e svolge le sue funzioni anche per TRM: queste due Partecipate nulla fanno sapere in merito alla presenza nel loro organico di un Disability Manager.

Dalle altre Partecipate, silenzio assordante: quale la situazione, per esempio, relativamente a Farmacie Comunali, AFC Torino, FCT Holding, Agenzia Servizi e Agenzia Mobilità Metropolitana? Non è dato sapere. Facile immaginare, però, che nessuna figura vi gestisca le funzioni del Disability e del Diversity Management.

La sensazione, che le risposte appena date in Aula hanno consolidato, è che manchi ancora una vera cultura specifica. Vi solo poi scelte la cui ratio andrebbe perlomeno spiegata: qual è il senso per esempio, come avviene per Caat, di attribuire all’Ufficio Qualità alcune (quali?) delle funzioni del Disability Manager? Mi chiedo inoltre se alcune nostre Partecipate abbiano davvero chiara la differenza tra Diversity e Disability Management.

Ancora più grave è che dall’Amministrazione non siano arrivate indicazione né inviti a dotarsi di figure di questo tipo. L’esempio di GTT, prima Partecipata a dotarsi – peraltro con risultati eccellenti – di un Disability Manager, non è stato seguito. Se alle Partecipate questi temi interessano poco, dovrebbe essere la Giunta a indicare un percorso e a chiedere di seguirlo. Le responsabilità di questa Amministrazione sono evidenti.

Che cos’è il Diversity Manager
Il ruolo del Diversity Manager consiste nella gestione e organizzazione di ruoli e peculiarità individuali e delle esigenze specifiche che possono avere un’influenza determinante per la motivazione e l’efficienza al lavoro (per esempio peculiari esigenze di flessibilità, diverse situazioni di famiglia, diverse situazioni di carico famigliare e di cura, eventuali e diverse disabilità). È dimostrato dai fatti come la presenza in organico di un Diversity Manager – figura da anni affermatasi in molti Paesi del mondo – migliori il rendimento delle singole risorse umane e della squadra nel suo complesso. Il Diversity Manager può intervenire in ambiti quali progetti mirati di welfare aziendale, politiche interne di gestione della flessibilità a seconda delle diverse esigenze e gestione di elementi fisici e strutturali (per esempio, abbattimento di barriere architettoniche).