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Sul suk la pazienza è finita

Il luogo della nuova collocazione c’è, ma ancora manca la data. Ancora volta la Giunta prima fissa una scadenza e poi non la rispetta: prima il 31 maggio 2017, ora il 21 marzo 2018. E il Barattolo è ancora lì. La stessa possibilità di liberare il parcheggio di San Pietro in Vincoli è un rischio, in assenza di una nuova sede per il libero scambio: gli espositori si riverseranno in via Carcano? O altrove? Le Minoranze si sono sempre dette disponibili a dare il proprio contributo nella gestione del problema: ma questa Amministrazione ha sempre voluto fare (male) di testa propria.

Ora la nuova collocazione del Barattolo c’è: l’area C della TNE di via Plava/via Anselmetti. Tutto pronto, dunque, per il trasloco, subito dopo la data promessa? Nemmeno per sogno: mancano ancora dettagli tecnici e verifiche, tanto che l’Assessore Giusta ha dichiarato poco fa, di fronte ai Capigruppo delle Minoranze e a una delegazione di cittadini, di non essere in grado di dire quando lo spostamento, nei fatti, avverrà.
Antefatto: la collocazione di via Traves non è stata una mera speculazione giornalistica, ma un’ipotesi realmente e seriamente presa in considerazione dalla Giunta e poi abbandonata perché considerata non adatta a quel tipo di attività a causa della presenza nelle vicinanze dell’Archivio Storico e del deposito Amiat del sale. Un ragionamento di questo tipo è la prova che la stessa Giunta è ben lungi dal considerare il Barattolo una sorta di versione in salsa sabauda di qualche prestigioso mercatino delle pulci dal sapore parigino: sanno bene anche loro, evidentemente, che suk significa degrado.
Tornando a via Plava: è sacrosanta la rabbia dei cittadini. Un’altra data (oltre alla prima promessa relativa al 31 maggio 2017), sulla quale l’Amministrazione ha dapprima giurato e spergiurato, è passata senza che nulla di concreto accadesse: parlo del 21 marzo appena trascorso, momento del trasferimento del libero scambio nelle promesse dell’Assessore Giusta. Incalzato, l’Assessore ha provato a ipotizzare lo sgombero imminente del parcheggio di San Pietro in Vincoli. Ma anche questa ipotesi mi preoccupa: quasi certamente, gli operatori si riverserebbero altrove (via Carcano?).
Anche le forze politiche ragionevoli del Consiglio Comunale provano lo stesso stato d’animo dei cittadini. Da sempre hanno dato la propria disponibilità a contribuire nella ricerca di una soluzione ragionata e condivisa. Ma la Giunta non ha mai ritenuto di approfittarne. A questo punto, ogni giorno in più è un ritardo inaccettabile, perché si somma a mesi, ad anni di rinvii e impegni non mantenuti. Torino non può più aspettare i tempi di questa Giunta.